Età giolittiana (1903-1914)
Caratteri generali dei governi Giolitti (1892-93; 1903-05; 1906-09; 1911-14)
- Appoggio statale al grande sviluppo produttivo
- Profonda trasformazione politica e sociale
- Linea riformista favorevole all’estensione della democrazia per la crescita graduale del movimento operaio e per il consolidamento delle libertà politiche e civili
- Allargamento delle basi sociali dello stato liberale
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, cap. 17
Sviluppo industriale e politica economica nell’età giolittiana
- Formazione di grandi gruppi industriali grazie alla politica protezionistica e alle commesse statali: in campo siderurgico, Terni, Ilva; e nella meccanica pesante, Ansaldo, Breda
- Limiti dell’interventismo statale in questo campo: scarsa innovazione tecnologica, limitata capacità competitiva sui mercati internazionali
- Sviluppo di un’industria italiana produttrice di nuovi beni di consumo: settore automobilistico, FIAT (1899), Lancia (1906), Alfa (1910); e delle macchine da scrivere, Olivetti (1908)
- Crescita di settori strategici come l’industria chimica e quella elettrica
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.1
Sviluppo economico e crescita del divario Nord – Sud
- Sviluppo del settore agricolo, grazie ad opere di bonifica, all’incremento zootecnico e all’espansione di colture industriali. Sviluppo localizzato soprattutto nell’area della Valle Padana
- Crescita demografica e forte inurbamento della popolazione rurale
- Stagnazione dell’economia agricola del Meridione
- Nonostante la “legislazione speciale”, a carattere straordinario, di Giolitti nel Mezzogiorno (sostegno all’agricoltura lucana e calabrese, avvio della costruzione dell’acquedotto pugliese, primi stabilimenti del’Ilva a Bagnoli) crescente divaricarsi della forbice nello sviluppo tra Nord e Sud e consolidarsi di un meccanismo dualistico
- Fenomeno emigratorio degli italiani, in particolare dall’Italia meridionale, ai suoi livelli più alti – Influenza delle “rimesse” degli emigranti sul tessuto economico delle regioni più depresse
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.1
Riformismo sociale di Giolitti
- Legislazione di tutela del lavoro femminile e minorile (divieto del lavoro per i minori di 12 anni), regolamentazione del lavoro notturno e istituzione del riposo festivo; istituzione di provvidenze assistenziali e assicurative
- Innalzamento dell’istruzione obbligatoria a 12 anni
- Articolato programma di statalizzazione contro gli interessi delle oligarchie finanziarie e industriali: nazionalizzazione della rete telefonica (1903) e delle ferrovie (1905); progetto d’introduzione di un’imposta progressiva sul reddito, per una più equa redistribuzione del carico fiscale – bocciatura del progetto ad opera dell’ opposizione conservatrice (1909); creazione del monopolio statale sulle assicurazioni attraverso la nascita dell’Istituto Nazionale per le Assicurazioni (INA) (1912)
- Politica di legittimazione del movimento sindacale e di neutralità dello stato nei conflitti sociali e quindi di non intervento nell’ondata di scioperi e di proteste lavorative ⇒ forti aumenti salariali
- Introduzione del suffragio universale maschile (1912)
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.2, 17.3
Limiti e ambiguità del riformismo giolittiano
- Limiti e ambiguità della politica di neutralità statale nei conflitti sociali valida solo per gli operai e per i contadini unicamente della Valle Padana
- Duro e sistematico intervento contro le agitazioni popolari di contadini e di braccianti del Mezzogiorno a difesa degli interessi dei proprietari terrieri, principali sostenitori elettorali al Sud delle maggioranze di governo giolittiane
- Rafforzamento del potere esecutivo del presidente del consiglio rispetto al parlamento e alla Corona
- Ampliamento dei poteri dei prefetti e loro spregiudicato utilizzo per il controllo o la manipolazione delle elezioni
- Costante aumento delle spese militari
- Consolidarsi di una burocrazia statale
- Affermarsi dell’immagine di Giolitti come “Giano bifronte”:
- corruttore del costume politico, secondo l’accusa del socialista Gaetano Salvemini nel suo articolo Il ministro della malavita (1910)
oppure
- acuto regista di una trasformazione dell’Italia in senso democratico secondo il giudizio di Benedetto Croce nella sua Storia d’Italia (1927)
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.2, 17.3
Sistema giolittiano delle alleanze “trasversali”
- Strategia giolittiana di parlamentarizzazione del confronto e della mediazione tra differenti realtà politiche e interessi diversi
- Ricerca di ampie maggioranze parlamentari come base per la realizzazione dei programmi giolittiani
- Inglobamento delle forze democratiche radicali, eredi dell’Estrema, nelle maggioranze governative
- Confronto e dialogo con le grandi forze popolari organizzate dei socialisti e dei cattolici
- Eterogeneità delle maggioranze “allargate” come fattore di condizionamento dell’attuazione pratica della politica giolittiana
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.3
Età giolittiana tra socialisti e cattolici
- Dialogo di Giolitti con l’ala riformista del Partito Socialista Italiano di Turati e cauto appoggio del leader socialista al programma di riforme giolittiano
- Dialettica conflittuale nel socialismo italiano e alternanza nella guida del partito tra la corrente riformista turatiana e la corrente massimalista e social-rivoluzionaria di Lazzari e Mussolini
- Lotta delle leghe “rosse” padane e primo sciopero generale, diretto dall’ala sinistra del PSI (1904)
- Rafforzamento del movimento cattolico e progressivo ingresso dei cattolici nella vita politica italiana tra scelta “autonomista” non-conservatrice (⇒ movimento di „democrazia cristiana” di Murri) e opzione „clerico-moderata” di appoggio alla classe dirigente liberale a partire dalle elezioni del 1904
- Nascita dell’Associazione cattolica italiana (1904)
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.3
Politica estera giolittiana e conquista della Libia
- Attenuazione della posizione “triplicista” dell’Italia (nonostante il rinnovo dell’alleanza nel 1902)
- Riavvicinamento italiano alla Francia (appoggio all’espansione francese in Marocco) e all’Inghilterra (appoggio al protettorato inglese sull’Egitto) e consenso franco-inglese ad un’eventuale espansione italiana in Cirenaica e Tripolitania (Libia) come contrappeso alla politica di espansione austriaca nei Balcani
- Nascita dell’Associazione nazionalista italiana (ANI) ad opera di Rocco, Corradini e Federzoni e pressioni per una politica imperialista dell’Italia
- Favorevoli alla conquista della Libia, oltre all’ANI:
- alcuni ambienti cattolici, alcuni socialisti come Bonomi e Bissolati, la picola e media borghesia, ambienti finanziari (Banco di Roma) e dell’industria siderurgica (favorevoli alle commesse militari) – Contrari all’intervento in Libia: PSI
- Dichiarazione di guerra dell’Italia all’impero ottomano (settembre 1911) e proclamazione della sovranità italiana sulla Libia (novembre 1911)
- Inaspettata resistenza delle popolazioni arabe e occupazione delle isole greche del Dodecaneso, nel mar Egeo di fronte alla Turchia
- Capitolazione del sultano turco e firma dell’armistizio con l’Italia (trattato di Losanna, ottobre 1912) ⇒ Cirenaica, Tripolitania e isole del Dodecaneso all’Italia
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.4
Crisi del sistema giolittiano
- Crescente polarizzazione politica a partire dalle elezioni del 1909
- Definitiva crisi dei rapporti tra Giolitti e socialisti, contrari al conflitto libico
- Accordo elettorale, non ufficiale, tra Giolitti e l’Unione elettorale cattolica ⇒ patto Gentiloni (1913) ⇒ appoggio dell’elettorato cattolico a candidati liberali in cambio del blocco di leggi anticlericali
- Progressiva affermazione della nuova destra nazionalista e ridefinizione in senso antigiolittiano di un esteso blocco conservatore
- Estensione del suffragio ed emergere della fragiltà di equilibri a fondamento del sistema giolittiano ⇒ crisi dell’esperimento di “democrazia liberale”
Letture:
T.Detti, G.Gozzini, Storia contemporanea. I. L’Ottocento, par. 17.4
Prossima lezione
Gli eventi tra Otto e Novecento: Francia e Gran Bretagna
- La Francia e i difficili equilibri politico-sociali
- Incertezze politiche e conflittualità sociale in Francia alla vigilia della “grande guerra”
- La Gran Bretagna e il crescente scontro tra conservatori e liberali
- Tensioni sociali e nazionali in Gran Bretagna nel primo quindicennio del Novecento