Le abilità interlinguistiche comprendono
La tradizione glottodidattica assegna un ruolo primario alla traduzione (perciò il suo orientamento è definito “grammatico- traduttivo”).
La traduzione è attività complessa, si fonda su conoscenze e analisi linguistico-culturali e rappresenta un punto d’arrivo dell’insegnamento linguistico
Non dovrebbe, pertanto, essere utilizzata come tecnica esclusiva per apprendere una lingua.
«Converti enim ex Atticis duorum eloquentissimorum nobilissimas orationes inter seque contrarias, Aeschinis et Demosthenis; nec converti ut interpres, sed ut orator, sententiis isdem et earum formis tamquam figuris, verbis ad nostram consuetudinem aptis. In quibus non verbum pro verbo necesse habui reddere, sed genus omne verborum vimque servavi. Non enim ea me adnumerare lectori putavi oportere, sed tamquam appendere».
Cicero, De optimo genere oratorum V 14
Il problema del rapporto tra cultura di partenza e cultura d’arrivo di una traduzione risulta primario rispetto a quello del rapporto tra la lingua di partenza e quella d’arrivo.
In tale prospettiva quando si parla di «lingua» è da intendersi sempre «cultura e lingua».
Le principali differenze tra traduzione scritta e traduzione orale ( interpretariato) consistono nei seguenti aspetti:
La traduzione contrastiva o analisi comparativa può essere utilizzata come un valido strumento didattico da affiancare alla lettura tradizionale dei classici in lingua.
Tale procedura è finalizzata a rendere più razionalmente dominabile il processo della traduzione nel dominio delle lingue classiche attraverso la comparazione di diverse traduzioni di un dato brano.
Bibiliografia minima
S. Japoce – E. Staraz, La traduzione contrastiva. Teoria e prassi, con saggio introduttivo di A. Portolano, Per una teoria della traduzione contrastiva, Padova, 1995, CEDAM
Lefevere, Translating Poetry: Seven Strategies and a Blueprint, Van Gorcum, Assen-Amsterdam, 1975
F. Montanari, A. Barabino, N. Marini, Hellenikòn Phrònema, Firenze 2005, Loescher, è all’apparenza un testo di versioni dal greco ma vi è utilizzato anche una tale metodologia di lavoro e di riflessione sulla lingua
La traduzione contrastiva, intesa quindi come una analisi comparativa, aiuta i docenti anche nel perseguimento di un particolare tipo di obiettivo glottodidattico.
Agli allievi non viene, infatti, offerta una traduzione, quasi che essa fosse la sola possibile e la sola ‘esatta, ma vengono presentate diverse traduzioni, che quindi finiscono con il diventare altrettante possibili interpretazioni.
E ad esse, come vedremo, gli allievi aggiungeranno la propria traduzione-interpretazione, che diventerà una delle possibili traduzioni.
In tal modo gli allievi potranno acquisire la consapevolezza della problematicità e della difficoltà di ogni traduzione, visto che ogni lingua è un sistema solo apparentemente simile al sistema di un’altra lingua.
Per questo tipo di procedura va preferita la traduzione, svolta possibilmente in piccoli gruppi, dalla lingua straniera o classica a quella materna.
La procedura della traduzione contrastiva, da diversi anni divenuta pratica abituale di istituti che attuano programmi sperimentali, può essere utilizzata come una alternativa alla lettura tradizionale dei classici in lingua.
Essa si pone le seguenti mete didattiche:
Il concetto, usuale nella percezione comune, di lingua classica come lingua ‘morta’ va precisato con l’idea di una lingua che ancora vive nella sua dimensione comunicativa.
In una «lingua classica» non si ha più variazione diacronica; i suoi meccanismi sono stabili e, per quanto possibile in una lingua, immutabili ma l’interpretazione dei suoi «monumenti», letterari e ‘materiali’, continua a svolgersi incessante e l’antichità classica ci si palesa con accenti sempre stimolanti e nuovi.
La traduzione, allora, non deve diventare solo un momento di verifica scolastica degli apprendimenti.
Essa deve essere ritenuta un processo comunicativo
ma
La conoscenza e la padronanza delle strutture linguistiche devono diventare:
Per Portolano, nel saggio, già citato, Per una teoria della traduzione contrastiva, Padova 1995, i vantaggi che la traduzione contrastiva offre rispetto alla prassi tradizionale della traduzione in uso nelle nostre scuole consistono per i discenti nelle seguenti acquisizioni.
Imparare ad usare il dizionario come strumento di controllo più che di scelta e sviluppare capacità critiche non solo dal punto di vista linguistico ma anche culturale.
Abituarsi all’intertestualità e acquisire la convinzione, lavorando al confronto tra diverse traduzioni in ugual grado possibili, che non esiste mai una sola verità.
Superare i limiti di un atteggiamento necessariamente passivo e sforzarsi invece, nel rielaborare le diverse traduzioni, di operare in modo attivo ed autonomo sul testo.
L’ esperienza didattica della traduzione contrastiva, utilizzata di solito nel triennio superiore, spazio privilegiato per la lettura dei classici, può evitare che si trascurino i contenuti linguistici, relegati di solito al biennio.
D’altra parte, essa potrebbe essere utile anche nel biennio, in quanto favorirebbe l’adozione di una didattica della lingua incentrata sui testi.
Di seguito viene esposta una possibile ‘griglia di lavoro’, di cui le prime due fasi possono essere le seguenti:
È consigliabile proporre almeno 4 traduzioni, anche di epoche diverse, anche in lingua straniera.
Queste prime due operazioni possono essere sincroniche, condotte sulle singole sequenze del testo.
3) Si invitano gli alunni ad operare un primo confronto tra i testi.
4) Si invitano gli alunni ad identificare le principali differenze o contrasti tra le traduzioni.
5) Segue una fase più analitica di lettura del brano in cui gli alunni si concentrano su dati di interesse morfosintattico e stilistico ed individuano le caratteristiche di alcune traduzioni rispetto ad altre.
6) Si chiede agli alunni di realizzare una traduzione mediata.
7) Successivamente gli alunni vengono invitati ad elaborare un’ulteriore traduzione, assolutamente autonoma.
Si può anche suggerire alla scolaresca di rimontare i frammenti delle varie traduzioni e di integrarli o sostituirli con altre soluzioni, a loro scelta.
Questa fase operativa presenta un aspetto ludico e, allo stesso tempo, concorre a sviluppare competenze linguistiche trasversali e ad acquisire potenzialità metodologiche e critiche.
1. Didattica 'tradizionale' e 'nuova' didattica
2. I caratteri della didattica tradizionale
3. Svolgimento della didattica in un anno scolastico. Metodi a confronto
4. Fattori esterni ai processi di apprendimento
5. Ritmi e Stili di Apprendimento
6. Tecniche glottodidattiche - parte prima
7. La comprensione e le tecniche glottodidattiche pertinenti
8. Tecniche glottodidattiche - parte seconda
9. Tecniche glottodidattiche - parte terza
10. Tecniche glottodidattiche - parte quarta
1. Didattica 'tradizionale' e 'nuova' didattica
2. I caratteri della didattica tradizionale
3. Svolgimento della didattica in un anno scolastico. Metodi a confronto
4. Fattori esterni ai processi di apprendimento
5. Ritmi e Stili di Apprendimento
6. Tecniche glottodidattiche - parte prima
7. La comprensione e le tecniche glottodidattiche pertinenti
8. Tecniche glottodidattiche - parte seconda
9. Tecniche glottodidattiche - parte terza
10. Tecniche glottodidattiche - parte quarta
11. Tecniche glottodidattiche - parte quinta
12. Tecniche glottodidattiche - parte sesta
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