Linguaggi ed automi
Dato un sistema ad eventi discreti, l’insieme di tutti gli eventi che possono occorrere può essere visto come un alfabeto che indicheremo con
con a, b, c, … eventi.
Una stringa o parola o traccia s è una sequenza di eventi
indica la sequenza vuota o stringa vuota.
La lunghezza di una stringa s si indica con .
Per definizione
Definizione
Un linguaggio definito su un alfabeto E è un insieme (anche di cardinalità infinita) di parole di lunghezza finita formate con gli elementi di E .
Esempi
Linguaggio di cardinalità finita
Linguaggio di cardinalità infinita
tutte le parole di lunghezza finita che iniziano con
Concatenazione
L’operazione fondamentale per costruire parole è la concatenazione.
a concatenato b si indica con ab
ab concatenato b si indica con abb
…
rappresenta l’elemento identità rispetto all’operazione di concatenazione, infatti
Chiusura di Kleene
La chiusura di Kleene di un alfabeto E si indica con ed è l’insieme di tutte le parole di lunghezza finita costruite con gli elementi di E, compresa la stringa vuota
Qualsiasi linguaggio definito su E è un sottoinsieme di
Prefissi, sottostringhe e suffissi
Data una stringa con
, allora
Notazione
Con si indica la sequenza
a in cui a è ripetuto n volte
Operazioni sugli insiemi
Essendo definiti come insiemi, sui linguaggi sono implicitamente definite le operazioni di Unione, Intersezione, Complemento e Differenza.
Operazioni peculiari dei linguaggi
Siano
Allora si indica con
l’insieme ” concatenato
”
Sia
Allora l’insieme
è la chiusura rispetto ai prefissi di L
Un linguaggio si dice chiuso rispetto ai prefissi se
Sia
Allora l’insieme
è la chiusura di Kleene di L
L’operatore è idempotente, cioè
NOTA:
Pertanto è un linguaggio non vuoto contenente la stringa vuota!
Automa
Un Automa Deterministico G è una
con:
Come ben noto gli automi possono essere rappresentati graficamente attraverso un grafo orientato:
Per convenienza la funzione di transizione f viene “estesa” anche alle stringhe di eventi
Dato un automa è possibile definire i seguenti linguaggi
Linguaggio Generato da G
è definita
Linguaggio Marcato da G
Due automi G_1 e G_2 si dicono Equivalenti se
e
parole che iniziano con a
parole che finiscono con a
Per i linguaggi associati agli automi (linguaggio generato e marcato) vale sempre
il linguaggio generato è chiuso rispetto ai prefissi
Quando si ha
nell’automa G sono presenti dei Deadlock oppure dei Livelock
In caso di deadlock e/o livelock l’automa si dice bloccante.
In particolare un automa è bloccante se
altrimenti si dice non-bloccante se
Si considerino tre linguaggi . Mostrare che se
allora
Due linguaggi e
si dicono non in conflitto se
Fare un esempio di due linguaggi in conflitto.
Un linguaggio si dice chiuso rispetto a
se
a) mostrare che se è chiuso rispetto a
con
allora lo è anche
b) mostrare che se , definendo
, allora
è chiuso rispetto a
1. Introduzione ai sistemi ad eventi discreti
3. Operazioni sugli automi e linguaggi regolari
4. Automi deterministici temporizzati
5. Automi temporizzati stocastici e catene di Markov
6. Reti di Petri – Definizioni e proprietà
7. Reti di Petri – Grafo di raggiungibilità e grafo di copertura
8. Proprietà comportamentali delle reti di Petri
9. Reti di Petri – Stima dell'insieme di raggiungibilità e classificazione
10. Reti di Petri temporizzate
11. Introduzione al controllo di supervisione
12. Controllo di Supervisione - Parte Prima
13. Controllo di Supervisione - Parte Seconda
Paragrafi 2.1 2.2 (fino al sottoparagrafo 2.2.3 compreso) da Cassandras-Lafortune.
1. Introduzione ai sistemi ad eventi discreti
3. Operazioni sugli automi e linguaggi regolari
4. Automi deterministici temporizzati
5. Automi temporizzati stocastici e catene di Markov
6. Reti di Petri – Definizioni e proprietà
7. Reti di Petri – Grafo di raggiungibilità e grafo di copertura
8. Proprietà comportamentali delle reti di Petri
9. Reti di Petri – Stima dell'insieme di raggiungibilità e classificazione
10. Reti di Petri temporizzate
11. Introduzione al controllo di supervisione
12. Controllo di Supervisione - Parte Prima
13. Controllo di Supervisione - Parte Seconda
14. Controllo di Supervisione - Parte Terza
15. Controllo supervisivo mediante posti monitor
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