a) Soggetti autoritativi “atipici” rispetto al modello dell’art. 95 Cost.;
b) sottratti alla disponibilità dell’Esecutivo;
c) sottoposti alla sola legge;
d) operanti in difesa di valori sensibles (J.Chevallier) all’ingerenza politica=meritevoli di lettura “neutrale”.
[1] D’ora in poi sarà indicata con l’acronimo A.
L’A. deve stabilire “équilibres souhaitables” tra valori costituzionali confliggenti nel rispetto di un doppio limite: positivo e negativo.
a) Il limite negativo: divieto all’A. di attingere spunti dalle indicazioni delle forze di maggioranza.
b) Il limite positivo: l’A. deve assumere i bisogni lì dove nascono=le fonti non discendono dall’alto, ma derivano dall’esperienza, genesi endogena (cfr. G. De Minico, Regole. Comando e consenso, Torino, 2005, in part. pp. 9-15).
1) Forme reasonable= rispettose della logica interna della materia; si veda G. De Minico, a p. 10;
2) risultato conseguibile grazie alla condivisione con i regolati dell’iter decisionale;
3) ruolo della tecnica nella valutazione dei fatti;
4) costruzione in progress della norma=non obsolescenza e sua effettività.
Criterio valutativo di apprezzamento dei fatti, basato su scienze inesatte. A parametri relativi corrisponderanno regole non univoche, bensì strutturate nei termini di science policy issues (Rodgers) per la presenza di ineliminabili fattori di incertezza=al mutare del punto di vista del decidente corrisponderà una diversa soluzione regolatoria → “tecnicità” come stretta “inerenza” della regola alla logica interna di settore=azzerata la distanza tra etero e autodisciplina; tali norme risulterebbero gradite al regolato quanto quelle autoimposte.
Il limite di soggetto:
1) Mancanza di una norma costituzionale ad hoc.
2) Riflessione art. 87 Cost.
3) Diversità dal modello di cui all’art. 17 L.400/88.
Il tipo regolamento indipendente e le ragioni di democraticità dell’ordinamento.
Il tipo regolamento “delegato”, ex art. 17, co.2, l. 400/88;
Due ipotesi ricostruttive:
a) legge di delegificazione individua effetto abrogativo e orienta il potere delegato;
b) legge di delegificazione non individua effetto abrogativo, né orienta il potere delegato.
Compatibilità costituzionale di a e b?
Atti formalmente secondari, ma di fatto operanti a livello primario perché:
1) La legge non pone un principio di disciplina sostanziale.
2) I regolamenti dettano la disciplina della materia in via originaria e iniziale.
3) I regolamenti definiscono la misura dell’equilibrata coesistenza tra i valori contrastanti elencati nella legge.
a) Informazione preventiva l’operazione di investimento.
b) Regole di condotta conformative dei negozi finanziari.
Fini comuni (diversità di filosofia ispiratrice e del rispettivo regime giuridico): trasparenza piazze finanziarie e ordinato svolgimento negoziazioni.
1) Il caso della comunicazione politica: Del. n. 33/08/CSP in materia di comunicazione politica, in base alla L. 28/2000.
Tre valori in gioco: diritto eligendi di accedere agli spazi in condizione di parità; degli elettori di autodeterminarsi nell’esercizio del voto e degli imprenditori di disporre della propria azienda.
Misura di equilibrio si risolve ex lege nella par condicio=obblighi positivi e negativi imposti all’imprenditore.
Sistema normativo articolato su due livelli:
Il discorso sui criteri di selezione in coerenza con i sistemi elettorali, rimando a una valutazione relativa.
2) Il caso della diffusione dei sondaggi: Del. n.153/02 in materia di pubblicazione e diffusione dei sondaggi sui mezzi di comunicazione di massa [art. 1, co.6, lett. b), n. 12, della L. 249/97].
Le prescrizioni della norma primaria sono insufficienti e non attinenti al contenuto=mero conferimento di potere=disposizione in bianco sulla competenza, peraltro su materia coperta da riserva di legge (art. 21 Cost.).
1) Potere normativo formalmente secondario, di fatto operante a livello primario;
2) la legge non ha sostanziato gli elenchi di valori affidati alla mediazione dell’A., preferendo che a farlo sia il regolamento;
3) regolamento atipico perché pone: a) le linee direttive della materia (in supplenza di legge); b) la disciplina di dettaglio (compito propriamente secondario);
4) regolamento non accessorio alla legge, né indipendente in senso tecnico, ma pseudo- indipendente, atto lato sensu politico, ma atipico (G. De Minico, Regole. Comando e consenso, Torino, 2005, pp. 50-54).
1) Tesi classica: la funzione indirizzo politico spetta esclusivamente al circuito: Corpo elettorale- Parlamento-Governo (E.Cheli, Atto politico e funzione di indirizzo politico, Milano, 1961, a p.93)
2) Tesi della “socialità” dell’azione: la partecipazione dei regolati compenserebbe il deficit di legittimazione politico-rappresentativa dell’A. (cfr.: M.Manetti, Poteri neutrali e Costituzione, Milano, 1994, pp. 209, 212-215).
a) “Administrative procedure act” ‘46: notice and comment, in particolare:
1) la partecipazione come pretesa giuridica soggettiva del regolato (informazione tempestiva, circolare, continuativa);
2) obbligo per l’A. di valutazione del comment;
3) obbligo per l’A. di motivazione adeguata ad un j.rev. attinente alla correttezza del ragionamento.
Limiti: “avversariale” e “sbilanciata”→regole private in forma pubblica.
b) “Negotiated rulemaking act” ‘90: risponde ai limiti della prima innovandola in due punti. In particolare:
1) nelle modalità di presenza dei terzi=agile, snella e simultanea;
2) nel tempo di intervento= anticipato alle prime battute del rulemaking, la proposta è concertata tra regolatore e regolati_vantaggio= si opera in un contesto di equiordinazione orizzontale e verticale (Breyer, Stuart, Sunstein et alii).
Le tracciamo insieme.
1. Legislazione antitrust generale e discipline speciali in tema di comunicazione
4. I temi della prima parte del Corso
5. Dalla Legge 249/97 alla Legge 112/04: un iter tormentato (supporto audio/video)
7. Sviluppo di elaborati scritti su argomenti trattati a lezione
8. La disciplina delle telecomunicazioni: i livelli comunitari, statuali e locali.
11. Dalle Direttive 2002 sulle Telecomunicazioni alla revisione in corso del 2008 (supporto audio/video)
12. Il fondamento costituzionale della comunicazione in Internet. Artt. 15 e/o 21 della Costituzione?
14. Articolo 15 della Costituzione e Riservatezza
15. La pubblicità ingannevole: "cases of law"
16. L'ordinamento delle telecomunicazioni in Gran Bretagna: continuità e discontinuità
Art. 1 comma 6, lett. 8, n. 12, legge 31 luglio 1997
Conseil Constitutionel decision 86-217 DC
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