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Lucia Valenzi » 1.Metodi e fonti per la storia contemporanea


Introduzione

Con questo corso cercherò prima di offrire uno sguardo sugli orientamenti e i problemi metodologici della storiografia dell’età contemporanea, poi alcuni strumenti di comprensione dei termini economici indispensabili nello studio della storia contemporanea (inflazione, deflazione, liberismo, protezionismo etc.). La quantità di lezioni e slides è volutamente sbilanciato verso il periodo a noi più vicino, spesso trascurato.

Centralità delle fonti per la ricerca storica

Un paragone classico è quello tra lo storico ed il giudice. Lo storico è un po’ poliziotto e un po’ giudice: poliziotto perché cerca le prove, gli indizi e un giudice perché cerca di interpretarli.

Lo storico deve sempre dimostrare da dove ha tratto le sue informazioni. Di qui la centralità della questione delle fonti, la cui localizzazione deve essere registrata con lo strumento delle note e con perizia, in modo da rendere sempre possibile a tutti il controllo sulla veridicità delle informazioni. Ma il giudizio di valore non appartiene allo storico. I giudici emettono sentenze, gli storici no.

Les Annales

La rivista francese Annales d’histoire économique e sociale, è stata una scuola storiografica di importanza fondamentale con la partecipazione di Marc Bloch, Lucien Febvre, Jacques Le Goff, Fernand Braudel.

La Storia di Montale

Eugenio Montale La Storia 1969, Satura

La storia non si snoda/come una catena/di anelli ininterrotta.
In ogni caso molti anelli non tengono.
La storia non contiene/il prima e il dopo,/nulla che in lei borbotti/a lento fuoco.
La storia non è prodotta/da chi la pensa e neppure/da chi l’ignora. (…..)
La storia non giustifica/e non deplora (…..)
La storia non è magistra/di niente che ci riguardi. (…..)
Qualche volta s’incontra l’ectoplasma/d’uno scampato e non sembra particolarmente felice.
Ignora di essere fuori, nessuno glie n’ha parlato.
Gli altri, nel sacco, si credono/più liberi di lui.

La Storia di Montale

Intenzionalità delle fonti

La visione positivistica del documento è quanto mai lontana dalla visione dello storico attuale. C’è un’intenzionalità in ogni documento e non la si può escludere dall’indagine. Il documento non parla da sé, l’elemento soggettivo è molto rilevante ai fini di un’efficace analisi storica. Ogni documento è monumento, è il risultato di uno sforzo compiuto dalle società di imporre al futuro, volente o nolente, quella data immagine di sé stesse. Non esiste un documento verità. Ogni documento è menzogna, sta allo storico non fare l’ingenuo.

Henri Pirenne (1862-1935), maestro degli storici de Les Annales. Fonte: Wikipedia

Henri Pirenne (1862-1935), maestro degli storici de Les Annales. Fonte: Wikipedia


Unicità dei momenti storici

Sono superati i concetti di storia come progresso e di “historia magistra vitae”. Oltre ogni visione teleologica la storiografia è una disciplina scientifica. Ogni situazione storica rimane unica e irripetibile, nonostante le rimarchevoli analogie tra i diversi fenomeni. Il segretario di Stato americano Henry Kissinger ha detto: “La storia non è un libro di cucina che offre ricette già sperimentate”. Non possono valere gli identici concetti per ogni epoca. Il passato è come un paese straniero cui non possiamo sempre applicare le nostre categorie.

Henry Kissinger, Nobel per la pace 1973. Fonte: Wikipedia

Henry Kissinger, Nobel per la pace 1973. Fonte: Wikipedia


Storicità dei concetti di tempo e di spazio

Anche le categorie generali di “tempo” e di “spazio” vanno storicizzate. Sono categorie soggettive, la cui valenza sociale si distingue dalla loro misurazione oggettiva. Ad esempio con la modificazione capitalistica dell’economia il tempo entra nel sistema economico ed esce dalla naturalità (le stagioni) e dal controllo religioso (le feste). Allo stesso modo lo spazio si dilata o si restringe con lo sviluppo delle tecnologie. Nella geopolitica lo spazio gioca un ruolo fondamentale.

Eccesso di fonti per la storia contemporanea

Paradossalmente per la storia contemporanea c’è un imbarazzo di fronte all’enorme abbondanza di fonti; gli storici delle altre discipline hanno il lavoro relativamente più semplice in quanto una sorta di selezione naturale ha distrutto un certo numero di fonti. Un primo grande problema è quindi la selezione. Ma ancora paradossalmente si deve valorizzare ciò che manca: quanto viene taciuto, quanto intenzionalmente non ha lasciato traccia può avere più valore di quello che viene detto.

La storia orale

Ha una grande importanza per la storia contemporanea la storia orale: la raccolta di testimonianze di individui presenti ad un particolare evento. La storia orale però deve essere intrecciata ad altre fonti. La memoria individuale è inattendibile, sono indispensabili i riscontri. Ma ciò che è interessante della storia orale è proprio l’errore o l’omissione, il motivo per cui alcune informazioni vengono cancellate o distorte dalla memoria soggettiva.

Cinema e fotografia

Fonti proprie solo alla storia contemporanea sono quelle audiovisive. Il cinema offre una possibilità unica, come un laboratorio è capace di ricostruire, di riprodurre la realtà del passato. Ha un grande interesse didattico. La fotografia sembra una fonte capace di grande oggettività ma in realtà è fortemente soggetta a manipolazione. Spesso ci dice molto di più su un’epoca la soggettività dell’inquadratura, le assenze o addirittura il falso.

Lenin con Trockij e Kamenev (1920). Fonte: Wikipedia.

Lenin con Trockij e Kamenev (1920). Fonte: Wikipedia.

La stessa foto ritoccata negli anni Trenta. Fonte: Wikipedia.

La stessa foto ritoccata negli anni Trenta. Fonte: Wikipedia.


Radio, televisione e Internet

Altre nuove fonti sono la radio e la televisione, come pure Internet. Anch’esse ci ingannano con la loro pretesa oggettività. Sono in grado ormai nella società della comunicazione non solo di raccontare eventi ma addirittura di produrli (un esempio per tutti quello della “guerra dei mondi” di Orson Welles alla radio nel 1938).

Tripode alieno in un’illustrazione dell’edizione francese del 1906 de La guerra dei mondi. Fonte: Wikipedia.

Tripode alieno in un'illustrazione dell'edizione francese del 1906 de La guerra dei mondi. Fonte: Wikipedia.


La storia sociale

In realtà, come dice Le Goff, non c’è storia che non sia storia sociale, ma con questo termine indichiamo l’ampliamento delle tematiche soggette agli studi storici: dalla storia delle mentalità e delle sensibilità alla storia della cultura materiale. La storiografia è il terreno di incontro interdisciplinare di più scienze umane: dall’economia alla psicologia, dalla demografia all’antropologia.

I materiali di supporto della lezione

Marc Bloch, Apologia della storia, Einaudi, 1969 (1949).

Lawrence Stone, Viaggio nella storia, Laterza, 1987.

L. Febvre, Problemi di metodo storico, Einaudi, 1992.

Giovanni De Luna, La passione e la ragione. Fonti e metodi dello storico contemporaneo, La Nuova Italia, 2001.

AAVV, Garzantina storia-Atlante storico, Milano, Garzanti libri.

Paolo Viola, Storia moderna e contemporanea. Volume 3: L'Ottocento, Torino, Einaudi, 2000.

Paolo Viola, Storia moderna e contemporanea. Volume 4: il Novecento, Torino, Einaudi, 2000.

Giuseppe Galasso. Storia d'Europa, Bari, Laterza, 2001.

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