Le organizzazioni sono fenomeni complessi non riconducibili ad un unico paradigma interpretativo (Avallone, 1999).
Un’area problematica di un sistema organizzativo dipende da vari fattori e a sua volta contribuisce a creare disagi in ambiti diversi. Allo stesso modo i mutamenti desiderati avranno risvolti in varie componenti organizzative.
La domanda a cui rispondere è così: Come leggere istituzioni e organizzazioni avendo la capacità di comprendere l’insieme multidimensionale di fattori che interagisce?
Lo schema di Donata Francescato, in grado di guidare nell’individuazione degli aspetti salienti e non settoriali, si chiama:
Analisi Organizzativa multidimensionale (partecipata)
Tale metodo richiede di attivare un processo di analisi della istituzione, azienda e/o organizzazione in merito alle seguenti dimensioni.
Comprende l’analisi della struttura da un punto di vista storico:
Fonti: bilanci, contratti, atti e documenti, stato patrimoniale, forme societarie, strutture fisiche e giuridiche, opportunità che derivano dal territorio in cui l’organizzazione opera.
Comprende l’analisi del:
La dimensione psicodinamica finalizzata a indagare il clima culturale e psicodinamico attraverso l’individuazione di aspetti soggettivi e proiettivi (Carli e Paniccia 1981; Enriquez, 1980); essa tenta di comprendere gli aspetti inconsci della vita organizzativa, offrendo la possibilità di capire un’organizzazione sul piano dei vissuti irrazionali.
Il senso del fenomeno studiato non va ipotizzato a priori, ma scoperto attraverso metodologie che ne facilitino l’emergere in un processo dove “consulente e attori organizzativi producano assieme questa emergenza di significati, passando da “utenti” passivi ad attori principali di ciò che succede nel percorso di ricerca intervento” (Francescato et al., 2008, p.97).
Raccolta di libere associazioni, motti di spirito, barzellette, realizzazione dello sceneggiato (cfr. lez. Profili di comunità ).
Le storie prodotte da una collettività sono, secondo Rappaport (1995), una potente risorsa per il lavoro di cambiamento sociale.
“Una narrativa prodotta dall’organizzazione può essere considerata come il testo della cultura e del contesto, comprendere le narrative prodotte da una organizzazione diventa, perciò, un modo per capire la cultura, il contesto, i suoi profondi effetti sulla vita degli individui e dei gruppi” (Francescato et al., 2008, p.99).
Tecnica del disegno da realizzarsi in due tempi:
A1) I disegni vengono prodotti individualmente (15mn.) all’interno di sottogruppi appositamente formati.
A2) Le rappresentazioni grafiche prodotte sono esposte su una parete.
A3) Le rappresentazioni esposte vengono commentate in gruppo producendo parole,immagini, emozioni, associazioni che vengono raccolte in un unico cartellone.
B) I componenti dei diversi gruppi producono associazioni sui prodotti grafici dei membri dei differenti gruppi che vengono annotate in colore diverso, così da distinguerle, affianco a quelle prodotte dai membri del gruppo.
C) Le associazioni prodotte vengono classificate in gruppo dal gruppo stesso con l’intento di attivare confronti e discussioni relativamente alle dimensioni affettive profonde e ai vissuti di positività , negatività e neutralità .
La dimensione psico-ambientale rileva il grado di accordo psico-sociale tra aspettative individuali e ambiente lavorativo. Individua le discrepanze tra desiderata individuali e desiderata organizzativi.
Strumenti d’indagine:
Tra gli strumenti più recenti che analizzano l’interazione individuo-contesto c’è l’MOHQ (Multidimensional Organizational Health Questionnaire di Avallone & Paplomatas, 2005). Esso si compone di 109 affermazioni valutabili su una scala Likert a quattro passi, relative a condizioni osservabili nell’ambiente di lavoro riconducibili a una delle dimensioni o indicatori che compongono la salute organizzativa. L’MOHQ è suddiviso in 9 parti:
Le informazioni raccolte vengono sintetizzate nel “profilo generale” dell’organizzazione e servono per definire la cultura organizzativa aziendale. Infatti, come ipotizzato da Jaques (1951), le istituzioni sono luoghi in cui si ritrovano meccanismi e dinamiche interpersonali con cui vengono agite collusioni personali.
(da Francescato et al.,2008, p.83)
Questo modo di procedere consente una visione pluralistica dell’organizzazione che integra visioni oggettive e soggettive, livelli di analisi micro e macro, conoscenze teoriche e saperi professionali di diversa provenienza.
Dopo aver analizzato punti critici e aree-forza di ogni dimensione, l’ultima fase del lavoro prevede la ricerca dell’interdipendenza tra le quattro dimensioni analizzate. Tale percorso consente di individuare come criticità e risorse delle diverse dimensioni interagiscono: per risolvere un punto debole di una dimensione si può far forza su un punto forza appartenete ad un’altra dimensione.
Il consulente aiuta il gruppo dei partecipanti a individuare le connessioni tra le varie dimensioni e giungere ad una visione complessa e sistemica della propria organizzazione sulla cui base stabilire le priorità di cambiamento.
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Francescato, D., Tomai, M., & Solimeno, A. (2008). Lavorare e decidere meglio in organizzazioni empowering ed empowered. Milano: FrancoAngeli.
Francescato, D., & Tomai, M., (2005). Psicologia di comunità e mondi del lavoro. Roma: Carocci Editore.
Lavanco, G, & Novara, C. (2008). Elementi di psicologia di comunità . Milano: McGraw-Hill.