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Marisa Squillante » 13.I Romani e l'altro: la Germania di Tacito


I Romani e l’altro: la Germania di Tacito

Grande permissività da parte dei Romani verso i popoli sconfitti.

Roma offre ai vinti la propria tutela giuridica per cui per i Romani è impossibile pensare che gli altri popoli giudichino pesante il proprio giogo.

I Romani e l’altro: la Germania di Tacito (segue)

L’imperium romano basa il suo potere su un duplice atteggiamento: parcere subiectis et debellare superbos (Verg. Aen. VI 853).

Questo profilo del potere Romano disegnato da Virgilio diviene topos della letteratura cristiana e tarda pagana.

Il disegno dei Germani costruito da Tacito risulta eccentrico in quanto lo scrittore mentre ne denuncia il pericolo ne esalta la forza che nasce da costumi incontaminati.

De origine et situ Germanorum

  • Monografia etnico storicogeografica.
  • Scritta nel 98.
  • Descrizioni dei luoghi sviluppate nell’opera utilizzate per fare da sfondo agli avvenimenti narrati negli Annales.

La Germania ai tempi di Tacito

Fonte: La Frusta

Fonte: La Frusta


Struttura dell’opera

  • 2 parti: nei primi 27 capitoli descrizione generale della Germania, condizioni del suolo e del clima, abitanti, costumi, religioni, leggi.
  • II parte: catalogo con le notizie dei diversi popoli, da occidente ad oriente.

Modo di presentazione dei Germani

Antitesi tra le forze nuove dei barbari e quelle senescenti dei Romani.

Idealizzazione dei popoli selvaggi: topos della letteratura etnografica.

Più che un’esaltazione dei Germani è un ammonimento per i Romani.

Caratteristiche dei Germani = virtutes veteroromane

  • 14 Principes pro victoria pugnant, comites pro principe.
  • 18 Quamquam severa illic matrimonia, nec ullam morum partem magis laudaveris.
  • 22 Gens non astuta nec callida aperit adhuc secreta pectoris licentia ioci; ergo detecta et nuda omnium mens.

Forte carica dissacratrice nel parlare della possibilità dei Romani di sconfiggere i Germani: tamdiu Germania vincitur (37, 5).

Pericolo dei Germani superiore a quello dei Parti.

Popolo pericoloso perché le sue azioni sono spinte da un grande anelito di libertà: quippe regno Arsacis acrior est Germanorum libertas (37, 6).

Fontes

  • Non si conoscono gli esatti rapporti con i Bella Germaniae di Plinio il Vecchio: da una lettera  di Plinio il Giovane sappiamo che lo zio scrisse Bellorum Germaniae Viginti libri,nei quali raccontò tutte le guerre combattute dai Romani contro questo popolo (3, 5, 4 “Bellorum Germaniae viginti”, quibus omnia, quae cum Germanis gessimus bella, collegit. Incohavit, cum in Germania militaret, somnio monitus: astitit et quiescenti Drusi Neronis effigies, qui Germaniae latissime victor ibi periit; commendabat memoriam suam orabatque, ut se ab iniuria oblivionis adsereret);
  • riprese sallustiane;
  • scarsa visione autoptica.

Modalità di narrazione

Grande capacità di sintesi nell’esporre le varie fasi degli scontri tra Romani e Germani.

Descrizioni molto precise che presuppongono una visione autoptica.

Tacito e Marinetti

La Germania di Tacito ha esercitato il suo fascino anche sul fondatore del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti, che ne propose una traduzione.

Traduzione apparsa nel 1928, presso l’Istituto Editoriale Italiano di Milano.

Ristampata due volte, nel 1993, presso Sellerio, e nel 1995, in edizione economica, per i tipi di Stampa alternativa.

Motivi dell’attualità di Tacito per Marinetti

“La visione imperiale della Germania fissata da Tacito è tuttora politicamente istruttiva e ammonitrice”.

Tacito è “lo scrittore latino più futurista”.

“Molto più futurista dei maggiori scrittori moderni”.
Precursore del linguaggio futurista per lo stile sintetico e vigoroso, senza perifrasi e inutili orpelli.

I materiali di supporto della lezione

Tavola cronologica

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