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Lucia Valenzi » 13.Gli Anni Sessanta e i nuovi soggetti: giovani e donne


La distensione

Negli anni Sessanta la guerra fredda sembra avere una tregua. Protagonisti della “distensione” sono tre grandi personalità: papa Giovanni XXIII, che apre il rinnovamento della Chiesa col Concilio Vaticano II, il premier dell’Unione sovietica Krusciov, che con il XX Congresso avvia la “destalinizzazione” e il Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy.

John Fitzgerald Kennedy (1917-1963). Fonte: Wikipedia.

John Fitzgerald Kennedy (1917-1963). Fonte: Wikipedia.


L’isola di Cuba

Nel 1959 a Cuba viene rovesciata la dittatura di Batista da Fidel Castro. La rivoluzione, in un primo tempo appoggiata dagli Stati Uniti, viene poi attaccata con un tentativo di sbarco di esuli cubani alla Baia dei Porci. Il governo cubano si fa aiutare economicamente dall’URSS, che acquista la canna da zucchero e impone il sistema comunista.

Fidel Alejandro Castro Ruz (nato nel 1926). Fonte: Wikipedia.

Fidel Alejandro Castro Ruz (nato nel 1926). Fonte: Wikipedia.


La crisi dei missili a Cuba

Nel 1961 lo spionaggio americano scopre che i sovietici stanno installando missili a testata nucleare a Cuba a pochi chilometri dal proprio territorio e procede ad un blocco navale. Il mondo resta col fiato sospeso: si sfiora la guerra atomica. Ma entrambe le potenze fanno un passo indietro, consolidando la distensione.

Veduta aerea del sito missilistico di Cuba. Fonte: Wikipedia.

Veduta aerea del sito missilistico di Cuba. Fonte: Wikipedia.


La seconda guerra fredda

Già verso il 1965 e negli anni Settanta si assiste ad un nuovo irrigidimento dei blocchi. Colpi di stato militari di ispirazione fascista vi sono in Grecia, Cile e altri paesi latino-americani. Nel 1964 in Unione Sovietica a Krusciov succede Breznev, con una politica molto meno aperta. Nel 1963 Kennedy è assassinato a Dallas.
Omicidio Kennedy

Leonìd Il’ìč Brèžnev (1906-1982). Fonte: Wikipedia.

Leonìd Il'ìč Brèžnev (1906-1982). Fonte: Wikipedia.


La scuola di massa

Nel 1968 vi sono movimenti studenteschi e operai un po’ dovunque nel mondo occidentale. La società dei consumi è in pieno sviluppo, la scuola è diventata una scuola di massa, ma lo sviluppo del terziario, pur considerevole, non basta ad assorbire la forte disoccupazione intellettuale.

La scuola di massa.

La scuola di massa.


La guerra del Vietnam

Il Vietnam, diviso dal 1954 in due al 17° parallelo, ha un governo comunista al Nord e uno filoccidentale al Sud. L’impegno bellico profuso dalla superpotenza americana per dieci anni (1964-1973) non riesce a dominare la resistenza vietnamita e produce una forte tensione all’interno degli Stati Uniti.

Cartina del Vietnam oggi. Fonte: Wikipedia.

Cartina del Vietnam oggi. Fonte: Wikipedia.


Movimenti giovanili americani

Dopo alcuni anni in cui i fermenti del mondo giovanile si sono espressi con la beat generation e gli hippies, il movimento studentesco inizia nell’Università di Berkley in California. La protesta si intreccia con la radicalizzazione del movimento dei neri e con movimenti femministi che mettono apertamente in discussione i ruoli sessuali.
Fragole e sangue

Simbolo della pace (un fungo atomico rovesciato). Fonte: Wikipedia.

Simbolo della pace (un fungo atomico rovesciato). Fonte: Wikipedia.

Manifestazione negli USA contro la guerra. Fonte: Wikipedia.

Manifestazione negli USA contro la guerra. Fonte: Wikipedia.


Il movimento studentesco

La “contestazione” del ‘68 non ha inciso sull’assetto politico ma ha espresso nuove mentalità rispetto ai costumi, alla famiglia, alla cultura. Appare estranea alla tradizione del movimento operaio e socialista. Gli slogans delle manifestazioni parigine ricordano per lo più le avanguardie letterarie del Novecento: “l’immaginazione al potere”, “siate realisti chiedete l’impossibile”.

Occupazione dell’Università Statale di Milano, da parte di giovani del Movimento studentesco. Fonte: Wikipedia.

Occupazione dell'Università Statale di Milano, da parte di giovani del Movimento studentesco. Fonte: Wikipedia.


Il Maggio francese

La diversità culturale col mondo operaio e sindacale provoca una crisi nella sinistra. A Parigi De Gaulle gestisce la protesta lasciando che si esaurisca da sola. Il 30 maggio c’è una grande manifestazione della “maggioranza silenziosa”, contraria ai disordini. Un anno dopo De Gaulle si ritira dalla politica.

Barricate del 3 maggio a Parigi. Fonte: Wikipedia.

Barricate del 3 maggio a Parigi. Fonte: Wikipedia.


L’”autunno caldo” in Italia

In Italia la sinistra tradizionale riesce a dialogare con i nuovi movimenti e il ‘68, iniziato già nel marzo con uno scontro con la polizia a Valle Giulia a Roma, sfocia nell’autunno del 1969 in grandi lotte operaie e sindacali insieme a quelle studentesche. Questa fase è interrotta dalla bomba che provoca la strage di piazza Fontana del 12 dicembre 1969, per la quale morirono 16 persone.
Poesia: Valle Giulia di Pasolini

L’interno della Banca Nazionale dell’Agricoltura a piazza Fontana a Milano dopo l’attentato terroristico. Fonte: Wikipedia

L'interno della Banca Nazionale dell'Agricoltura a piazza Fontana a Milano dopo l'attentato terroristico. Fonte: Wikipedia


La Rivoluzione culturale cinese

In Cina Mao Tse Tung ricorre alle masse con un’utopia egualitaria, che in Occidente diventa uno dei miti del movimento del ‘68. In realtà si tratta di un’azione repressiva e liberticida, utilizzata per la lotta ai vertici del potere. Nel 1971 in un misterioso incidente aereo muore Lin Piao, uno della “banda dei Quattro”, poi combattuta da Mao. Il premier cinese muore nel 1976.

Francobolli della rivoluzione culturale cinese. Fonte: Wikipedia.

Francobolli della rivoluzione culturale cinese. Fonte: Wikipedia.


Origini del movimento femminile

Il movimento per i diritti delle donne ha origine nella Rivoluzione francese, quando Olympe de Gouges scrive la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina, sostenendo che se le donne vengono ghigliottinate, devono anche poter ricoprire le più alte cariche pubbliche.

Dichiarazione dei diritti di Olympe De Gouges

Ritratto di Olympe de Gouges (1748-1793). Fonte: Wikipedia.

Ritratto di Olympe de Gouges (1748-1793). Fonte: Wikipedia.


Il diritto di voto alle donne

Per tutto il XIX secolo si sviluppa il “suffragismo” per la conquista del diritto di voto. Le guerre mondiali rappresentano una spinta al mutamento: la donna assume per cause di forza maggiore nuovi ruoli sociali. In Italia il fascismo rappresenta una battuta d’arresto, fino alla conquista del diritto del voto nel 1946.

Diritto di voto delle donne

Diritto di voto delle donne


Militanza politica femminile in Italia

Nel dopoguerra vi sono due filoni principali di impegno delle donne: quello social-comunista, con l’Unione Donne Italiane (UDI) fondata nel 1945, e quello cattolico, con il Comitato Italiano Femminile (CIF). Negli anni Settanta prevale un nuovo femminismo che affronta direttamente i problemi della sessualità. Resta però il “tetto di cristallo” che tiene bassa la presenza delle donne nella politica.


I referendum sul divorzio e sull’aborto

Le profonde trasformazioni nei costumi della società italiana si traducono nel 1970 con la legge che istituisce il divorzio. La Democrazia Cristiana si impegna a fondo, ma perde, il referendum abrogativo del 1974. Altre leggi significative sono l’abolizione del delitto d’onore e la riforma del diritto di famiglia, ma anche l’aborto. Anche in questo caso nel 1978 il referendum abrogativo viene sconfitto.


I materiali di supporto della lezione

Pier Paolo Pasolini, Scritti corsari, Milano Garzanti, 2007.

AA. VV. Documenti della rivolta studentesca francese, Bari Laterza, 2008.

Si consiglia la visione dei seguenti film:

Divorzio all'italiana di Pietro Germi (1961)

I fuorilegge del matrimonio di Paolo e Vittorio Taviani e Valentino Orsini (1963)

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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