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Raffaele Grisolia » 7.La comprensione e le tecniche glottodidattiche pertinenti


Modalità della comprensione

Il processo di comprensione può essere relativo a testi orali (ascolto) o scritti ( lettura) ma può anche interessare più livelli contemporaneamente.

Esso è considerato uno dei principali componenti della competenza comunicativa.

La comunicazione è “volontaria” e si realizza attraverso atti di discorso, intenzionali e finalizzati ad un determinato esito.

Anche linguaggi non verbali vi contribuiscono.

La comprensione non è un processo lineare e successivo nel tempo (per cui si comprenderebbe fonema dopo fonema, parola dopo parola, frase dopo frase, etc.) ma globale e simultaneo.

Infatti, come si ricorderà, la nostra Expectancy Grammar ci consente di creare un’ipotesi globale e simultanea di quanto può essere detto, ipotesi che poi viene inverata, completata o modificata dalla catena sonora o dalla riga scritta.

Gli “scopi” nel processo comunicativo

L’attivazione della Expectancy Grammar non avviene in maniera generica ma è un processo di anticipazione guidato da un fattore essenziale del processo di comprensione, vale a dire gli SCOPI della persona che si appresta ad ascoltare o a leggere.

A seconda dello “scopo” per cui ci si propone di comprendere un testo si ricorre a strategie differenti per facilitare il compito della Expectancy Grammar.

Essa, in tal modo, è chiamata a fare ipotesi in un campo più ristretto.

Si ricordi, ancora, che la competenza comunicativa si definisce come la capacità di usare tutti i codici, verbali e non, per raggiungere i propri fini nell’ambito di un evento comunicativo.

Strategie della comprensione

Nel processo di comprensione si possono cogliere diverse modalità di attuazione:

  • Scanning

Consiste nel saper cogliere alcune specifiche informazioni in una data situazione comunicativa ovvero in un testo.
In questi casi si parla anche di ascolto estensivo o mirato.

  • Skimming

Consiste nel saper cogliere il senso generale di un testo, la sua funzione, il suo contenuto globale.
In tale evenienza ci troviamo di fronte ad una lettura estensiva o cursoria.

  • Lettura intensiva

Si attua quando si analizzano le caratteristiche formali o concettuali di un testo, ricorrendo a svariati strumenti interpretativi (stilistici, metrici, retorici, ecc.).

Insegnare a comprendere

“Insegnare a comprendere” costituisce una meta fondamentale in ogni procedura formativa.

Da un punto di vista cognitivo, “insegnare a comprendere” significa insegnare ai nostri allievi ad attivare in maniera ottimale la loro Expectancy Grammar.

Ciò, fra l’altro, contribuisce a far sì che essi riescano a “comprendere” un testo nelle sue interconnessioni interne ma anche a correlarlo ad altri testi.

Si tenga anche conto del fatto che, in molti casi, un insufficiente profitto scolastico può derivare, come anche si è visto in lezioni precedenti, non tanto da difficoltà di tipo cognitivo o da insufficiente impegno o ‘applicazione’ nello studio da parte di un dato allievo, quanto da problemi di comprensione.

Procedure riguardanti l’abilità di comprensione

Sequenza ottimale nelle procedure dedicate a stimolare e stabilizzare l’abilità di comprensione.

1) Priorità delle abilità ricettive su quelle produttive e integrate:

  • l’indicazione è basata sulle modalità di acquisizione della lingua materna ma si rivela efficace anche per l’insegnamento delle lingue straniere e classiche,
  • l’accostamento alla lingua si basa, all’inizio della procedura, principalmente sull’abilità di ascolto,
  • le altre fasi, invece, verranno introdotte e sollecitate solo quando l’allievo si sentirà psicologicamente “sicuro”.

2) Priorità delle abilità di ricezione orale su quella scritta:

  • questa indicazione è basata sul fatto che la scrittura è un codice derivato dalla lingua orale,
  • per la “nuova glottodidattica”- Palmer, Sweet, Jespersen- occorre che l’educazione linguistica sia condotta secondo la sequenza «dall’orale allo scritto».

L’insegnamento del greco

Nell’apprendimento del greco l’impostazione tradizionale, ancor oggi dominante nei nostri licei classici, prevede che lo studio della lingua sia affrontato e condotto da una prospettiva principalmente grammaticale e morfologica.

«L’apprendimento, graduale, avviene attraverso l’acquisizione di categorie grammaticali in una sequenza vissuta tendenzialmente come passaggio dal “facile” al “difficile”,  spesso intesa (o fraintesa) come successione dal “regolare” all’”irregolare”», come si esprime Andrea Barabino, Sperimentazione di nuove strategie nella didattica del greco.
Si tratta, in sostanza, di un insegnamento di tipo grammaticale-traduttivo, incentrato esclusivamente sulla lingua scritta e che utilizza come strumento di lavoro privilegiato la “traduzione”.

La procedura cloze

Tra le tecniche glottodidattiche che contribuiscono al rafforzamento del processo di comprensione vi è il cosiddetto cloze.

La procedura cloze consiste nell’inserimento da parte dell’allievo delle parole che mancano in un testo che gli viene proposto.

Nel testo viene eliminata una parola ogni x parole, di solito ogni settima parola.

Compito dell’allievo è inserire nel vuoto la parola mancante o, quanto meno, una parola accettabile nel contesto, appropriata, anche se non si tratta di quella effettivamente cancellata.

Per consentire la creazione di un cotesto sufficiente, cioè per offrire agli allievi una prima contestualizzazione, le prime righe vengono di solito date senza vuoti.

Tipi di cloze

Varianti nella procedura

a) clozea crescere

a mano a mano che il cotesto si definisce meglio si passa ad eliminare nel testo una parola ogni sei e, poi, una ogni cinque, soglia sotto la quale il testo non è più ricostruibile.

b) cloze facilitato

1. le parole da inserire sono elencate in calce al testo,
oppure
2. nei vuoti compare un disegno corrispondente alla parola eliminata.

c) cloze orale

in un audio o video sono inserite delle pause; gli allievi devono ipotizzare quello che sta per essere detto.

Il cloze è una tecnica fondamentale per sviluppare-misurare la capacità di considerare un testo in maniera ‘globale’ per giungere alla sua “comprensione”.

Caratteri e funzione del cloze

Nel cloze possono venire cancellate:

parole tematiche
(si riferiscono a informazioni già presenti nel testo);

oppure

parole rematiche
(portano informazioni nuove rispetto a quanto già comparso nel testo).

Nel cloze in lingua straniera l’allievo può inserire le parole mancanti anche nella lingua materna.

Egli deve, infatti, dimostrare di comprendere le parole che precedono e che seguono non indovinare la specifica parola eliminata.

Per il suo carattere di sfida in cui l’allievo è solo davanti al testo, e non c’è la contrapposizione tra un insegnante-inquisitore ed un allievo-inquisito, questa tecnica, di solito, viene accettata dagli allievi senza problemi di “filtri affettivi”.

Funzionalità del cloze

La procedura “cloze” presenta caratteristiche che ne fanno uno strumento indispensabile nell’apprendimento linguistico:

  • è abbastanza facile da allestire,
  • la correzione di un tale tipo di test non presenta particolari difficoltà e anzi risulta alquanto agevole,
  • è di solito accolto positivamente dagli allievi,
  • offre nel testing risultati simili a sequenze di prove più complesse

Essa si rivela così uno strumento efficace per il recupero individualizzato di quegli allievi che presentano una expectancy grammar inadeguata, carenza che si riflette nell’intero rendimento scolastico, dal momento che la capacità di comprensione dell’allievo può risultare compromessa alla base da una siffatta carenza.

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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