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Maura Striano » 9.Le pratiche dell'educazione. Situatività, legittimazione, controllo, riflessività


Pratica

“Fare situato in contesti storici e sociali che danno struttura e significato a ciò che facciamo” (Wenger, 2006)

E’ attraverso le pratiche realizzate che “le organizzazioni possono fare quello che fanno, conoscere quello che conoscono, apprendere ciò che apprendono” (Wenger, 2006, cit.).

Le pratiche contengono…….

  • Elementi espliciti (linguaggi, strumenti, documenti, immagini, simboli, ruoli stabiliti, criteri specificati, procedure codificate, regolamenti e contratti)
  • Elementi impliciti (relazioni implicite, convenzioni tacite, indizi sottesi, regole non dette, intuizioni, percezioni, sensazioni, comprensioni, assunzioni sottese, visioni del mondo condivise)

Dove è situata e come evolve la pratica?

E’ situata in/nelle :

  • comunità di persone
  • relazioni di mutua implicazione sulla base delle quali i soggetti fanno ciò che fanno

Evolve in termini di:

  • “storie di apprendimento condivise” (Wenger, 2006)

Comunità di pratica

Sottosistema sociale che implica:
condivisione, legittimazione e socializzazione di pratiche sostenute da linguaggi, copioni, script, orientamenti e “filosofie”, teorie più o meno implicite, valori.
Per appronfondire:

Comunità di pratica

Fonte: Quasimodo catania

Fonte: Quasimodo catania


Comunità di pratiche, apprendimento e costruzione dei saperi professionali

  • “Co-costruzione di processi di apprendimento (Brown. Campione, 1990)e di “storie di apprendimento condivise” (Wenger, 2006)
  • Costruzione e sviluppo di conoscenze e competenze condivise e negoziate all’interno di una comunità di pratiche

Comunità di pratica/comunità di apprendimento

Tessuto sociale dell’apprendimento dell’organizzazione” (Wenger, 1998)

Tessuto sociale dell'apprendimento dell'organizzazione" (Wenger, 1998)


Apprendere in una comunità di pratiche

  • Esperienza situata (Lave, Wenger, 2006) e distribuita (Solomon, 1993)
  • esperienza culturalmente mediata
  • esperienza socialmente condivisa
  • negoziazione di nuovi significati
  • creazione di strutture di conoscenza emergenti
  • trasformazione di identità (Wenger, 2006) e di “strutture di significato” (Mezirow, 2003)
  • costruzione di “traiettorie” di partecipazione (Wenger, 2006, cit.)

Per approfondire:
Apprendimento situato

Riflettere in una comunità di pratiche

Percorso di indagine che emerge dalle situazioni uniche ed irripetibili in cui la pratica è situata (Schön, 1993, 2006).

La riflessione si esercita: nel corso dell’azione ed è situata nel cuore stesso della pratica, che viene in questo modo organizzata e direzionata attraverso un dispositivo di controllo e revisione.

Per approfondire:
D.A. Schön, Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia della pratica professionale

La riflessione nel corso dell’azione

  • “Conversazione con la situazione” ed identificazione dei problemi emergenti
  • messa a fuoco, formulazione, negoziazione, validazione di ipotesi interpretative
  • analisi del repertorio (di situazioni analoghe, di saperi, di procedure operative, di strategie, di strumenti da utilizzare…)

Riflettere insieme per decidere

Fonte: 123RF

Fonte: 123RF


La riflessione nel corso dell’azione (segue)

  • messa a fuoco, formulazione, negoziazione di ipotesi di intervento
  • pianificazione e realizzazione delle “mosse”
  • osservazione e monitoraggio delle “mosse”
  • revisione e/o validazione dell’ipotesi di intervento
  • riconfigurazione del repertorio con un nuovo elemento di conoscenza trasferibile ad altri contesti e situazioni
Fonte: Elle.it

Fonte: Elle.it


Funzioni della riflessione

  • Accompagnare e sostenere la pratica nella “palude” delle situazioni indeterminate, uniche, problematiche in cui è costantemente situata
  • arricchire i repertori di pratica di saperi (pratici) e di esperienze che ne consentono una migliore conoscenza ed un miglior controllo
  • generare e sviluppare nuove conoscenze, abilità, comprensioni che si traducono in competenze personali e professionali

I materiali di supporto della lezione

Brown, A., Campione, J., (1990) Communities of learning and thinking or a context by any other name. In D.Kuhn (a cura di) Contributions to human development, 21, pp.108-126., 21, pp.108-126.

Lave J., Wenger E., L'apprendimento situato, Dall'osservazione alla partecipazione attiva nei contesti sociali, Erickson, Trento, 2006.

Mezirow J., Apprendimento e trasformazione, Cortina, Milano, 2003

Schön D.A. Il professionista riflessivo. Per una nuova epistemologia delle pratiche professionali, Dedalo, Bari,1993

Schön D.A. Formare il professionista riflessivo. Per una nuova prospettiva della formazione e dell'apprendimento nelle professioni, Franco Angeli, Milano, 2006

Solomon G., Distributed cognitions. New York: Cambridge University Press.

Wenger E., Comunità di pratica. Apprendimento, significato, identità, Cortina, Milano, 2006

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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