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Rocco Pititto » 16.Il “villaggio globale” e l'etica della comunicazione


Da Rosetta a Skype: il progresso della comunicazione

  • A partire dall’invenzione del telegrafo (1832) e del telefono (1871), il mondo delle comunicazioni ha conosciuto un progresso frenetico e inarrestabile. L’avvento planetario della televisione prima, del personal computer, di internet e della telefonia mobile hanno modificato profondamente l’epoca moderna e il modo stesso di comunicare.
  • Sulla base delle più importanti rivoluzioni avvenute nell’ambito della comunicazione, possiamo scandire almeno 4 tipi diversi di culture: la cultura orale, la cultura manoscritta o chirografica, la cultura tipografica e la cultura dei media elettronici.
  • Questo progresso è molto diseguale: se tra l’invenzione della scrittura e quella della stampa sono passati 5000 anni, tra questa e i nuovi media sono trascorsi appena 4 secoli.

R. Bodei: Una storia della comunicazione

Nuove forme di comunicazione: Umberto Eco e il telefonino

Dal telegrafo a Internet

Il “villaggio globale”

  • Le ultime rivoluzioni dei mass media hanno modificato profondamente l’uomo stesso, dando vita ad una nuova cultura – la nostra – in cui lo spazio e il tempo tradizionali sono come svaniti: viviamo – come aveva profetizzato il sociologo M. McLuhan sin dai primi anni 60 – nel “villaggio globale”.
  • I nuovi media creano inedite forme d’interazione sociale non più legate alle relazioni fisiche, personali, ma affidate alla grande Rete di Internet e alle infinite forme di comunicazione che essa ci offre, e che possono essere tanto un rischio quanto un’opportunità.
  • Il villaggio globale è un luogo assolutamente virtuale, che diventa il centro di un mondo policentrico, dove tutto scorre in tempo reale.

Reale vs Virtuale – 1 – F. Berardi

Reale vs Virtuale – 2 – J. Beaudrillard

Umberto Eco ci guida nel villaggio globale

McLuhan: un umanista nel villaggio globale

Il declino della comunicazione

  • Proprio nell’epoca del villaggio globale e dell’informazione infinita, assistiamo tuttavia ad un arretramento e ad un vero e proprio declino etico-politico della comunicazione.
  • Gli uomini di oggi sperimentano quotidianamente un senso di frustrazione, d’isolamento e, per quanto paradossale possa sembrare, d’incomunicabilità che testimoniano il parziale fallimento dell’utopia del villaggio globale.
  • Il rumore e la pubblicità invadono e violentano la nostra intimità, omologando le nostre idee e disfacendo il tessuto sociale. Gli esiti appaiono oggi devastanti.

T. De Mauro: I rischi della nuova alfabetizzazione

K. Popper contro la televisione

K. Popper contro la televisione – 2

La sfida della nuova oralità

  • Tuttavia, una reazione dell’uomo a questo stato di cose è non solo possibile, ma necessaria, perché si arrivi ad un nuovo uso della parola, custode di rapporti umani più giusti.
  • L’uomo di questo tempo vive un’epoca di “nuova oralità”: riemerge dal passato una forme di cultura orale che s’intreccia con le nuove tecniche di scrittura telematica.
  • Si rende necessaria allora l’elaborazione di una nuova etica della comunicazione, in grado di ripensare su nuove basi il concetto stesso di linguaggio e di condivisione.

Marshall McLuhan e la Galassia Gutenberg

I bambini e la televisione

Processi linguistici e processi cognitivi

Le condizioni mentali per l’apprendimento del linguaggio

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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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