Islam e Occidente: due culture a confronto
Le culture arabo-islamica e cristiano-latina pur assolutamente paragonabili fra loro nel VII secolo, si distanziarono invece in un lasso di tempo straordinariamente breve. Il modello arabo-islamico acquisì risultati di grande rilevanza e di lunga durata nel campo della cultura letteraria ed in quello tecnico-scientifico ed economico, con una qualità di vita che il mondo latino comincerà a conoscere assai parzialmente a partire dal XII secolo.
L’islamizzazione di aree di antica statalizzazione, con consolidati modelli politici e spirituali, produsse conseguenze di profonda durata, laddove la cristianizzazione delle società prodotte dalle cosiddette culture barbariche è stata meno incisiva e produttiva.
Federica offre una sintesi dell’incontro con Claudio Lo Jacono, svoltosi nell’ambito di Come alla Corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza.
La conferenza si propone di fornire elementi di riflessione grazie a una lettura sincronica del differente sviluppo del mondo arabo-islamico e cristiano latino lungo l’arco temporale che dal VII secolo giunge fino al IX secolo della nostra era. Tale momento rappresenta infatti per la cultura arabo-islamica, il periodo della nascita e della sua prima affermazione militare e religiosa, laddove per la cultura latina alto-medievale, questo è il periodo in cui si produssero mutamenti non meno epocali, con l’evangelizzazione ad esempio delle vaste aree continentali europee e il contraddittorio tentativo di ridar vita – con nuovi contenuti politico-istituzionali, ma anche economico-commerciali – all’ormai scomparso Impero romano d’Occidente, malgrado tale sforzo avesse luogo in una cornice assai più complessa e contrastata per l’Europa cristiana, gia di per sé divisa in un Occidente latino-barbarico e un Oriente greco-bizantino.
Claudio Lo Jacono
Professore di Storia del Vicino Oriente Islamico
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte
Quali sono i punti di contatto tra Oriente e Occidente? E quali sono le distinzioni?
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Norme dietetiche, virtù dell’erboresteria, medicina del Profeta, primi ospedali: gli elementi principali delle cure mediche in Oriente.
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Nel mondo cristiano e nel mondo islamico il “commercio” del danaro è un elemento comune. Come nasce? Come si sviluppa?
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Come si è creato il complesso scenario distintivo tra Cristianesimo e Islam?
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Claudio Lo Jacono è professore ordinario di Storia del Vicino Oriente islamico (Facoltà di Studi Arabo-Islamici e del Mediterraneo) dell’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”. Ha insegnato Storia e Istituzioni musulmane (Facoltà di Scienze Politiche) dell’Università degli studi di Cagliari dal 1974-75 e dal 1987-88 al 1997-98 Islamistica (Facoltà di Scienze Politiche) dell’allora Istituto Universitario Orientale di Napoli. Ha pubblicato lavori di storia contemporanea del mondo arabo-islamico sulla rivista Oriente Moderno, di cui è stato dal 1971 al 1980 redattore, dal 1990 al 1996 capo-redattore e dal 1996 Direttore. È Presidente dell’Istituto per l’Oriente Carlo Alfonso Nallino di Roma dal 2006, dopo essere stato per 16 anni suo Consigliere, e dal 2000 è Consigliere scientifico e vice-Direttore del Centro di Studi Islamici dell’ISIAO di Roma.
Carlo Sbordone
La matematica nella cultura arabo-islamica (640-1300)
Carmela Baffioni
Nel nome dell'Umanesimo
Antonella Straface
L'eredità greca nel mondo islamico
Roberto Tottoli
La novità dell'Islam
Francesca Ersilia
Il Corano e l'economia
Maria Vittoria Fontana
Islam e architettura
Il ruolo della cultura arabo-islamica nello sviluppo della matematica fu notevole nel periodo che va dalla caduta della civiltà alessandrina (640 d.C.) fino al 1300. Principalmente a partire dal 755, anno in cui l’impero arabo si divise in due regni indipendenti, uno ad Oriente con capitale Baghdad ed uno ad Occidente con capitale Cordoba in Spagna, gli Arabi svilupparono grande interesse per le Arti e le Scienze. Baghdad si distinse come polo d’attrazione di pensatori e studiosi con l’istituzione di un’accademia, di una biblioteca e di un osservatorio astronomico.
Carlo Sbordone
Professore di Analisi Matematica
Università degli Studi di Napoli Federico II
Una pagina di un manoscritto di al-Khwarizmi. Fonte: Wikipedia
La globalizzazione ha spesso richiamato l’esigenza di un “nuovo umanesimo”. Tutti ricordiamo il “ritorno ai classici” del nostro ‘400 e, insieme, la nuova idea di un universo infinito da studiare su basi scientifiche, di cui l’uomo era il sovrano; e soprattutto l’affrancamento dello studioso dall’autorità tradizionale, in nome dell’autonomia critica assicuratagli dalla sua alta cultura. Che dire allora della knowledge triumphant dell’Islam dei secoli IX/XII? Poiché è proprio questo l’Islam più enfatizzato dai nuovi umanisti, e soprattutto perché è in gran parte con l’Islam classico che si misura anche l’odierna intellighenzia islamica, nel ripensamento del proprio passato e per la posizione da assumere di fronte all’Occidente, varrà la pena segnalare alcuni caratteri di quello che può ben essere considerato un umanesimo, non meno ricco e articolato del nostro. L’altissima urbanizzazione e le fiorenti condizioni economiche favorirono lo sviluppo di un’intellighenzia che interpretò in termini razionalistici il nuovo universalismo abbaside basato sull’appartenenza religiosa, e non più tribale.
Carmela Baffioni
Professoressa di Storia della Filosofia Islamica
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Uno degli elementi caratteristici della società araba medievale fu la viva curiosità di sapere e di aprirsi all’altro, sentendo ciò quasi come un obbligo morale imposto al credente in ossequio ai dettami coranici. Fu soprattutto in epoca abbaside (750-1258) che il fermento culturale venne determinato dall’intervento diretto dei califfi i quali, attraverso istituzioni quali la Casa della sapienza fondata a Baghdad nell’815, incoraggiarono lo studio delle scienze e la traduzione sistematica di opere di filosofia greca.
Antonella Straface
Ricercatore Lingua e Letteratura araba
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
L’Islam nasce con Maometto e il Corano nel cuore desertico della penisola araba ma diviene la religione che noi conosciamo dopo le conquiste nei centri cittadini tra la Spagna, l’Asia Centrale e la Persia. Diviene nel volgere di poche generazioni anche l’Impero per eccellenza che riassume in sé la grandezza di Alessandro e poi di Roma, attraverso la diffusione di una fede che contribuisce in modo fondamentale a formarlo. In questo nuovo impero la religione è non solo la scintilla iniziale ma anche la fede di chi governa e comanda, ma, per ancora qualche secolo, è la religione di una minoranza.
Roberto Tottoli
Professore di Islamistica e Letteratura Araba Religiosa
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
La nascita di Maometto. Miniatura di un manoscritto ottomano del Siyar-i Nebi. Fonte: Wikipedia
Il Corano, libro sacro dell’Islam, vieta ogni tipo di guadagno smodato, l’usura, l’alea, prescrive l’elemosina rituale, raccomandando di consacrarne una parte al soccorso degli indigenti, al riscatto dei prigionieri e ad altri fini caritatevoli. L’ideale di giustizia sociale proposto non contempla affatto l’eliminazione delle differenze sociali, percepite come naturali e volute da Dio, si tratta piuttosto di reciproci aiuti all’interno della comunità a cui ciascuno contribuisce in proporzione al proprio reddito; ne nasce un modello di stato, diretto dai principi rivelati da Dio, in cui i più fortunati donano parte dei propri beni a beneficio dei più poveri.
Francesca Ersilia
Professoressa di Storia dell’economia del mondo islamico
Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”
Nel VII secolo Adamnano – che aveva raccolto la testimonianza del pellegrino Arculfo il quale, a sua volta, aveva visitato Gerusalemme dopo la conquista islamica – ci fornisce la prima realistica descrizione del Santo Sepolcro di Gerusalemme, in particolare dell’Anastasis che preservava l’edicola del sepolcro vuoto di Cristo (il complesso monumentale voluto da Costantino era stato danneggiato in seguito alla conquista persiana del 614; fu radicalmente demolito nel 1009 dal califfo fatimide al-Hâkim, riedificato in seguito nell’XI secolo e restaurato nel XII): dai disegni su alcuni manoscritti dell’Itinerarium di Adamnano si ricostruisce la pianta circolare dell’edificio con deambulatorio e tre nicchie, con annesso un cortile o giardino (che includeva il Golgota).
Maria Vittoria Fontana
Professoressa di Archeologia e Storia dell’arte islamica
Università degli Studi di Roma “La Sapienza”
Scarica il dossier a cura della redazione di Come alla Corte – Edizione 2006-2007
Antonella Straface: L'eredità greca nel mondo islamico
Carlo Sbordone: La matematica nella cultura arabo-islamica (640-1300)
Carmela Baffioni: Nel nome dell'Umanesimo
Claudio Lo Jacono: Islam e Occidente: due culture a confronto
Come alla Corte di Federico II, dossier: Islam e Occidente: due culture a confronto
Francesca Ersilia: Il Corano e l'economia