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Carla Masi Doria » 23.Il dominato: dalla tetrarchia di Diocleziano alle innovazioni di Costantino


Diocleziano e la tetrarchia

284: acclamato imperatore

La tetrarchia: divisione del potere tra 2 imperatori (Augusti), cui erano associati 2 Caesares.

I primi tetrarchi furono:

  • Diocleziano: – governo delle province orientali; – titolo di Augustus; – poteri di direzione politica e di comando
  • Massimiano: – governo delle province occidentali; – titolo di Augustus; – poteri di direzione politica e di comando
  • Galerio: – titolo di Cesare; – governo di alcune province di Diocleziano;
  • Costanzo Cloro:- titolo di Cesare; – governo di alcune province di Massimiano
I tetrarchi, scultura in porfido del III-IV sec. d.C. conservata a San Marco, Venezia

I tetrarchi, scultura in porfido del III-IV sec. d.C. conservata a San Marco, Venezia


Diocleziano e la tetrarchia

Territori dei tetrarchi.

Territori dei tetrarchi.


Funzione della tetrarchia

  • Formalmente l’impero rimane indiviso nelle mani di Diocleziano, non si deve pensare ad una ripartizione in quattro regni autonomi e neanche ad una separazione tra Oriente ed Occidente
  • L’amministrazione diventa più vigile ed efficace; determinandosi altresì un criterio per regolare la successione all’imperatore
  • L’esperimento tetrarchico si risolse tuttavia in un fallimento, non riuscendo a garantire una valida soluzione alla successione dei governanti

Riforme amministrative

  • Prefetto del pretorio:
    • capo di stato maggiore dell’imperatore;
    • responsabile dell’amministrazione;
    • competente in materia finanziaria
      • coadiuvato dal rationalis summae rei (responsabile emissione monete e riscossione tasse) e dal magister rei privatae (riscossione rendite beni imperatore)
  • Divisione delle province per facilitarne il governo;
  • Le province vengono riunite in diocesi rette da un vicario, a sua volta soggetto al controllo del prefetto del pretorio. Solo Roma resta indipendente dal vicarius Italiae.

Riforme economiche

Edictum de pretiis rerum venalium (301 d.C.):

  • Situazione economica aggravata da aumento spese per riforma amministrazione e militare;
  • Calmiere per determinazione prezzi massimi delle merci e prestazioni;
  • Diminuzione merci sul mercato;
  • Ulteriore aumento dei prezzi.

Edictum de pretiis rerum venalium

Frammento dell’edictum de pretiis rerum venalium

Frammento dell'edictum de pretiis rerum venalium


Riforma tributaria

  • Territorio dell’impero diviso in unità fiscali: iuga (uguale valore ma diversa estensione in base al tipo di coltivazione adottato);
  • Riguarda anche la popolazione rurale e il bestiame: il calcolo della forza lavoro avviene in base all’unità lavorativa corrispondente ad un caput (= uomo valido); donne ed animali sono valutate in frazioni di caput; imposta proporzionale al numero delle unità fiscali accertate.
  • Lo Stato predetermina le proprie necessità fiscali e la somma viene divisa per le unità fiscali

Vantaggi: assicurare alle casse dello Stato un gettito regolare e uniformare la distribuzione fiscale sul territorio imperiale
Svantaggi: determinazione delle somme necessarie in base non alle capacità contributive dei cittadini ma alle esigenze dello Stato

La tendenza all’evasione venne contrastata attraverso il sistema delle responsabilità personali dei decurioni (componenti delle curie, consigli municipali).

Politica religiosa

  • 303 editto di Nicomedia: chiusura delle chiese e distruzione testi sacri
  • Con altri tre editti la semplice professione della fede cristiana fu qualificata come crimine gravissimo
  • La repressione fu diseguale nelle due parti dell’Impero: venne meno nel 305 nella parte occidentale e si ridusse nel 311 in quella orientale per effetto di un editto di tolleranza emesso da Galerio
  • Tra i motivi del fallimento della politica anticristiana vi erano la diffusione del cristianesimo, dotata di una più forte carica morale rispetto al paganesimo, e la scriminante dell’abiura dell’accusato, che limitava di fatto l’eseguibilità delle condanne

Verso Costantino

  • 305 Abdicazione di Diocleziano e di Massimiano;
  • 313 editto di Milano: Cristianesimo religione lecita;
  • Abolizione del sistema tetrarchico;
  • Perfezionamento delle riforme dioclezianee: Consistorium, cui partecipano gli alti funzionari: quaestor sacri palatii, comes sacrarum largitionum, comes rerum privatarum, magister officiorum; Esercito (magister peditum e magister equitum) e praefecti praetorio (funzionari periferici non più rientrante nell’amministrazione centrale)
  • Bisanzio, denominata poi Costantinopoli, diviene la nuova capitale dell’impero, diviso in 4 Prefetture (Oriente, Italia, Gallia, Illirico)
Diocleziano

Diocleziano

Costantino

Costantino


Materiali di approfondimento

Capitatio-iugatio
P. Cair. Isid. 1
I nostri previdenti imperatori, gli Augusti Diocleziano e Massimiano e i Cesari Galerio e Costanzo Cloro, si sono accorti che l’imposizione delle tasse avviene in modo che alcuni contribuenti pagano troppo e altri troppo poco. Essi hanno deciso nell’interesse dei provinciali di sradicare questa odiosa e perniciosa abitudine e di pubblicare un editto che risani la situazione stabilendo come le tasse debbano essere assegnate.

Edictum de pretiis rerum venalium
Lact. De mort. Pers. 7.6-7. Idem cum variis iniquitatibus immensam faceret caritatem, legem pretiis rerum venalium statuere conatus est; tunc ob exigua et vilia multus sanguis effusus, nec venale quicquam metu apparebat et caritas multo deterius exarsit, donec lex necessitate ipsa post multorum exitium solveretur.
Poiché con le sue svariate iniquità (Diocleziano) provocò una immensa carestia, cercò di emanare una legge sui prezzi dei generi di mercato. Allora per generi comuni e di poco valore corse il sangue e, a causa della paura, qualsiasi mercanzia spariva e la carestia divampò ancora di più, finché quella legge, sotto la spinta stessa degli eventi, dopo aver provocato la morte di tante persone, fu abrogata.

Le lezioni del Corso

I materiali di supporto della lezione

R. Paribeni, Da Diocleziano alla caduta dell' impero d' Occidente, Bologna 1941.

S. Williams, Diocleziano: un autocrate riformatore, Genova 1995.

F. Masi, Diocleziano: biografia dell'ultimo grande imperatore romano, Roma 1991.

Y. Le Bohec, Armi e guerrieri di Roma antica: da Diocleziano alla caduta dell'impero, Roma 2008.

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