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Rocco Pititto » 11.Il ruolo del linguaggio nello sviluppo dell'individuo: sviluppo effettivo e sviluppo potenziale del bambino


La Scuola di Mosca

Il linguaggio esercita un ruolo fondamentale nello sviluppo più generale del bambino, a livello cognitivo e comunicativo, come pure a livello emotivo e a livello delle operazioni pratico operatorie.

  • Decisiva, in quest’ambito, è stata la lezione di Vygotskij, ripresa e suffragata da ricerche empiriche, nella Scuola di Mosca, i cui maggiori rappresentanti, oltre lo stesso Vygotskij, sono stati Lurija e Leontjev.
  • L’assunto della Scuola di Mosca è di ritenere che il linguaggio attraverso un lento, ma progressivo, processo di interiorizzazione, diventi fin dall’inizio un fattore decisivo di sviluppo della personalità dell’individuo e ,nello stesso tempo, uno strumento fondamentale per il controllo del comportamento.

Linguaggio e comportamento umano

  • Il comportamento in generale dell’individuo, non solo quello cognitivo, è determinato in parte dal linguaggio.
  • Secondo Vygotskij, diversamente da Piaget, il linguaggio esercita una funzione regolatrice e di stimolo sui meccanismi mentali che presiedono alla nascita del pensiero e al suo sviluppo.
  • Nel bambino, fino a tre anni, il controllo e lo stimolo sui suoi meccanismi mentali sono esercitati dal linguaggio dell’adulto; dopo i tre anni dal linguaggio egocentrico e sincretico del bambino pronunciato ad alta voce.
  • Verso i sei sette anni, il bambino interiorizza il linguaggio egocentrico e sincretico e comincia ad usare un tipo di linguaggio ad alta voce, più adatto per la comunicazione interpersonale.

Tre forme di controllo del linguaggio sul comportamento

Lurija (1902-1977) distingue tre forme di controllo del linguaggio sul comportamento:

  • un controllo del linguaggio sul riflesso di orientamento
  • un controllo mediante la funzione di codice (naming)
  • un controllo mediante la funzione di generalizzazione, legata al significato della parola

La terza forma di controllo, che si sviluppa nel bambino tra i quattro e i sei anni, consente al bambino, secondo Lurija, di controllare il comportamento cognitivo-motorio, non più in base alla presenza-assenza della parola, quanto in base al significato della parola stessa.

La parola assume una funzione direttiva (directive function) sul piano del comportamento più generale dell’individuo.

La teoria di Aleksandr Lurija

Lurija sul rapporto cervello-mente

Linguaggio e processo di formazione delle operazioni di pensiero

Nel processo di formazione delle operazioni di pensiero è fondamentale il ruolo del linguaggio, come regolatore del comportamento.

Leontjev individua i tre possibili momenti di questo processo, determinato e accompagnato dal linguaggio, finalizzato a questo scopo:

  • dapprima si mostrano al bambino le azioni da eseguire e il loro risultato finale
  • le azioni mostrate ed eseguite si traducono sul piano linguistico
  • queste azioni vengono, poi, interiorizzate dal bambino, fino ad acquistare i caratteri di una operazione interna del pensiero

La zona di sviluppo prossimale (Zo-ped)

Parlando di sviluppo del bambino, Vygotskij aveva parlato di uno sviluppo effettivo e di uno sviluppo potenziale, come di due stadi diversi di sviluppo. Il passaggio dal piano potenziale a quello effettivo avviene tramite il linguaggio, in presenza di determinati fattori socio-ambientali.

  • Il livello di sviluppo effettivo è quello che è stato raggiunto come risultato di uno specifico processo di sviluppo già compiuto.
  • L’area di sviluppo potenziale del bambino (Zo-ped) rappresenta lo scarto tra i risultati aggiunti dal bambino, usando le proprie capacità linguistiche e cognitive e quelli raggiunti con l’aiuto degli adulti.

La zona di sviluppo prossimale

Zona di sviluppo prossimale

Attività mentale e apprendimento del linguaggio

Mente e linguaggio

  • Il processo di sviluppo del linguaggio: il linguaggio interno
  • Rapporto linguaggio-pensiero
  • Pensiero concettuale e funzione linguistica
  • Il linguaggio come “corpo verbale”
  • Dal pensiero al linguaggio
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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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