Criteri di metodo
In questa lezione cercheremo di dare alcune indicazioni – metodologiche e ‘tecniche’ – relative alla progettazione di un sito Web.
Si tratta di un lavoro che il docente può avere interesse a realizzare, per raccogliere le informazioni su una attività svolta collaborativamente dalla classe, o per proporre ai suoi studenti materiali di studio, in qualche modo ’strutturati’, in vista della consultazione.
Sulla base di quanto abbiamo illustrato nella lezione precedente, esistono tipologie diverse di pagine Web, con strutture e finalità specifiche.
Il “diario” personale, la raccolta di pensieri od opinioni che si vogliono portare in condivisione, pertiene al tipo identificato come ‘blog’.
Analogamente, una singola lezione o una specifica esperienza didattica possono essere raccolte in pagine ipertestuali, da inserire, come learning object, in una struttura più ampia.
Un sito Wiki si configura come uno spazio costantemente aperto alle modifiche e agli interventi dei lettori.
Un sito Web, invece, è destinato a presentare materiali strutturati, non immediatamente modificabili dagli utenti, articolati in base a una logica flessibile, per la ricchezza di opzioni offerte, ma nel contempo rigorosa in termini di impianto unitario.
Alla luce di queste considerazioni, risulta evidente che progettare un sito non significa soltanto elaborare una proposta grafica e presentarla in HTML o in un altro linguaggio di programmazione: occorre mettere a fuoco con chiarezza tutto ciò che sta a monte di questo processo.
Modalità operative
Passeremo in rapida rassegna alcuni elementi importanti ai fini della progettazione di un sito Web.
Immaginiamo di voler realizzare un sito che raccolga i materiali di un Corso di letteratura latina.
Un elemento di assoluto rilievo è costituito dal titolo del sito che vogliamo costruire, perché questo è fondamentale nel progetto di comunicazione.
Ciò che è contenuto in questo spazio appare nella barra del titolo della finestra del browser.
Non è opportuno che vi compaia solo un nome, o peggio ancora nulla, e non è opportuno neanche che ogni pagina abbia un titolo incoerente rispetto al resto del sito.
In caso di apertura e successiva riduzione ad icona di più finestre, il titolo è quello che ci aiuta a riconoscere la finestra di nostro interesse tra molte altre.
Se poi vogliamo avere un maggiore impatto comunicativo, il titolo dovrebbe essere seguito sempre da una tagline.
Una tagline è un po’ come uno slogan pubblicitario, la frase in coda al messaggio che fa “ricordare il prodotto”.
Un altro elemento di forte rilevanza è costituito dalla gestione dei link.
Può sembrare superfluo affermare che i link devono essere chiari e univoci, e che il testo linkato deve indicare correttamente all’utente dove il link lo porterà.
Ma non è così semplice.
Se molti progettisti hanno smesso di inserire gli onnipresenti “clicca qui”, il concetto è stato di fatto sostituito dai “go” o “vai”, che spesso servono da collegamento alle pagine successive.
Non è scorretto in sé l’uso di queste parole, brevi e veloci, ma il fatto che spesso esse sono decontestualizzate dai reali obiettivi della navigazione: l’utente non ha affatto chiaro dove esse portino.
Nel caso che stiamo utilizzando come esempio, i link rimandano con chiarezza ai relativi materiali.
La gestione dei link è strettamente correlata alla struttura del sito: molto spesso si rileva un meccanismo di “scatole cinesi”: una parola è linkata ad un’altra, in un’altra pagina del sito, e questa a sua volta è linkata ad un’altra parola e così via.
Una struttura funzionale prevede, invece, che i materiali possano essere destrutturati e ristrutturati secondo diverse chiavi di accesso: nel nostro caso, un autore, ad esempio Apuleio, sarà accessibile dalla rubrica Gli autori, oppure dalla rubrica Le opere, in riferimento all’Apologia, ai Florida, al De Platone et eius dogmate, al De mundo, ai Metamorphoseon libri, et cet. Sarà poi riportato nella sezione I generi letterari, ad esempio in riferimento al romanzo; nella sezione La cronologia della letteratura ricorrerà tra gli autori del II sec. d.C. e infine tra gli autori provenienti dall’Africa nella rubrica I luoghi di provenienza.
Nella sezione Materiali di supporto troverai una sequenza illustrativa del programma Nvu, che consente un facile e rapido allestimento di un sito Web.
Studio di casi
1. Il ruolo del docente nell'utilizzo delle TIC. Risorse e banche dati
3. La ricerca on-line per i docenti e per gli studenti
4. Allestimento e uso di materiale didattico al computer
6. Le immagini: la valenza didattica
7. Le immagini: trattamento e uso
8. Siti Web: spazi di condivisione didattica
10. Studio di casi