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Raffaele Grisolia » 1.Didattica 'tradizionale' e 'nuova' didattica


La ‘nuova’ didattica

La didattica tradizionale dimostra evidenti segni di usura e inderogabili esigenze di svecchiamento.

Riflessioni critiche e proposte teoriche di vario tipo sono state avanzate da tempo in questa direzione.

Il percorso formativo non dovrebbe trasmettere nozioni ma essere concepito come un processo in grado di orientare e porre i discenti nella condizione di accrescere il loro patrimonio culturale e conoscitivo in forma autonoma.

L’insegnamento del greco e della sua letteratura può trarre profitto da nuovi strumenti e nuove consapevolezze metodologiche nella trasmissione del patrimonio del mondo antico.

Verso un nuovo modello di formazione

Il mondo odierno esige che anche la scuola proponga un processo educativo adeguato alla complessità sociale in cui viviamo.

La scuola non deve basarsi per funzionare al meglio sul bagaglio conoscitivo posseduto dagli allievi ma sollecitare attitudini all’acquisizione di nuove conoscenze.

Inoltre, occorre tenere in considerazione quelli che vengono definiti saperi extrascolastici posseduti dagli allievi in ingresso.

La formazione deve diventare formazione permanente.

In tale prospettiva i concetti di base e le acquisizioni recenti delle scienze dell’educazione devono far parte della strumentazione teorica da cui nessun futuro docente può prescindere.

Obiettivi di una didattica rinnovata

Gli obiettivi educativi che un tipo di didattica più funzionale alla odierna complessità sociale deve proporsi, almeno in prima approssimazione, possono essere formalizzati nei seguenti punti:

  • puntare a fare acquisire agli allievi adeguati strumenti cognitivi;
  • sollecitare nei discenti la formazione di una adeguata strumentazione affettivo-emozionale.

Ciò significa porre al centro dell’attenzione una questione rilevante: la tipologia dei saperi da trasmettere nel corso del processo di insegnamento.

Alcuni impedimenti alla diffusione di una didattica nuova

L’applicazione di nuove proposte didattiche e i conseguenti metodi di insegnamento non-tradizionali possono andare incontro a diverse difficoltà.

I possibili ostacoli alla applicazione-diffusione di proposte didattiche nuove sono costituiti da alcune coordinate di carattere socio-culturale:

  • i saperi tradizionali spesso sono costituiti da conoscenze parcellizzate;
  • i programmi di insegnamento spesso sono eclettici e ridondanti;
  • la carica motivazionale degli allievi può essere scarsa o nulla.

Tra i possibili rimedi che descrivo segnalo qui la cosiddetta discriminazione positiva delle conoscenze.

Il ruolo dei discenti

Una didattica realmente rinnovata, e intesa come un processo di formazione-orientamento, deve affrontare la questione della ridefinizione del complesso dei saperi da trasmettere ai discenti.

È altresì necessario coinvolgere pienamente nel processo educativo i discenti facendo loro percepire la significatività di quanto si apprestano a studiare.

Il coinvolgimento deve essere perseguito sul piano cognitivo e sul piano affettivo.

All’interno di ogni strategia didattica rinnovata occorre:

  • tenere conto dei contenuti culturali già presenti negli allievi e valorizzarli;
  • puntare all’approfondimenti dei nuovi contenuti;
  • non trascurare possibili applicazioni teorico-pratiche dei saperi acquisiti.

I saperi significativi

I saperi significativi che la moderna didattica si propone di trasmettere si caratterizzano come

  • sistematici;
  • stabili;
  • di base;
  • capitalizzabili.

Un sapere sistematico è un insieme organico e coerente.
I saperi stabili sono quelli che durano nel tempo.
I saperi di base sono costituiti dalle conoscenze che formano le strutture portanti di ogni disciplina.
Un sapere capitalizzato è un sapere che consente l’apprendimento di nuove abilità e nuovi saperi.

Il ruolo della scuola

La didattica tradizionale va dunque profondamente ripensata.

Se essa poteva risultare adeguata ai particolari contesti in cui era sorta, le trasformazioni avvenute nella realtà italiana esigono il ripensamento delle modalità di trasmissione del sapere.

Per meglio comprendere questa asserzione può essere utile un breve sguardo alle interpretazioni del ruolo della scuola pubblica nel corso del secolo.

Nell’ottica che più da vicino ci riguarda, la scuola ha visto anzitutto mutate le funzioni ad essa assegnate tradizionalmente: non solo funzioni di formazione, ma anche un ruolo più ancorato alle forme produttive della nostra società.

La scuola in Italia

A partire dagli anni ‘80 in Italia la scuola pubblica:

a) viene intesa come un sistema “artificiale”;
b) si pone l’obiettivo di far pervenire ai livelli più alti possibili di cultura quanti più cittadini possibile;
c) cerca di ottenere i risultati sopra indicati con il minor spreco possibile di risorse umane e finanziarie.

Lo sviluppo della telematica e dell’informatica, dalla seconda metà degli anni ‘80, lascia presagire una possibile crisi delle funzioni culturali della scuola, anche perché essa viene giudicata poco adatta, così come si presentava organizzata, a variare con rapidità il proprio assetto strutturale in relazione alla crescita esponenziale di nuovi campi del sapere.

La promozione delle attitudini

Tuttavia un soggetto riesce a sfruttare il complesso delle conoscenze derivanti da nuovi campi del sapere solo in quanto sia provvisto di particolari attitudini.

Tali attitudini possono essere promosse da una formazione altamente strutturata come quella scolastica.

E consistono, come si è già sottolineato, sia in un’appropriata strumentazione cognitiva, che in una parallela disponibilità emozionale ad accogliere nuovi saperi.

La necessaria connessione tra sapere e saper fare costituisce uno degli esiti cui deve tendere la formazione.

Ciò richiede una didattica flessibile.

Considerazioni finali

In questa lezione abbiamo definito alcuni concetti di base che costituiscono un retroterra indispensabile per ogni futuro docente.
Essi possono indirizzare verso nuove prospettive anche l’insegnamento delle discipline classiche, ancora troppo ancorato a schemi talora obsoleti.
Nella prossima lezione verranno descritte le caratteristiche formali e strutturali dell’insegnamento di tipo tradizionale.
Di seguito saranno presentate alcune metodologie che concorrono a formare l’intelaiatura di una didattica rinnovata.

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