Opere d’arte minori
Classificazione delle opere d’arte minori
Le opere d’arte minori più frequentemente ricorrenti in uno schema acquedottistico sono:
Pozzetti di disconnessione: in pratica sono analoghi ai torrini piezometrici, in quanto consentono di realizzare una disconnessione idraulica nelle sezioni in cui la linea dei carichi è molto vicina al terreno ed assolvono, nel contempo, la funzione di sfiati liberi.
Schema di un pozzetto di disconnessione
Nelle cuspidi del profilo longitudinale vanno ubicati i pozzetti di sfiato, al cui interno trova alloggiamento la valvola di sfiato automatica, che può assolvere tre diverse funzioni:
La presenza del rubinetto serve a verificare la corretta funzionalità della valvola di sfiato.
Lo spessore delle pareti di tali manufatti deve essere opportunamente proporzionato in relazione alla profondità di posa. Inoltre il passaggio del tubo avviene lasciando liberi dei fori con degli spezzoni di tubazione di maggiore diametro. Successivamente alla posa della tubazione, l’intercapedine viene sigillata con cementi plastici.
Le dimensioni in pianta vanno opportunamente assegnate in base alla presenza di pezzi speciali ed apparecchi.
I pozzetti possono essere a raso, leggermente elevati rispetto al piano campagna oppure con edicola.
Detti pozzetti possono anche svolgere la funzione di pozzetti di prova.
Nei punti “bassi” dell’acquedotto vanno ubicati i pozzetti di scarico al cui interno trovano alloggiamento gli apparecchi ed i pezzi speciali necessari allo svuotamento di un tronco di acquedotto a scopi manutentivi.
Lo spessore delle pareti di tali manufatti deve essere opportunamente proporzionato in relazione alla profondità di posa. Il passaggio del tubo avviene lasciando liberi dei fori realizzati con degli spezzoni di tubazione di maggiore diametro. Successivamente alla posa della condotta, l’intercapedine viene sigillata con cementi plastici.
Particolare cura deve essere posta nel definire le dimensioni in pianta, da assegnare in base alla presenza di pezzi speciali ed apparecchiature.
Lo scarico dell’acqua dal pozzetto avviene a mezzo di una chiusura idraulica sifonata.
I pozzetti possono essere a raso, leggermente elevati rispetto al piano campagna oppure con edicola.
I pozzetti di scarico possono svolgere anche le funzioni di pozzetti di prova e di linea.
A valle dell’attraversamento di un piccolo corso d’acqua o di un vallone vengono ubicati dei particolari pozzetti di scarico, denominati pozzetti di scarico per condotta profonda.
Tali manufatti consentono, allorquando la piezometrica è tale per cui lo scarico può avvenire direttamente nel corso d’acqua, di veicolare le acque in una vaschetta alta in grado di smaltire le acque direttamente a fiume.
Quando, invece, non vi è un carico adeguato si scarica l’acqua direttamente nella camera del pozzetto e successivamente, mediante pompaggio, si procede allo smaltimento nel fiume o nel vallone.
Particolare cura deve essere posta nel definire le dimensioni in pianta, da assegnare in base alla presenza di pezzi speciali ed apparecchi.
Tali pozzetti possono essere a raso, leggermente elevati rispetto al piano campagna oppure con edicola.
I Partitori Idraulici si suddividono in due tipologie:
Partitore a pelo libero: l’opera funziona con grande precisione; occorre, però, verificare la disponibilità di una quota adeguata per il partitore.
Osservazioni: occorre un carico sufficiente (>≈2 m) sulle condotte di presa, in maniera da evitare imbocchi a canaletta con trascinamento d’aria. Per assicurare la calma dell’acqua in arrivo – e, quindi, un corretto funzionamento degli stramazzi – può adottarsi un setto variatore della direzione della vena idrica o un setto forato che, però, è meno efficace, in quanto può dare direzioni preferenziali al moto dell’acqua ed inoltre è di manutenzione onerosa.
La tubazione in arrivo può essere munita di un “cappello”, che smorza e diffonde l’acqua.
Per gli stramazzi, potranno utilizzarsi di preferenza, almeno per portate modeste, quelli triangolari, perché:
Regola fondamentale: la quota di fondo degli stramazzi deve essere la medesima. Ad es., nel caso in figura lo stramazzo di sinistra potrebbe non funzionare.
Partitore in pressione: in pratica è un pezzo a T, inserito in un pozzetto e munito di adeguate apparecchiature. Sarà opportuno prevedere giunti di smontaggio ed anche sfiati, dal momento che il partitore è soggetto a variazioni di portata e di pressione e può esserci, quindi, la necessità di sfiatare emulsioni di aria ed acqua. L’opera è molto semplice, però non garantisce, al variare del carico, una perfetta invariabilità delle percentuali di partizione della portata.
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