Lo schizzo o bozzetto permette di comunicare informazioni funzionali e di stile all’ingegnere, che sono utilizzate nelle fasi successive di sviluppo prodotto o nei manuali tecnici.
Nella figura in alto è mostrato l’assieme “esploso” di una macchinetta del caffè napoletana classica; sono mostrate poi alcune fasi relative all’uso del prodotto, evidenziando ad esempio la necessità di rotazione che richiede una presa ergonomica e sicura.
Nella figura in basso è mostrato lo schizzo artistico dell’arch. Riccardo Dalisi, designer e scultore di fama internazionale, che crea una sedia basandosi su proporzioni suggerite dall’Ingegneria (schema in rosso).
Lo schizzo in questo caso serve per ideare lo stile di sedili per un treno per il trasporto regionale, ipotizzando anche l’inserimento di elementi funzionali quali maniglie e braccioli.
Dallo schizzo il gruppo progettisti parte per sviluppare il cosiddetto concetto virtuale, che serve per le prime verifiche funzionali legate alla scelta dell’architettura della seduta e degli accessori. La simulazione virtuale oggi permette anche alcune verifiche relative all’usabilità del prodotto, facendo interagire gli utenti potenziali con il prototipo virtuale.
I "supporti per chi è in piedi" vengono ideati mediante schizzi bidimensionali e, successivamente, modellati nella loro forma tridimensionale mediante l'impiego di sistemi CAD.
Il prodotto deve essere rappresentato secondo regole comuni a livello nazionale ed internazionale. Il disegno del prodotto deve essere univoco, di facile interpretazione e completo e permette la comunicazione tecnica internazionale, costituendo parte integrante della documentazione tecnica di prodotto.
Dalla Rivoluzione Francese in poi, seguendo le lezioni del prof. Gaspard Monge, i prodotti industriali vengono rappresentati convenzionalmente secondo le regole delle proiezioni ortogonali.
Le figure mostrano le tre disposizioni principali delle viste (frontale, profilo e pianta) sui piani di proiezione secondo la convenzione europea di rappresentazione.
Le sezioni e la quotatura permettono la rappresentazione completa e semplificata, anche di parti nascoste dell’oggetto da rappresentare.
Le norme internazionali regolano le modalità con cui il progettista deve tagliare gli oggetti e riportare le quote che serviranno per le verifiche funzionali, per la realizzazione e per il collaudo dei particolari meccanici.
Non sono consentite indicazioni superflue o ridondanti.
Principio di economia valido sempre nell’Ingegneria:
“Entia non sunt multiplicanda praeter necessitatem” (Hoccam razor).
Sistema Metrico Decimale (fine ‘700)
“Questo grande scopo (la creazione del S.M.D.) – scriveva Lavoisier – interessa gli uomini di tutti i tempi, di tutte le età, di tutti i luoghi. È un’opera intrapresa per l’umanità intera. È un monumento elevato a onore della rivoluzione e l’esperienza ha insegnato che i monumenti di questo genere sono più duraturi che quelli di marmo o di bronzo.”
Obiettivi dell’unificazione (inizi ‘900)
Stabilire tipi unificati di organi di macchine, di strumenti, di oggetti interessanti l’industria meccanica.
Promuovere la diffusione e l’adozione delle norme unificate.
L’unificazione rende economicamente fattibile la produzione e la manutenzione dei prodotti industriali, riducendone la varietà di forme e normalizzando le dimensioni.
L'aspetto di un prodotto industriale e le sue caratteristiche funzionali ad es. resistenza meccanica, attrito, forze di montaggio, aerodinamica dipendono dalla finitura superficiale (foto: Museo Pietrarsa e mostra dei velivoli da turismo, DIAS).
Le tolleranze assicurano l'intercambiabilità nella produzione industriale ed il rispetto di condizioni funzionali imposte dai progettisti che possono non essere ottenute a causa della variabilità delle parti.
Lo studio delle catene di tolleranze permette di controllare giochi ed interferenze in assiemi complessi.
Esempio di applicazione di collegamento filettato con dispositivo antisvitamento (copiglia e dado ad intagli) (mostra di velivoli da turismo organizzata presso la Facoltà di Ingegneria dal DIAS e Pietrarsa, Napoli).
1. Il disegno tecnico industriale: obiettivi didattici e contenuti del corso
2. La comunicazione tecnica dopo la rivoluzione francese
3. Caratteristiche geometriche di prodotti industriali
5. Introduzione alla progettazione delle tolleranze: dall'intercambiabilità alla qualità
6. Tolleranze dimensionali: dalle condizioni funzionali agli accoppiamenti raccomandati
7. Tolleranze dimensionali: un semplice caso studio
8. Rugosità
9. Tutela della proprietà intellettuale: studio di brevetti
10. Disegno di prodotti industriali: dall'idea al disegno
Norme UNI-EN-ISO.E. Chirone, S. Tornincasa, Disegno Tecnico Industriale (2 volumi), Editore: Il Capitello, 2008.
A. Donnarumma, Disegno di Macchine, UTET.
A. Donnarumma, Disegno di Macchine, Masson Editore.
Munari B., Da cosa nasce cosa, Editori Laterza, 1998.
Munari B., Arte come mestiere, Editori Laterza, 1966.
Munari B., Artista e designer, Universale Laterza, 1997.
V. Cardone, Gaspard Monge, Lo scienziato della rivoluzione, Cuen, Napoli, 1996.
Tavole di esercitazione distribuite dal docente.
1. Il disegno tecnico industriale: obiettivi didattici e contenuti del corso
2. La comunicazione tecnica dopo la rivoluzione francese
3. Caratteristiche geometriche di prodotti industriali
5. Introduzione alla progettazione delle tolleranze: dall'intercambiabilità alla qualità
6. Tolleranze dimensionali: dalle condizioni funzionali agli accoppiamenti raccomandati
7. Tolleranze dimensionali: un semplice caso studio
8. Rugosità
9. Tutela della proprietà intellettuale: studio di brevetti
10. Disegno di prodotti industriali: dall'idea al disegno
11. Disegno di prodotti industriali: caso studio
12. Elementi di progettazione concettuale per la qualità
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