Formazione come “formula di contingenza” (Luhman, Schorr, 1988)
Paideia (formazione culturale e spirituale)
Per approfondire:
M. Trombino, Un percorso sul concetto di educazione
Bildung (creazione, formazione, sviluppo)
Per approfondire:
A.Masullo, La Bildung
Processo di acquisizione di “forma”
Per approfondire:
A.Mariani, Il concetto di formazione
B.Vertecchi, Educazione, istruzione, formazione.
Ogni processo di formazione si realizza sulla base di apprendimenti che si estendono lungo tutto l’arco della vita (lifelong learning) e sono diffusi in diversi ambiti e campi di esperienza (lifewide learning).
Per approfondire:
Ambiti formali
Ambiti formativi all’interno dei quali i processi formativi e gli apprendimenti che li sostengono vengono incardinati in percorsi organizzati e strutturati in modo sequenziale, gestiti da agenzie a cui viene socialmente riconosciuta una funzione formativa, finalizzati al conseguimento di un titolo di studio.
Sono ambiti formali la scuola, l’università, l’accademia …
Per approfondire:
Ocse, Recognising Non-Formal and Informal Learning: Outcomes, Policies and Practices
Ambiti non formali
Ambiti in cui i processi di apprendimento che sostengono la formazione sono intenzionalmente realizzati in riferimento a saperi, esperienze, situazioni non organizzati e strutturati in modo sequenziale, non gestiti da agenzie cui è riconosciuta una primaria funzione formativa e non finalizzati al conseguimento di un titolo di studio, ma certificabili e documentabili.
Sono ambiti non formali i contesti di apprendistato e tutti gli altri contesti in cui si acquisiscono apprendimenti certificabili ma non curriculari (ex. seminari, workshop, pacchetti formativi on demand …).
Per approfondire:
Ambiti informali
Ambiti formativi in cui gli apprendimenti sono frutto di esperienze e situazioni non necessariamente strutturate non finalizzate all’acquisizione di saperi documentabili e certificabili.
Sono ambiti informali le comunità, le famiglie, i gruppi ma anche quelli riferibili a contesti di apprendimento occasionale e situazionale (i media, il web, le biblioteche, le ludoteche…)
Per approfondire:
Smith, Mark K. (1999, 2008) ‘Informal learning’, the encyclopaedia of informal education.
La formazione in quanto si innesta su di un processo di apprendimento continuo si articola in livelli di apprendimento che sono in relazione a diverse fasi della vita e si realizzano in ambiti formali, non formali, informali con o senza attestati, certificazioni, documentazioni.
0-5 anni (formazione in ambiti informali e solo in piccola parte formali, che costituisce la struttura fondante degli apprendimenti successivi e sviluppa abilità, conoscenze, competenze ma anche atteggiamenti, attitudini, disposizioni).
Video: I giardini dei giochi dimenticati – tratto da YouTube
6-24 anni (formazione in ambiti informali e in gran parte formali, che struttura, atteggiamenti, comportamenti, stili di pensiero e costruisce strutture di conoscenza, abilità e competenze a diversi livelli di complessità).
Immagine da: Roma Ebraica.
25-60 anni (formazione in ambiti informali, formali e in prevalenza non formali che consolida e sviluppa strutture di conoscenza, abilità e competenze e trasforma atteggiamenti, comportamenti, stili di pensiero).
Video: Dalla metropoli al paesello in montagna. Storia di Caterina e Matteo, fattori “digitali” – tratto da YouTube
Immagine da: Swatch Group.
60 anni ed oltre (formazione in ambiti informali e solo occasionalmente in ambiti formali e non formali, implementa e sviluppa strutture di conoscenze, abilità, competenze, stili di pensiero trasferiti in diversi ambiti e contesti).
immagine da: Lavoro e formazione.
L’insieme degli apprendimenti acquisiti in ambiti formali, non formali, informali che generano strutture di conoscenza più o meno articolate e complesse e costruiscono il sistema dei saperi dell’individuo, funzionale ad interpretare e trasformare la realtà in cui vive (Orefice, 1997).
Per approfondire:
P.Orefice, Il processo formativo, questioni formali e teoriche
L’insieme delle abilità e delle competenze (competenze chiave, competenze specialistiche, competenze trasversali) costruite in ambiti formali, non formali, informali ed utilizzate in tutti i contesti di apprendimento, di lavoro, di vita.
Per approfondire:
Le Boterf G., Costruire le competenze individuali e collettive, Guida, Napoli, 2008
L’insieme degli atteggiamenti, dei comportamenti, dei modi di esprimersi e di relazionarsi con gli altri e con se stessi acquisiti e sviluppati in ambiti formali, non formali, informali che connotano l’agire personale e professionale in diversi contesti di apprendimento, di lavoro, di vita.
Per approfondire:
1. La pedagogia nel quadro delle scienze della formazione
2. La pedagogia come ambito di ricerca empirica e critico/teoretica
3. La ricerca empirica in pedagogia
4. La ricerca critico/teoretica in educazione
5. Gli oggetti della ricerca in educazione
6. La formazione come oggetto di ricerca pedagogica: ambiti, livelli e dimensioni
7. La nozione di esperienza come categoria formativa
8. L'agire educativo: contesti, intenzioni, ragioni
9. Le pratiche dell'educazione. Situatività, legittimazione, controllo, riflessività
10. Epistemologia della ricerca empirica in pedagogia
11. I Metodi della ricerca pedagogica: i metodi della ricerca empirica e qualitativa
Agosti A., La fomazione, interpretazioni pedagogiche ed indicazioni operative, Franco Angeli, Milano.
Alberici A., Imparare sempre nella società conoscitiva, Paravia Scriptorium, Torino, 1999.
AAVV, Enciclopedia pedagogica / diretta da Mauro Laeng. - Brescia : Editrice La Scuola, c1989-1994. - 6 v.
Baur S., La pedagogia e le sfide della pluralità. La Bildung nella società postmoderna, Erickson, Trento, 2008
Cambi F., Frauenfelder E. (a cura di),La formazione, studi di pedagogia critica, Milano: Unicopli, 1994
Cambi F., Orefice P., Fondamenti teorici del processo formativo, Liguori, Napoli, 1996.
Cambi F.,Orefice P.,(a cura di), Il processo formativo tra storia e prassi, Napoli, liguori, 1997
Commissione delle Comunità europee, Memorandum sull'istruzione permanente e la formazione permanente, Bruxelles, 2000(a).
Commissione delle Comunità europee, Realizzare uno spazio europeo dell'apprendimento permanente, Bruxelles, 2001.
Delors, J., Nell'educazione un tesoro, Armando, Roma, 1997.
Demetrio D., L'età adulta. Teorie dell'identità e pedagogie dello sviluppo, Nis, Roma, 1990.
Demetrio D., Manuale di Educazione degli adulti, Laterza, Bari, 1997.
Di Bello G. (a cura di), Formazione e società della conoscenza. Storia, teorie, professionalità, Firenze University Press, Firenze, 2006.
Gennari M. Storia della Bildung, La Scuola, Brescia, 1995
Isfol, Dalla pratica alla teoria per la formazione: un percorso di ricerca epistemologica, (a cura di) C. Montedoro, Franco Angeli, Roma, 2001
Luhmann N., Schorr., K.E. , Il sistema educativo, problemi di riflessività, Armando, Roma, 1988
Luppi E. Pedagogia e terza età, Carocci, Roma, 2009
Jaeger W., Paideia, la formazione dell'uomo greco, La Nuova Italia, Firenze, 1998.
Orefice P., Formazione e processo formativo, ipotesi interpretative, Franco Angeli, Milano, 1997
Santelli Beccegato L. (a cura di), Modelli di formazione. La rete teorica del Novecento pedagogico, Utet, Torino 2004.
1. La pedagogia nel quadro delle scienze della formazione
2. La pedagogia come ambito di ricerca empirica e critico/teoretica
3. La ricerca empirica in pedagogia
4. La ricerca critico/teoretica in educazione
5. Gli oggetti della ricerca in educazione
6. La formazione come oggetto di ricerca pedagogica: ambiti, livelli e dimensioni
7. La nozione di esperienza come categoria formativa
8. L'agire educativo: contesti, intenzioni, ragioni
9. Le pratiche dell'educazione. Situatività, legittimazione, controllo, riflessività
10. Epistemologia della ricerca empirica in pedagogia
11. I Metodi della ricerca pedagogica: i metodi della ricerca empirica e qualitativa
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