Educazione scientifica: una fisica più accessibile ed attraente
L’Europa ha sempre più bisogno di scienza e tecnologia, anche per diventare “un’economia dinamica, competitiva e basata sulla conoscenza”. In Italia, l’educazione scientifica è al di sotto della media dei paesi OCSE. L’insegnamento della fisica va ripensato come laboratorio del sapere scientifico, in cui chi studia si costruisce relazioni fra fenomeni e modelli, matematica e fisica e scopre coincidenze e conflitti con la conoscenza comune. In paesi con povertà diffusa e cultura scientifica agli albori, l’apprendere scienza è anche strumento per affrancarsi. Questa è la strategia della formazione insegnanti che la Federico II svolge all’Università di Gulu in Uganda.
Federica offre una sintesi dell’incontro con Elena Sassi, svoltosi nell’ambito di Come alla Corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza.
L’Educazione Scientifica oggi si trova di fronte ad una grande sfida che occorre vincere in tempi brevi e che impegna molti attori, da chi insegna nella scuola e nell’università a gli studenti, dai ricercatori in didattica a chi decide struttura e regole dei sistemi educativi.
L’aumentata priorità del sapere scientifico
I bisogni di sapere scientifico e tecnologico sono aumentati, sia a livello di formazione di base che professionale. Fino a qualche decennio fa i più ritenevano che il ruolo principe dell’educazione scientifica fosse quello di percorso per la conoscenza della realtà naturale. Oggi con lo sviluppo tecnologico e con l’emergere della società della conoscenza, conoscenza, sono forti anche i ruoli di strumento per orientarsi in un mondo “globalizzato ed accelerato”, e di motore di sviluppo di economie basate sulla conoscenza.
Elena Sassi
Professoressa di Didattica della Fisica
Università degli Studi di Napoli Federico II
Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte
Dov’è che l’educazione scientifica di base è inefficace?
Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte
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Dalle immagini per la diagnostica medica ai laboratori per mostrare quanto può essere accessibile la fisica. Dall’osservazione del quotidiano alle attività sperimentali.
Un esempio per tutti è rappresentato dal laboratorio a basso costo realizzato per il progetto GuluNap in Nord Uganda dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.
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Sapere scientifico come crescita personale
Dispegarsi equilibrato di Intelletto (sfera cognitiva) e amore (sfera affettiva).
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Elena Sassi, nata a San Martino in Pensilis (CB), si è laureata in Fisica con lode all’Università degli Studi di Napoli Federico II dove dal 1987 è professore ordinario di Didattica della Fisica nel Dipartimento di Scienze Fisiche e coordina il gruppo di ricerca “Didattica della Fisica e Infomation Comunication Technology“.
Ha svolto ricerche in Fisica Sperimentale delle Particelle elementari presso il Centro Europeo di Ricerca Nucleare di Ginevra e i Laboratori Nazionali di Frascati, studiando per circa venti anni processi di Fisica sub-nucleare. Dagli anni ‘80 la sua ricerca riguarda l’educazione scientifica, i contributi delle tecnologie didattiche, le attività di laboratorio e di modellizzazione. Ha coordinato programmi nazionali su temi di Didattica della Fisica e la partecipazione italiana ai progetti EU “Science Teacher Training in an Information Society” (1998-2001), “Science Teachers Training across Europe” (2002-2004). Attualmente partecipa alla Rete Tematica Europea STEPS by EUPEN (2006-2008) e al progetto EU “University – school partnerships for research – based modules on Material Properties” (2007-2009). Si è occupata di formazione degli insegnanti di materie scientifiche, in Italia ed all’estero (Cuba 1971-72, USA 1987-88, Nord Uganda dal 2004). Ha insegnato e svolto seminari in diverse università, in EU e USA. È stata presidente del Consiglio di Corso di Laurea in Fisica. Attualmente fa parte della Physics Education Division della Società Europea di Fisica e della ICPE (International Commission for Physics Education) della IUPAP (International Union of Pure and Applied Physics). Nel 2006 ha ricevuto il Premio per la Didattica della Società Italiana di Fisica. È autrice e/o co-autrice di un centinaio di pubblicazioni (articoli su riviste accreditate, presentazioni a congressi internazionali e nazionali, materiali didattici, software, ecc.).
Alberto Di Donato
Un progetto solidale di educazione scientifica
Maura Striano
Formazione e sapere scientifico nella società della conoscenza
Maria Rosaria Ghiara
La nuova frontiera dei musei universitari
Carla Giusti
Science centre e società della conoscenza
Nicola Spinelli
La fisica del quotidiano
Anna Pascucci
Insegnare la scienza a scuola oggi
Il Nord Uganda è devastato da oltre 20 anni di razzie ed eccidi. Circa 2 milioni di nord ugandesi vivono in condizioni estreme nei campi profughi e sopravvivono grazie al cibo di donatori internazionali.
Per l’Uganda come per l’Italia, subito dopo vita e salute, la più alta priorità è costruire conoscenza, per puntare a benessere e sviluppo. C’è dunque l’urgenza di formare insegnanti competenti per sviluppare capacità critiche e competenze, specie nel settore scientifico-tecnologico.
L’Università Federico II ha stipulato un accordo quadro con l’Università di Gulu, l’unica realtà di educazione superiore pubblica del Nord Uganda,. Nel 2004 è nata la Facoltà di Medicina e subito dopo è iniziata una collaborazione tra la Facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Ateneo napoletano con la Facoltà di Science Education, che forma i futuri insegnanti per le scuole secondarie.
Alberto Di Donato
Preside della Facoltà di Scienze MM.FF.NN.
Università degli Studi di Napoli Federico II
La priorità culturale, politica, sociale su cui oggi punta l’Europa è l’edificazione di una “società della conoscenza”, che trovi condizioni di sussistenza e sviluppo nella possibilità di alimentare in modo continuo e sistematico processi di costruzione, scambio, uso dei saperi cui deve essere garantita una attiva e continua possibilità di accesso a livello individuale e collettivo.
In questo scenario, quali possono essere i dispositivi formativi più adeguati ad accedere attivamente saperi?
E su quali saperi investire? Perché?
Nei contesti formativi (mi riferisco in particolare a quelli formali) completare un ciclo di studi, conseguire un diploma o un titolo professionalizzante si traduce quasi sempre in una sequenza di accessi passivi e superficiali ad una serie di conoscenze, le quali sono frutto di processi complessi che però, nella maggioranza dei casi, vengono tenuti fuori dai curricoli.
Maura Striano
Professoressa di Pedagogia generale e sociale
Università degli Studi di Napoli Federico II
L’esigenza di aggiornamenti culturali scientifici che consentano ai cittadini di muoversi agevolmente in una società sempre più competitiva e caratterizzata da una rapida evoluzione tecnologica apre una nuova stagione per i Musei Scientifici. Recenti ricerche Sials*, purtroppo, hanno evidenziato che circa un sesto della popolazione italiana ha seri problemi di competenza alfabetica; ciò impone che le Istituzioni formative e culturali si impegnino ad apportare sostanziali modifiche ai sistemi educativi tradizionali e predispongano strumenti idonei a migliorare le tecniche di comunicazione scientifica con i cittadini.
*Sials: Second International Adult Literacy Survey
Maria Rosaria Ghiara
Direttore Centro Museale
Università degli Studi di Napoli Federico II
Se da un lato la conoscenza scientifica rappresenta uno degli elementi focali per lo sviluppo dall’altro emerge sempre più drammaticamente il problema del depauperamento delle conoscenze scientifiche in Italia, e in particolare nel Mezzogiorno. Gli scarsi investimenti nella ricerca, la continua diminuzione di carriere scientifiche, sono tutte espressioni di una società che non “crede” nella scienza e rischia di chiudersi in se stessa “importando” cultura dall’esterno. Aumenta l’interesse del grande pubblico per scienza e tecnologia ma occorre chiedersi se il “consumo” di prodotti culturali di saperi scientifici e tecnologici riesce a rappresentare una reale condivisione del sapere e non solo una “pubblicizzazione” di avvenimenti scientifici che non riducono necessariamente la disuguaglianza del sapere sociale.
Carla Giusti
Direttore Museo vivo della scienza
Città della Scienza
“Restiamo stupiti da come leggi semplici e generali sono state ricavate dall’osservazione di fenomeni complessi”. Lo scrive il prof. Massimo Inguscio, noto fisico italiano del laboratorio europeo LENS di Firenze, nella prefazione ad un libro scritto da un altro fisico, il polacco prof. Krzystof Ernst, scomparso qualche anno fa. Il libro, che s’intitola Fisica dello Sport, contiene la presentazione di numerosi aspetti dello sport nell’ottica delle leggi fisiche.
Tra tante cose interessanti e divertenti ci si trova il grafico in figura. In esso è riportato l’aumento percentuale della resistenza aerodinamica nella corsa di fondo prodotto da alcuni elementi dell’abbigliamento.
A me ha consentito di risolvere il dubbio se fare o no un po’ di corsa, volendo evitare di farlo nudo e calvo ho semplicemente deciso di giocare a scacchi.
Nicola Spinelli
Professore di Fisica Sperimentale
Università degli Studi di Napoli Federico II
L’attuale crisi delle vocazioni scientifiche e le allarmanti prospettive future, la sconfortante ignoranza nelle Scienze degli studenti italiani emersa dalle indagini OCSE-PISA, i dati dell’Eurobarometer sulla percezione pubblica della Scienza e del ruolo auspicato per l’educazione scientifica, hanno accelerato una tangibile sensibilizzazione al “problema” della diffusione della cultura scientifica e sul “come e quando” in Italia si comunica e si insegna la Scienza.
Iniziative di singoli o d’istituzioni per progetti locali, nazionali ed internazionali, hanno subito una crescita esponenziale.
Anna Pascucci
Professoressa di Scienze
Liceo “G. Salvemini” – Sorrento
Scarica il dossier a cura della redazione di Come alla Corte – Edizione 2006-2007
Alberto Di Donato: Un progetto solidale di educazione scientifica
Anna Pascucci: Insegnare la scienza a scuola oggi
Carla Giusti: Science centre e società della conoscenza
Elena Sassi: La sfida dell'educazione scientifica
Maria Rosaria Ghiara: La nuova frontiera dei musei universitari
Maura Striano: Formazione e sapere scientifico nella società della conoscenza