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Raffaele Giglio » 6.La simmetria come elemento ermeneutico


La simmetria

  • La presenza della simmetria nella Commedia.
  • Le simmetrie, che si riscontrano nei canti come tra le cantiche dell’opera, ovvero la ferma volontà dantesca di armonizzare le rappresentazioni di personaggi in un preciso ordine geometrico, sono elementi costanti del canto XVIII dell’Inferno. Esse ci aiutano nel ritrovare l’unità del canto.
  • La Commedia è tutta costruita su proporzione di parti che conferisce unità armonica al “racconto”, all’episodio, alla descrizione.
  • La simmetria si presenta qui come bipartizione, che è parallelismo, ovvero due nuclei poetici che si fondono insieme nell’unità del canto.

Inferno: canto XVIII

Il prologo al “basso inferno”

  • La struttura delle Malebolge.
  • Ad ogni bolgia è dedicato un canto.
  • Il XVIII canto dell’Inferno tratta di due bolge.

Inferno: canto XVIII

Malebolge

La simmetria come elemento ermeneutico

  • La simmetria viene utilizzata per definire l’unità del canto.
  • La bipartizione simmetrica del canto tra prime e seconda bolgia.
  • I personaggi sono disposti simmetricamente: un personaggio del mondo antico ed un contemporaneo rappresentano le due bolgie.
  • I due personaggi del mondo classico son presentati da Virgilio.
  • I quattro personaggi hanno venduto l’amore femminile, hanno ingannato il sentimento dell’amore.

Malebolge

  • “Luogo è in inferno detto Malebolge”.
  • E’ il luogo del “campo maligno”, del diavolo.
  • Le Malebolge sono le dieci valli concentriche che si collegano ad un pozzo centrale nel quale è Lucifero.
  • Le Malebolge sono paragonate ad un castello medievale.
  • Qui compaiono per la prima volta i diavoli secondo la classica iconografia.

La prima bolgia

  • I dannati qui corrono, sferzati dai diavoli, sen senso opposto a quello in cui cammina Dante.
  • Il richiamo al Giubileo indetto da Bonifacio VIII nel 1300.
  • Il realismo della scena che descrive l’incontro di Dante con un dannato.
  • In questa bolgia sono puniti i seduttori, quelli che hanno venduto o ingannato l’amore.

Venedico Caccianemico

  • Il primo personaggio delle Malebolge.
  • Bolognese, fu uomo politico, che ricoprì vari incarichi pubblici. Morì nel 1302.
  • Apostrofe contro Bologna.
  • Vendette, in cambio di favori politici, la sorella Ghisolabella al Marchese Obizzo d’Este.
  • “Via,/ ruffian! Qui non son femmine da conio”.

Venedico

Giasone

  • Virgilio, nel presentarlo, ricorda le sue avventure.
  • La conquista del vello d’oro.
  • La figura di Medea, che per vendicarsi dell’inganno uccise i figli avuti da Giasone.
  • Isifile, la giovane abbandonata da Giasone sull’isola di Lenno quando era incinta.
  • Giasone ha ingannato l’amore femminile; si è servito del sentimento per raggiungere i suoi fini.

La seconda bolgia

  • Qui i dannati sono immersi nello sterco umano.
  • Il poeta costruisce una poesia onomatopeica, che suggerisce le condizioni in cui questi dannati erano costretti ad espiare la loro colpa.
  • Dante vede i dannati dalla sommità del ponte.

Alessio Interminelli

  • Uomo politico lucchese.Scarne sono le notizie su di lui.
  • “Qua giù m’hanno sommerso le lusinghe
  • Ond’io non ebbi mai la lingua stucca”.
  • Le lusinghe erano indirizzate alle donne.
  • Per simmetria con l’altro personaggio della seconda bolgia deve aver ottenuto amore ammaliando le donne con moine e parole.

Alessio Interminelli

Taide

  • Taide è la prostituta che compare in una commedia di Terenzio.
  • Fu ripresa anche da Cicerone nel De amicitia.
  • Scene di acceso realismo.
  • Le “grazie” possono indicare le bellezze dell’amante.
  • Il valore dei versi 131-133 potrebbe significare concettualmente che la prostituta ha come amante un uomo dalle qualità fisiche meravigliose.

Taide (Terenzio)

La critica e la simmetria

Dante ha dedicato a due schiere di dannati, distribuiti in due bolge, un solo canto perché è affine la loro colpa: sia l’una che l’altra ha operato a danno dell’amore, ora con l’inganno, ora con la mercificazione del sentimento.

Simmetricamente nel canto XVIII del Paradiso Dante affronterà il tema dell’amore naturale o d’animo.

Prossima lezione

Il volo di Ulisse e di Dante. La “canoscenza”

Attraverso la lettura del canto XXVI dell’Inferno si evidenzia la diversità tra il “folle volo” di Ulisse, che si concluse nel profondo dell’oceano, ed il volo di Dante, che terminò con la visione dell’Assoluto.

La “canoscenza” non sempre è indirizzata verso giusti fini.

I materiali di supporto della lezione

Z. G. Baranski, Sole nuovo, luce nuova, Torino, Scriptorium, 1996.

E. Sanguineti, Interpretazioni di Malebolge, Firenze, Olshki, 1961.

G. Padoan, Il Liber Esopi e due episodi dell'Inferno, “Studi danteschi”, XLI (1964), pp. 75-102.

M. Barchiesi, Un tema classico e medievale. Gnatone e Taide, Padova, Antenore, 1963.

Alessio Interminelli

Inferno, canto XVIII

The irony of deception in Malebolge

Venedico Caccianemico

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