La valutazione dello Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua rappresenta un elemento fondamentale nell’ambito della redazione del Piano di Tutela delle Acque (D. L. 152/1999, D. L. 258/2000, D. L. 152/2006).
La lettura di un corso d’acqua non può limitarsi ad una sola delle sue componenti significative (ad es. l’acqua o l’alveo fluviale) ma deve, invece, estendersi all’intero sistema fiume-corridoio fluviale, del quale costituiscono parte integrante le fasce perifluviali e le aree di territorio circostante che con esso interagiscono più strettamente.
E’ necessario, quindi, un approccio più generale: agli indici fisico-chimici, microbiologici e biotici occorre affiancare indici sintetici fluviali di adeguata struttura.
Definizione degli obiettivi di qualità ambientale
Gli obiettivi di qualità ambientale devono essere definiti sulla base di parametri fisici, chimici, biologici, microbiologici ed idromorfologici caratteristici di un corpo idrico di riferimento in condizioni naturali inalterate o minimamente modificate che identifica una “unità per la verifica di conformità” (compliance unit), cioè un oggetto per il quale si deve conseguire un obiettivo qualitativo e quantitativo che corrisponda ad un Buono Stato Ambientale o Ecologico.
I programmi di monitoraggio
I programmi di monitoraggio devono mirare ad accertare il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale per i corpi idrici ed a verificare l’efficacia delle misure messe in essere per tutelare o migliorare la qualità delle acque, mirando alla protezione degli ecosistemi ad elevato valore ed al conseguimento di uno stato ambientale buono per le altre acque. E’ necessario, quindi, calibrare un modello innovativo integrato di analisi, valutazione e gestione ambientale del sistema fiume-corridoio fluviale, basato sull’applicazione di metodi standardizzati e di adeguati indici quali-quantitativi, atti a fornire idonee valutazioni sintetiche, con l’obiettivo di affrontare le principali problematiche ambientali del sistema:
L’elaborazione di un tale modello deve fondarsi su un’adeguata integrazione delle discipline coinvolte nella pianificazione ambientale e territoriale (biologia, ecologia, idrologia, idraulica, pianificazione territoriale, architettura del paesaggio, economia).
D. L. 152/99
Si tratta di parametri rappresentativi delle condizioni generali del corso d’acqua (livello di Ossigeno disciolto), del grado di inquinamento di origine organica (BOD5 e COD), dello stato trofico (nitrati e fosforo totale) e dell’inquinamento microbiologico (Escherichia coli).
D. L. 152/99
La determinazione dell’Indice Biotico Esteso (IBE) si basa sull’analisi delle comunità di macroinvertebrati di acque dolci che colonizzano le tipologie fluviali.
I macroinvertebrati sono rappresentati da numerosi taxa (appartenenti essenzialmente agli Insetti, Crostacei, Molluschi, Irudinei, Tricladi ed Oligocheti) con diversi livelli di sensibilità alle alterazioni dell’ambiente e diversi livelli trofici, adeguatamente campionabili e classificabili, stabili e, quindi, rappresentativi della “qualità ecologica” dell’ambiente fluviale.
Essi sono caratterizzati, inoltre, da un ciclo vitale di mesi o anni, per cui sono in grado di registrare in modo integrato la qualità dell’ambiente.
D. L. 152/99
a) Determinazione del Livello di Inquinamento da Macrodescrittori (LIM)
b) Rilievo dei parametri chimici integrativi relativi ai microinquinanti organici ed inorganici, ai sensi della Tabella 1 del D. L. 152/99
c) Mappatura biologica del corso d’acqua e definizione dell’Indice Biotico Esteso (IBE)
d) Determinazione, dalla valutazione incrociata del LIM e dell’IBE, dello Stato Ecologico del Corso d’Acqua (SECA), ai sensi della Tabella 8 del D. L. 152/99
e) Determinazione dello Stato Ambientale del Corso d’Acqua (SACA), integrando lo stato chimico delle acque superficiali con quello ecologico (SECA)
La rete di monitoraggio dell’ARPAC per i corsi d’acqua della regione Campania è così costituita:
Totale 96 stazioni.
Sulla scorta dei dati raccolti dalla rete di monitoraggio, l’ARPAC ha messo a punto la mappa dello Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua della Regione Campania.
D.L. 152/2006
Allegato 2 – Modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici
Stato delle acque superficiali – Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico – Fiumi
A) Elementi biologici:
B) Elementi idromorfologici a sostegno degli elementi biologici:
D.L. 152/2006
Allegato 2 – Modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici
Stato delle acque superficiali – Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico – Fiumi
C) Elementi chimici e fisico-chimici a sostegno degli elementi biologici.
C1) Elementi generali:
- condizioni termiche
- condizioni di ossigenazione
- salinità
- stato di acidificazione
- condizioni dei nutrienti
C2) Inquinanti specifici:
- inquinamento da tutte le sostanze prioritarie di cui è stato accertato lo scarico nel corpo idrico
- inquinamento da altre sostanze di cui è stato accertato lo scarico nel corpo idrico in quantità significative
D.L. 152/2006
Allegato 2 – Modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici
Stato delle acque superficiali – Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico – Fiumi
A) Elementi biologici
A1) Flora acquatica:
- Phytoplancton: composizione e abbondanza tassonomica; frequenza e intensità di fioritura; biomassa
- Macrofite e Phytobenthos: composizione e abbondanza tassonomica; presenza di taxa sensibili
A2) Macroinvertebrati bentonici:
- composizione e abbondanza tassonomica
- presenza di taxa sensibili
- livello di diversità dei taxa invertebrati
A3) Fauna ittica:
- composizione e abbondanza delle specie
- ciclo di vita/strutture di età delle comunità ittiche
D.L. 152/2006
Allegato 2 – Modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici
Stato delle acque superficiali – Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico – Fiumi
B) Elementi idromorfologici
B1) Regime idrologico:
- massa e dinamica del flusso fluviale
- interconnessione con i corpi idrici sotterranei
B2) Continuità fluviale:
- numero e tipo di barriere
- manufatti per il passaggio di organismi acquatici
- condizioni morfologiche
D.L. 152/2006
Allegato 2 – Modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici
Stato delle acque superficiali – Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico – Fiumi
B3) Condizioni morfologiche:
- variazioni della larghezza e della profondità del fiume
- sezioni trasversali del corso d’acqua
- portate
- struttura e substrato del letto fluviale
- struttura della zona ripariale
- velocità della corrente
- channel patterns
D.L. 152/2006
Allegato 2 – Modalità per la classificazione dello stato di qualità dei corpi idrici
Stato delle acque superficiali – Elementi qualitativi per la classificazione dello stato ecologico – Fiumi
C) Elementi di qualità fisico-chimica
C1) Condizioni generali
C2) Inquinanti sintetici specifici:
- inclusi i prodotti fitosanitari (D.L. 17.03.95 n. 194) ed i bioacidi (D.L. 25.02.2000 n. 174)
C3) Inquinanti non sintetici specifici
Nel D. L. 152/2006 la qualità delle acque superficiali viene, quindi, presa in esame da un punto di vista molto ampio, mirando a valutare – attraverso la determinazione dello stato biologico, idromorfologico e chimico-fisico dei diversi elementi – lo stato qualitativo del sistema fiume nella sua complessità.
Va, però, precisato che allo stato la normativa – pur individuando gli elementi caratterizzanti la qualità dello stato ecologico e chimico – non chiarisce gli indici (quali, ad esempio, il LIM e l’IBE del D. L. 152/99) ai quali fare riferimento per una valutazione specifica dello Stato Ecologico del Corso d’Acqua.
Ciò impone alle strutture competenti per la pianificazione ed il monitoraggio delle risorse idriche un aggiornamento organizzativo, funzionale e metodologico, basato su un preliminare approfondimento delle conoscenze ed un adeguamento della normativa tecnica necessari a coprire le attuali carenze metodologiche.
In questo senso appare fondamentale l’elaborazione e la calibrazione sperimentale di nuovi indici ambientali sintetici per l’analisi degli elementi biologici ed idromorfologici e la loro applicazione nell’ambito della pianificazione ambientale.
L’indice di Funzionalità Fluviale (IFF) integra gli obiettivi di qualità dell’Indice Biotico Esteso (IBE), mediante l’analisi della struttura complessiva dell’ambiente fluviale.
In particolare, attraverso l’esame di parametri morfologici, strutturali e biologici dell’ecosistema, l’IFF consente di valutare le funzioni ad essi associate e di rilevare l’eventuale grado di allontanamento dalle condizioni di massima funzionalità.
Obiettivo secondario, ma di non minore interesse, sono i risvolti offerti dai risultati per una riflessione sui criteri di gestione del fiume e del territorio circostante e per l’adozione di scelte di politica ambientale.
Il rilievo dell’Indice di Funzionalità Fluviale va effettuato sulla scorta di appositi sopralluoghi, redigendo per ciascun tratto sperimentale (con riferimento ad ambedue le sponde del corso d’acqua) la scheda predisposta, costituita da 14 domande (ciascuna con quattro risposte predefinite) concettualmente ascrivibili a quattro gruppi funzionali:
1. Problemi di pianificazione e gestione delle risorse idriche
2. Impianti regolati e non regolati per l'utilizzazione delle acqu...
3. Il ciclo integrato delle acque. Lo sviluppo delle infrastruttur...
4. I sistemi acquedottistici. Schemi di funzionamento
5. L'acquedotto esterno: tracciato e calcolo idraulico
6. Tubazioni per il convogliamento a pressione ed a pelo libero: m...
7. Tubazioni per il convogliamento a pressione ed a pelo libero: m...
8. Tubazioni per il convogliamento a pressione ed a pelo libero: m...
9. Verifica statica delle condotte
10. Acquedotto esterno: Opere di captazione
11. Acquedotto esterno: opere d'arte minori
13. I serbatoi
15. Reti di distribuzione idrica
16. Criteri di gestione dei sistemi acquedottistici
18. I sistemi di drenaggio urbano
19. Modelli di trasformazione afflussi - deflussi
Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (Water Framework Directive) del Parlamento Europeo e del Consiglio del 23 ottobre 2000 che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea n. L 327 del 22/12/2000