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Carla Masi Doria » 17.La crisi dell'agricoltura e le riforme di Tiberio e Caio Gracco


Organizzazione giuridica del territorio

  • Solitamente confiscato e destinato all’ager publicus 1/3 o 2/3 del territorio dei popoli vinti.
  • Ager privatus o viritanus: terra distribuita in piena proprietà a cittadini romani.
  • Ager publicus: territorio conquistato e amministrato dal Senato.
  • Ager occupatorius: terre incolte o meno produttive che venivano lasciate all’occupazione di privati che ne divenivano giuridicamente possessori (godimento tutelato con interdetti possessori, trasmissibile tra vivi e mortis causa).

II sec. a.C.: crisi dell’agricoltura

Situazione dell’agricoltura nel II secolo a.C.

  • 10 iugeri in media l’estensione modestissima dei terreni assegnati in proprietà ai veterani;
  • i veterani esercitavano la pastorizia e coltivavano anche parte delle terre confiscate ai vinti (ager publicus e ager occupatorius);
  • tendenza dei ricchi ad appropriarsi dell’ager publicus e di quello occupatorius;
  • sviluppo di aziende agricole destinate a colture pregiate;
  • sviluppo attività industriali e commerciali;
  • occupazione del proletariato urbano nello svolgimento dei lavori pubblici.

Riforme agrarie

  • 367 a.C.: lex Licinia Sextia de modo agrorum stabilisce un limite alle occupazioni di ager publicus (500 iugeri);
  • lex di incerto proponente (primi decenni del secondo secolo): rinnova l’antico divieto di possedere più di 500 iugeri; sancisce il divieto di immissione di più di 100 capi di bestiame grosso e 500 di bestiame minuto; prevede l’ingaggio di persone libere per la sorveglianza;
  • 140 a.C.: proposta di riforma agraria di Gaio Lelio;
  • 133 a.C.: lex Sempronia agraria reitera il limite alle occupazioni di ager publicus: – 500 iugeri per pater familias;- 250 iugeri per ogni figlio maschio; prescrive l’espropriazione e la redistribuzione del terreno eccedente il limite in lotti inalienabili da 30 iugeri (?) ai contadini poveri; si istituiscono i triumviri agris dandis adsignandis iudicandis: commissione incaricata dell’esecuzione del provvedimento.

Evoluzione del movimento graccano

133 a.C.:

  • muore Attalo III re di Pergamo lasciando il regno in eredità a Roma;
  • veto del tribuno Marco Ottavio all’approvazione della legge agraria;
  • lex Sempronia de magistratu M.Octavio abrogando;
  • ricandidatura al tribunato anche per il 132 a.C. per conservare la sacrosanctitas;
  • rifiuto del console Publio Mucio Scevola di eseguire il senatusconsultum ultimum;
  • evocatio del pontefice massimo Publio Cornelio Scipione Nasica Serapione nel corso di una assemblea elettorale (volta a sancire la legittimità della rielezione?);
  • uccisione di Tiberio Gracco.

Evoluzione del movimento graccano (segue)

129 a.C.

lex (?) de lege Sempronia agraria abrogranda;
123 a.C.

  • Legge agraria di Gaio Gracco:
    • restituzione ai triumviri del potere giudiziario (?);
    • nuove modalità assegnazione e regolamentazione del regime delle terre distribuite con pagamento di un vectigal (?);
    • fondazione di colonie in varie zone d’Italia (?).

Caio Gracco

La sua politica fu intesa alla:

  • sottrazione dei fertili terreni italici alle appropriazioni indiscriminate dei più ricchi;
  • ricerca di intese politiche (equites e oligarchie municipali) al fine di rimuovere ostacoli all’attuazione del piano di riforme.

Provvedimenti legislativi:

  • lex Sempronia de provincia Asia: trasmissione dal senato ai concilii plebei della competenza a stabilire la condizione giuridica dei territori ereditati da Attalo III;
  • lex Sempronia de novis portoriis: nuove imposte e regolamentazione dell’obbligo del rendiconto dei pubblicani;
  • lex Sempronia frumentaria: assegnazione a prezzo politico, inferiore a quello di mercato, di 5 modii di grano al mese ad ogni proletario;
  • lex de capite civis: maggiore garanzia della provocatio;
  • lex de abactis: divieto per magistrati destituiti di accedere ad altre magistrature.

Approfondimento

Appianus, Bella Civilia 1.114-117. Questa era la situazione. Il Senato convocò Gracco e Flacco dalle loro case alla Curia per discolparsi, ma essi corsero in armi sulla cima dell’Aventino, sperando che, se l’avessero presa, il Senato sarebbe venuto a patti con loro. [115] Mentre andavano correndo, chiamavano i servi a libertà. Ma nessuno di questi diede loro ascolto; essi allora, con quanti avevano intorno, occupato il tempio di Diana, lo fortificarono e inviarono Quinto, figlio di Flacco, al Senato, chiedendo di pervenire ad un accordo e di vivere in concordia. I senatori comandarono loro di recarsi alla Curia, dopo avere deposto le armi, e di esporre le loro richieste, senza più mandare nessuno. [116] Essi invece inviarono di nuovo Quinto, e il console Opimio, sulla base di quanto aveva già detto, lo fece arrestare, dichiarando che non era più ambasciatore, e mandando i suoi armati contro i seguaci di Caio. [117] Gracco, attraverso un ponte di legno, fuggì al di là del fiume verso un bosco; era accompagnato da un solo servo, al quale, mentre stava per essere raggiunto, offrì la gola… [119] Alcuni portarono le teste di Gracco e di Flacco ad Opimio, il quale diede loro un peso equivalente d’oro. Il popolo devastò le loro case…

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