Già prima della conclusione definitiva della guerra il fronte alleato inizia ad incrinarsi. L’assetto postbellico viene prefigurato in alcune Conferenze (Casablanca, Potsdam, Teheran e Jalta), nelle quali i quattro Grandi (anche De Gaulle per la Francia) decidono a tavolino le quote percentuali di spartizione della loro influenza nel mondo.
Churchill, Roosevelt e Stalin alla conferenza di Jalta, 1945. Nella foto si riconosce anche Molotov (estrema sinistra). Fonte: Wikipedia.
Dopo la caduta di Berlino e il suicidio di Hitler, la guerra continua nel Pacifico contro il Giappone che tarda ad arrendersi. Il Presidente degli Stati Uniti, Truman, decide di utilizzare il nucleare bellico, studiato e sperimentato negli anni precedenti, sganciando due bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki. È un avvertimento all’Unione Sovietica e al mondo sulla forza distruttiva della nuova arma.
Hiroshima dopo il bombardamento atomico. Fonte: Wikipedia.
Le tensione tra le due grandi potenze, USA e URSS, non si traduce in una guerra guerreggiata, perché è evidente l’immenso potenziale distruttivo dell’arma atomica, di cui entrambe sono dotate. In questo “equilibrio del terrore” avvengono però conflitti periferici come la guerra di Corea. Si creano due grandi alleanze militari: NATO e Patto di Varsavia.
La bomba atomica su Nagasaki, il fungo raggiunse i 18 km di altezza. Fonte: Wikipedia.
La guerra fredda implica anche negli Stati Uniti limitazioni delle libertà democratiche all’interno, con “cacce alle streghe” a presunti comunisti nel mondo della cultura e dello spettacolo, promosse dal senatore McCarthy. Contemporaneamente oltre la “cortina di ferro”, Stalin intensifica le purghe e la pressione totalitaria su tutto l’Est europeo.
Good night and good luck (Dicorso di Edward R. Murrow sulla critica al maccartismo)
Joseph McCarthy (1908-1957). Fonte: Wikipedia.
La Germania viene divisa in quattro parti. Anche Berlino viene divisa. Più tardi, nel 1961, sarà edificato un muro, isolando Berlino Est capitale della Repubblica Democratica Tedesca filosovietica. Il muro sarà il simbolo della divisione bipolare del mondo.
L’Italia è nella sfera di influenza americana. Nei primi mesi “soffia” un “vento del Nord” di sinistra, in particolare col governo Parri e fino al 1947 con l’unità antifascista tra comunisti, socialisti e democristiani, con il governo di Alcide De Gasperi.
Alcide De Gasperi (1881-1954). Fonte: Wikipedia.
Il 2 giugno del 1946 si vota, per la prima volta votano anche le donne, sulla questione istituzionale e per eleggere i deputati alla Costituente. La Repubblica vince con un minimo scarto, la Monarchia si afferma soprattutto nel Sud. A Napoli appena il 22% dei voti va alla Repubblica.
Nel prospetto ho cercato di sintetizzare, anche se parzialmente, le principali formazioni politiche italiane: in rosso il filone comunista, in rosa il filone socialista, in verde quello repubblicano, radicale e del Partito d’Azione, in grigio quello cattolico, in blù quello liberale, in nero quello della destra neofascista.
Nelle ultime colonne in marrone le attuali formazioni, non riconducibili alle categorie del passato, come Forza Italia, Lega Nord e PdL. Solo per semplificazione è inserito il colore rosso per il PD, in cui è confluita la componente cattolica, o il nero per AN.
All’inizio del 1947, subito dopo un viaggio di De Gasperi negli Stati Uniti, Giuseppe Saragat opera una scissione nel partito socialista. PCI e PSI sono esclusi dal governo.
Si rompe anche l’unità sindacale tra CGIL, CISL e UIL. Esiste ormai una “doppia lealtà”, una verso il paese e l’altra internazionale.
Giuseppe Saragat (1898-1988). Presidente della Repubblica dal 1964 al 1971. Fonte: Wikipedia.
Nella campagna elettorale del 1948 si assiste ad un durissimo scontro tra la Democrazia Cristiana e il Fronte Popolare. La Chiesa si impegna piuttosto apertamente a sostegno della DC. Il prevalere di quest’ultima apre la stagione del centrismo, con governi in cui la DC ha come alleati PSDI, PRI e PLI.
Risultati elettorali 18 aprile 1948. Fonte: Wikipedia.
Nel luglio 1948, un attentato a Togliatti rischia di portare il paese nella guerra civile. Un pericolo scongiurato dal senso di responsabilità di entrambe le parti. Il progetto di De Gasperi di una legge elettorale maggioritaria, la cosidetta “legge truffa”, viene fermato con le elezioni del 1953 che segnano il lento declino del centrismo.
Risultati elettorali del 1953. Fonte: Wikipedia.
Negli anni Cinquanta si assiste al decollo pieno dello sviluppo industriale in Italia. Seguiranno anni in cui aumenterà, come in tutti i paesi più sviluppati, la percentuale del terziario sul PIL.
La democrazia italiana conosce nel dopoguerra la compresenza di un progresso generale del paese e di gravi e irrisolti problemi: lo squilibrio Nord – Sud, una fortissima emigrazione verso il Nord, lo sviluppo di un invadente potere clientelare e localistico, la presenza di fenomeni populistici come l’Uomo Qualunque prima e il laurismo a Napoli poi.
Achille Lauro (1887-1982). Armatore, Sindaco di Napoli dal 1952 al 1957. Fonte: Wikipedia.
La malavita organizzata siciliana ha complesse origini nel XIX secolo, di difficile analisi storica. Un’ipotesi ne vede l’origine negli strati sociali composti da intermediari, trasportatori, gabelloti, che riscuotevano le rendite. Alcuni emigrati negli USA creano Cosa Nostra. Con lo sbarco degli Alleati in Sicilia nel 1943 rientrano molti capi di Cosa Nostra. Si stabilisce presto una intricata connessione tra mafia, politica, affari illegali e appalti pubblici.
Tommaso Buscetta (1928-2000), che sarà nel 1984 pentito di CosaNostra e collaboratore di giustizia. Fonte: Wikipedia.
Il 1° maggio del 1947 vengono uccisi con una sparatoria sulla folla 9 adulti e due bambini che celebrano la festa dei Lavoratori a Portella della Ginestra in Sicilia. L’episodio ancora oggi non è stato chiarito, si addossa la responsabilità il bandito separatista Salvatore Giuliano. Seguiranno altre morti non chiarite. Forse il primo della lunga serie dei “misteri d’Italia”.
Salvatore Giuliano e Gaspare Pisciotta. Fonte: Wikipedia.
1. Metodi e fonti per la storia contemporanea
2. Concetti e termini di economia
3. Le trasformazioni sociali della prima parte dell'Ottocento
4. La prima metà dell'Ottocento
6. La prima guerra mondiale e il primo dopoguerra
8. La crisi del 1929 e il nazismo
11. La guerra fredda e l'Italia nel secondo dopoguerra
12. Decolonizzazione e Medio Oriente
13. Gli Anni Sessanta e i nuovi soggetti: giovani e donne
14. La società e la politica italiana dal Centrosinistra ad oggi
15. La crisi del comunismo e i conflitti recenti
16. La crisi del sistema di Bretton Woods e la globalizzazione
Giuseppe Mammarella, Storia d'Europa dal 1945 a oggi, Bari Laterza 2006.
Giorgio Bocca, Palmiro Togliatti, Milano Mondadori 1996.
Emanuele Macaluso, Cinquant'anni nel Pci, Soveria Mannelli, Rubbettino 2003.
Si consiglia la visione del film:
Le mani sulla città di Francesco Rosi.
1. Metodi e fonti per la storia contemporanea
2. Concetti e termini di economia
3. Le trasformazioni sociali della prima parte dell'Ottocento
4. La prima metà dell'Ottocento
6. La prima guerra mondiale e il primo dopoguerra
8. La crisi del 1929 e il nazismo
11. La guerra fredda e l'Italia nel secondo dopoguerra
12. Decolonizzazione e Medio Oriente
13. Gli Anni Sessanta e i nuovi soggetti: giovani e donne
14. La società e la politica italiana dal Centrosinistra ad oggi
15. La crisi del comunismo e i conflitti recenti
16. La crisi del sistema di Bretton Woods e la globalizzazione
I podcast del corso sono disponibili anche su iTunesU e tramite Feed RSS.