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Marisa Squillante » 2.Simmetria e ordine nell'opera d'arte


Simmetria e ordine nell’opera d’arte

Diffusione attraverso il pensiero ciceroniano dei principi estetici aristotelici: il bello si fonda su ordine e simmetria.
Ordine e organizzazione equilibrata dell’opera nella sua totalità e nei singoli componimenti.

Esempio di ricerca di simmetria: le odi di Orazio

Orazio teorizzatore della necessità di una profonda coerenza dell’opera d’arte: contenuto simplex et unum (epist.ad Pis.v. 23) senza incoerenze primo ne medium, medio ne discrepet imum (epist.ad Pis.v.152).

Tutta la raccolta delle odi è racchiusa come in una cornice con il proemio (I 1) e la chiusa (III 30) unici carmi nei primi tre libri in asclepiadei minori.

Ogni libro ha un carme di chiusa: I 38, II 20, III 30.

Strutture simmetriche ben equilibrate nelle singole odi: es. I 10 inno a Mercurio. Il componimento è scandito dalla ripetizione del pronome personale di II persona ad inizio di strofe successive (la II, la III e la IV: v. 5 te, v. 9 te,v. 17 tu).

Nella II 10 abbiamo una Ringkomposition (composizione della struttura del componimento a anello, con ripresa dell’inizio nella sezione finale) con una struttura centrale tripartita: vv. 1-8, 9-17, 17-24.
Asclepiadeo minore.

Esempio di ricerca di simmetria: le Georgiche

Raggruppamento per temi: ll. I-II mondo inanimato, ll. III-IV animato.

Un proemio introduce ogni libro.

In tutti i proemi un’invocazione a Mecenate collocata con ricercatezza nella stessa posizione: I 2, II 41, III 41, IV 2.

Richiami e rispondenze anche tra opere diverse di uno stesso autore: inizialmente Bucoliche e Georgiche si chiudevano su versi dedicati a Gallo ma nella seconda edizione delle Georgiche per opportunità politica la citazione del poeta che era entrato in urto con Augusto fu abolita: cfr. Serv. comm. ad loc.

Unità dell’opera d’arte

Messa in crisi dell’idea dell’unità dell’opera d’arte da parte dei poeti ellenistici e dei loro seguaci latini (es. l’Ecale di Callimaco sviluppata per quadri giustapposti).

Ritorno all’idea di un’unità tematica e rifiuto delle inutili digressioni nella teorizzazione oraziana (ars v. 23 denique sit quidvis, simplex dumtaxat et unum).

L’unità e il poema epico

Denuncia oraziana dei poetastri epici contemporanei che inseriscono inutili digressioni (ars 14-18).

Valutazione da parte di Orazio nell’incipit dell’ars poetica dell’unità dell’opera d’arte come un insieme armonico dove non c’è spazio per gli inutili virtuosismi e vezzi letterari.

Virgilio e l’unità dell’opera d’arte

Unità dell’opera intesa non come semplice unità tematica ma come fusione di temi.
Unità dell’Eneide frutto di unione tra leggenda e storia, fantastico e reale.

Funzione unitaria del racconto centripeto sviluppato intorno alla figura del protagonista.
Assimilazione da parte del Mantovano della lezione alessandrina sulla digressione.

Inserzione di digressioni anche di vasto respiro (l. II o l. IV) che non inficiano l’unità perché sempre ricondotte al racconto principale.

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