L’Europa del XXI secolo (cfr. carta 1) è un continente non omogeneo, che presenta al suo interno evidenti diversità di tipo politico-istituzionale, economico, sociale e culturale.
Malgrado il processo di unificazione apertosi nel 1957 con il Trattato di Roma (Comunità Economica Europea) e maturato nel 1991 con il Trattato di Maastricht (Unione Europea), tra i ventisette Stati dell’attuale Unione restano notevoli differenze quanto a ricchezza materiale, struttura sociale, organizzazione politica, religione e cultura, lingua e alfabeto.
Tali differenze, che spezzano il territorio europeo per lo più in senso orizzontale (ovest-est), possono essere rintracciate storicamente, andando molto indietro nel tempo.
Letture:
Paolo Viola, L’Europa moderna. Storia di un’identità, Einaudi 2004
Krzysztof Pomian, L’Europa e le sue nazioni, Il Saggiatore 1990
395 d.C.: Teodosio sancisce la divisione dell’Impero Romano tra Occidente (Roma) e Oriente (Bisanzio).
1054: separazione e reciproca scomunica tra la Chiesa cristiana cattolica di Roma e la Chiesa cristiana ortodossa (Bisanzio)
Prende forma, per un verso, un’Europa Centro-Occidente caratterizzata da alfabeto latino, religione cattolica, autonomia della Chiesa rispetto allo Stato, frammentazione politica (“regni barbarici” e, in seguito, feudalesimo) e, d’altro verso, un’Europa Orientale – dai Balcani alla Russia – caratterizzata da alfabeto cirillico, religione ortodossa, subordinazione della Chiesa allo Stato, potere politico monolitico.
Europa Occidentale: formazione di Stati moderni, dotati di lunghe continuità dinastiche, organizzati burocraticamente, capaci di imporre tasse, militarmente forti (es. Francia)
Europa Centrale: debolezza geopolitica dell’area di lingua tedesca, frammentata in molte unità politiche, priva di burocrazia, incapace di imporre tasse (Sacro Romano Impero della Nazione Germanica); emergere di due poli statuali ad opera della dinastia degli Hohenzollern (Prussia) e della dinastia degli Asburgo d’Austria.
Europa Centro-Orientale: Stati privi di continuità dinastica, caratterizzati da debole potere monarchico e forti nobiltà, militarmente fragili ed esposti a rovinose sconfitte (Ungheria, Boemia, Polonia).
Mentre in Europa occidentale sono scomparse le forme giuridiche di dipendenza personale, nell’Europa centro-orientale si verifica un fenomeno opposto: dal Brandeburgo alla Russia, le nobiltà agrarie riescono ad imporre provvedimenti che legano strettamente i contadini alla terra, al villaggio e al signore rurale. Trasformandoli in servi. Le servitù centro-orientali avranno termine intorno alla metà del XIX secolo.
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15. La competizione austro-prussiana e l'unificazione tedesca
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18. La Gran Bretagna al centro del mondo
19. La Germania e l'egemonia europea
20. La Francia dall'impero di Napoleone III alla Terza Repubblica
22. Colonialismo, imperialismo e Africa
23. Colonialismo, imperialismo e Asia
24. La Cina, il Giappone e l'Occidente
25. L'Italia liberale fino alla crisi di fine secolo
27. Gli eventi tra Otto e Novecento: Francia e Gran Bretagna
28. L'Europa di lingua tedesca
29. La Russia parlamentare e rivoluzionaria
30. I blocchi contrapposti e il riarmo
31. 1914
Paolo Viola, L'Europa moderna. Storia di un'identità, Einaudi 2004
Krzysztof Pomian, L'Europa e le sue nazioni, Il Saggiatore 1990