L’invenzione del POPOLO-NAZIONE trasforma i sudditi in cittadini dotati -come NAZIONE SOVRANA- di ogni potere: “il principio di ogni sovranità risiede nella nazione”, recita la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino (26 agosto 1789).
In questo modo vengono delegittimati, ad un tempo, la dinastia regnante e i ceti dirigenti: “la nazione (…) non prende ordini da nessuno” (Assemblea Nazionale, 23 giugno 1789).
Il popolo-nazione esprime una VOLONTA’ NAZIONALE che corrisponde all’INTERESSE NAZIONALE, ovvero al BENE PUBBLICO della nazione. Tale interesse nazionale tende a prevalere sull’interesse individuale.
Dizionario di storia: Rivoluzione Francese
Letture:
A. Soboul, La rivoluzione francese, Laterza, Bari 1964
F. Furet, D. Richet, La rivoluzione francese, Laterza, Bari 1974
F. Furet, M. Ozout, Dizionario critico della rivoluzione francese, Bompiani, Milano 1988
M. Vovelle, La rivoluzione francese (1789-1799), Guerini, Milano 1993
Il popolo-nazione è un concetto astratto e non si riferisce alla società empirica: nel concreto, esso esercita i suoi poteri per delega, ovvero designa i propri delegati all’esercizio del potere (i quali hanno un mandato non imperativo). La volontà popolare, in altri termini, viene elaborata ed esercitata da un personale politico specializzato.
Quello che emerge dalla Rivoluzione Francese è il modello della NAZIONE POLITICA, la quale:
Dice Emmanuel Joseph Sieyès: “Che cos’è la nazione? Un corpo di associati che vivono sotto una legge comune e che sono rappresentati dagli stessi organi legislativi”
Il bonapartismo è un regime politico autoritario ma fondato sul consenso diretto della nazione-popolo (plebisciti) e sul mantenimento delle libertà personali:
Letture:
G. Lefèbvre, Napoleone, Laterza, Bari 1969
J. Tulard, Napoleone, Rusconi, Milano 1989
Dopo il fallimento del governo locale elettivo (1790), viene istituito un sistema amministrativo fondato sulla figur del prefetto (1800).
Formazione di un personale amministrativo selezionato dal centro, politicamente fedele, implicitamente contrapposto alla classe politica (amministrazione vs politica).
Il Codice Civile (1804) riconosce i diritti civili individuali, la libertà d’impresa e di lavoro, il matrimonio come contratto laico, il divorzio, l’eguaglianza successoria tra i figli, ecc.
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31. 1914
A. Soboul, La rivoluzione francese, Laterza, Bari 1964
F. Furet, D. Richet, La rivoluzione francese, Laterza, Bari 1974
F. Furet, M. Ozout, Dizionario critico della rivoluzione francese, Bompiani, Milano 1988
M. Vovelle, La rivoluzione francese (1789-1799), Guerini, Milano 1993
G. Lefèbvre, Napoleone, Laterza, Bari 1969
J. Tulard, Napoleone, Rusconi, Milano 1989