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La Corte in Rete » Ennio Cascetta, Il futuro della mobilità urbana tra energia ed ambiente


Incontro con Ennio Cascetta

Il futuro della mobilità urbana tra energia ed ambiente

Con Ennio Cascetta si discute su come la funzionalità e la vivibilità delle città da sempre dipendono dal modo con cui si muovono i suoi abitanti. Quali sono le soluzioni che si possono adottare?
Federica offre una sintesi dell’incontro, svoltosi nell’ambito di Come alla Corte di Federico II, ovvero parlando e riparlando di scienza.

Ennio Cascetta

Ennio Cascetta


Mobilità urbana ed extraurbana: la cura del ‘ferro’

La percentuale della popolazione delle aree urbane del mondo ha ormai superato quella rurale, e per il 2020 si prevede arriverà al 60% (in Europa è già al 75%).
Se, come sosteneva Fernand Braudel, le città sono da tremila anni i ‘trasformatori elettrici delle energie di tutte le civiltà‘, è evidente che questi fenomeni di urbanizzazione hanno riflessi determinanti sulla nostra società, anche perché le aree urbane in Europa pesano per circa l’80% sul PIL e per circa il 70% sui consumi energetici. È quindi evidente che sulle politiche urbane si gioca una partita determinante per lo sviluppo economico, sociale, culturale e ambientale della nostra società.
I trasporti hanno sempre avuto un ruolo determinante per lo sviluppo delle città. Anzitutto la dimensione e la morfologia delle città, nel corso della storia, è stata sempre fortemente correlata all’evoluzione dei sistemi di trasporto; dal tempo degli spostamenti a piedi e a cavallo, a quello della rivoluzione industriale con le prime forme di trasporto meccanizzato (tram e ferrovie) fino all’avvento dell’automobile.

Articolo completo

Ennio Cascetta
Professore di Teoria dei sistemi di trasporto
Università degli Studi di Napoli Federico II

Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte

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La crescita delle città

Dai dati delle Nazioni Unite, pochi mesi fa la metà dei 6 miliardi e 600 milioni di abitanti del pianeta Terra risulta vivere in aree urbane, in città. Le previsioni vedono una crescita esponenziale dei dati: sempre più la popolazione vive e vivrà in città.

Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte

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Evoluzione dei trasporti e della forma urbana

Il cambiamento della struttura delle città nella storia

La città preindustriale aveva dimensioni pedonali, tutte le grandi città del mondo avevano diametri di qualche km perchè dovevano essere percorse a piedi. Quando nell’età industriale si è cominciato a diffondere il trasporto meccanizzato, le città hanno iniziato una fase di rapida trasformazione: al nucleo storico delle città antiche si sono aggiunte città satelliti collegate dalla ferrovia.
Dal dopoguerra in poi, l’avvento dell’automobile ha modificato profondamente la situazione.

Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte

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Differenti modelli di sviluppo delle città

Diverse città in diverse parti del mondo cercano di rispondere al bisogno di mobilità dei cittadini.
Con una rapida carrellata si osserva come sono diverse queste città e come cambia la popolazione e la densità e come la densità è collegata alle modalità di trasporto, fino al modello dell’Alta Velocità.

Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte

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Ingegneria dei sistemi di trasporto

Per progettare sistemi di mobilità sostenbile e costruire scenari futuri della mobilità urbana un contributo fondamentale viene dall’ingegneria dei sistemi di trasporto.

Una disciplina che con i suoi modelli ed i suoi strumenti operativi è in grado di simulare il funzionamento di un sistema di trasporto cioè di prevedere i carichi su infrastrutture e servizi, il livello di congestione e le esternalità prodotte (inquinamento acustico, atmosferico ecc.) da qualunque tipo di intervento prima della sua realizzazione.

Una disciplina a supporto di tutte le attività di gestione, di progettazione, di pianificazione e di valutazione dei sistemi di trasporto.

Il filmato completo, in streaming, è disponibile su Comeallacorte

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Biografia

Ennio Cascetta è nato a Napoli nel 1953. Dal 1986 è professore ordinario di Teoria dei Sistemi di Trasporto e dal 1990 insegna presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università ‘Federico II’ di Napoli. Ha svolto attività scientifica e didattica presso università italiane e straniere: in particolare, dal 1995 conduce il corso ‘Modeling and Simulation of Transportation Networks‘, presso il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Cambridge, vicino a Boston, negli Stati Uniti. È autore di testi accademici in italiano e inglese, di numerosi volumi e di oltre 150 lavori pubblicati da case editrici e su riviste nazionali ed estere. È stato coordinatore scientifico del gruppo di esperti per la redazione del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica (PGTL) e di quello per la redazione del Piano Comunale dei Trasporti di Napoli. Fra i lavori più significativi i Piani dei trasporti e del traffico di alcune grandi città (Roma, Genova, Palermo, Padova, Verona) e delle linee ad alta velocità Torino-Venezia e Milano-Napoli. Dal 2000 è Assessore ai Trasporti, Viabilità, Porti, Aeroporti, Interporti e Demanio Marittimo della Campania. Dal 2005, infine, è Coordinatore della Commissione Infrastrutture, Mobilità e Governo del Territorio nell’ambito della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome.

La filiera dei trasporti

I sistemi di trasporto sono generalmente analizzati focalizzando l’attenzione sul ruolo di servizio che essi svolgono a beneficio della collettività, a fronte dei costi (d’investimento e di gestione) che determinano. Lo sviluppo dell’economia e della qualità stessa della vita è, infatti, fortemente condizionato dal modo in cui il crescente bisogno di mobilità di persone e merci è soddisfatto da infrastrutture, modalità di governo e gestione dei sistemi di trasporto (stradali, ferroviari, marittimi, aerei, intermodali). È legittimo quindi che l’attenzione dello studioso sia puntata verso la dimensione delle ‘ricadute’ funzionali (il servizio) che tali strutture producono.
Tuttavia sembra opportuno pensare al campo dei trasporti anche come entità o ’settore’ dell’economia, generatore al suo interno di ricchezza, d’innovazione e d’occupazione, sede d’intense relazioni tra imprese: in altre parole una ‘industria’, come tutte le altre, meritevole d’attenzione imprenditoriale e scientifica. Basti pensare che in Italia l’ampio campo dei trasporti è il secondo macro settore per investimenti effettuati ed il terzo per valore aggiunto prodotto. Articolo completo

Riccardo Mercurio
Professore di Organizzazione aziendale
Università degli Studi di Napoli Federico II


L’ingegneria dei sistemi di trasporto: uno strumento nuovo per la progettazione e la valutazione degli interventi

Quanto deve durare il verde di un semaforo? Di quanto si riduce l’inquinamento di un’area urbana se si introduce una zona pedonale? E quanto si congestiona la zona circostante? Quante linee di autobus servono in una città? E dove è meglio posizionare le fermate? È meglio costruire una tangenziale o una metropolitana? Sull’asse Napoli Bari è meglio investire per velocizzare l’autostrada o la ferrovia? Serve il ponte sullo stretto di Messina?
Per rispondere a tutte queste domande non è possibile basarsi solo su esperienza e intuito come si faceva una volta. Queste doti, pur costituendo la base di una buona progettazione, non consentono di valutare quantitativamente gli effetti di un progetto; anzi le simulazioni talvolta indicano risultati anche qualitativamente inattesi: nuove infrastrutture che fanno aumentare la congestione anziché ridurla o che, al contrario, rimangono inutilizzate, interventi che risolvono problemi locali ma ne creano, anche maggiori, in zone anche molto distanti e così via. Articolo completo

Andrea Papola
Professore di Fondamenti di teoria dei sistemi di trasporto
Università degli Studi di Napoli Federico II


Dalle antiche strade ferrate alle reti di trasporto regionale

Tra i tanti ‘primati’, veri o supposti, del Mezzogiorno e che in qualche occasione vengono enfatizzati da qualche nostalgico della dinastia borbonica, vi è quello della prima ferrovia italiana, la mitica Napoli-Portici inaugurata il 3 ottobre 1839. In realtà, questi 7.640 m. di strada ferrata non furono affatto un motore di decollo economico per l’area napoletana. Lo sviluppo della rete fu infatti operazione assai più difficile: nell’agosto del 1842 la linea aveva raggiunto Castellammare di Stabia e nel 1844 Pompei e Nocera; negli anni 1843-44 seguirà la tratta Napoli-Caserta-Capua e nel 1846 la Cancello-Nola.
Le difficoltà di sviluppare una forte rete ferroviaria nel Mezzogiorno preunitario sono legate per un lato alla debolezza del mercato che non esprimeva una domanda forte per il trasporto di merci e persone, dall’altro alla scarsa capacità di mobilitare capitali adeguati da investire nell’impresa.

Articolo completo

Giovanni Muto
Professore di Storia moderna
Università degli Studi di Napoli Federico II


L’architettura delle stazioni della metropolitana regionale

‘La sfida dei trasporti’ è l’icastico titolo del volume curato da Ennio Cascetta (Electa Napoli, 2005) per documentare l’impegnativo programma che Regione Campania ha varato all’alba del nuovo secolo e già in parte attuato. Nell’ultimo decennio sono stati fatti passi da gigante nel campo delle infrastrutture, anche se molto ancora resta da fare. Quando le linee metropolitane già programmate saranno completate, quasi tutti i quartieri di Napoli saranno messi in ‘rete’ tra loro, nonché collegati con i comuni limitrofi in un’area metropolitana di circa cinquanta chilometri di raggio. Quel che più conta è proprio la ‘dimensione regionale’ del prefigurato sistema integrato della mobilità. Senza sottovalutare la portata innovativa della ‘intermodalità’, vale a dire dei notevoli vantaggi che potranno derivare dalla interconnessione con le altre grandi infrastrutture di aria, di acqua e di terra: dall’aeroporto di Capodichino, al porto (con le annesse linee del ‘metrò del mare’), alle autostrade e alle grandi arterie viarie (con relativi parcheggi di interscambio), fino alle linee ferroviarie nazionali (con la nuova stazione dell’Alta Velocità).

Articolo completo

Benedetto Gravagnuolo
Professore di Storia dell’architettura e restauro
Università degli Studi di Napoli Federico II


La realtà virtuale per progettare i veicoli del futuro

Dall’ottobre 2005, data in cui fu inaugurato, il Laboratorio di Realtà Virtuale e Simulazione, ‘VRTest’, rappresenta un positivo esempio di collaborazione tra università e industria. Esso, con altri laboratori hardware, è stato collocato all’interno della Firema Trasporti, storica azienda campana del settore Ferroviario, in località Recale, presso Caserta, realizzando un’enclave di ricerca all’interno di una realtà produttiva. La finalità del laboratorio è di favorire l’incontro, e di promuovere collaborazioni, tra la ricerca universitaria in un settore di grande interesse strategico, quello delle tecnologie e delle metodologie di progettazione, e le esigenze di innovazione e sviluppo delle aziende che operano nella Regione Campania.

Articolo completo

Francesco Caputo
Professore di Disegno assistito dal calcolatore
Università degli Studi di Napoli Federico II

Scarica il dossier a cura della redazione di Come alla Corte – Edizione 2008-2009

Sessione di Design Review sul Cockpit del velivolo Alenia C27J

Sessione di Design Review sul Cockpit del velivolo Alenia C27J

Sessione di Design Review sul Cockpit del velivolo Alenia C27J

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Le lezioni del Corso

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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