Sono questi gli assunti da cui parte la filosofia degli atti linguistici. Essa ha avuto il merito di riportare la riflessione sul linguaggio sul terreno di istanze più immediate e più concrete, proprio quelle della vita quotidiana degli individui. Il “linguaggio ordinario” diventa l’oggetto di studio privilegiato.
Teoria degli atti linguistici: appunti per una storia
Gli atti linguistici:aspetti semantici e pragmatici
La filosofia di Austin si caratterizza come una fenomenologia linguistica., una ricerca delle varie espressioni linguistiche, sul presupposto che esse, oltre a descrivere i fatti, producono degli eventi.
Austin, inizialmente, aveva distinto tra enunciati constativi o descrittivi ed enunciati performativi o esecutivi. I primi atti a descrivere i fatti, i secondi a fare qualcosa nel dire quella cosa o per il fatto di dirla.
L’atto linguistico contiene tre livelli possibili di realizzazione: la locuzione (un atto linguistico è sempre un dire), l’illocuzione (è un compiere qualcosa con la parola), la perlocuzione (è un produrre degli effetti sul parlante e sugli ascoltatori).
L’attenzione del primo Searle si sofferma sulla ricerca delle regole e l’individuazione dei diversi modi del parlare. Parlare, più che un’azione, è un’attività sociale dell’uomo, che si svolge secondo certe regole.
Searle ritiene che la filosofia del linguaggio è parte di una teoria dell’azione, perché, dopo tutto, “parlare è una forma di comportamento”, governata da regole. Apprendere e padroneggiare una lingua significa apprendere e padroneggiare queste regole.
«Parlare una lingua, – afferma Searle -, vuol dire impegnarsi in una forma di comportamento governato da regole; o, per dirla in modo più deciso, parlare significa eseguire degli atti secondo certe regole».
Il naturalismo biologico di J.R. Searle
Dibattito su J. R. Searle
Laudatio
Nozioni come “intenzionalità” e “coscienza”, sono poste da Searle a fondamento di una nuova teoria, la filosofia della mente, estensione della filosofia degli atti linguistici.
L’intenzionalità è una proprietà specifica ed esclusiva della mente, che si attua attraverso l’analisi del comportamento umano verbale (gli atti linguistici) e non verbale (le azioni pratiche), nonché degli aspetti relativi alla struttura biologica del cervello.
La coscienza, caratteristica primaria della mente, è una proprietà biologica del cervello degli esseri umani e di altri esseri animali determinata da processi neurobiologici.
Testi sull’intelligenza artificiale
Ipotesi Sapir-Whorf e teoria del campo semantico
1. Perché il linguaggio? Indicazioni preliminari
2. Io, tu, noi: i soggetti della comunicazione
3. L'origine del linguaggio nell'uomo
4. Processi linguistici e processi cognitivi. Le condizioni mentali per l'apprendimento del linguaggio
5. Teoria generale dei segni. Il segno linguistico
6. La teoria degli atti linguistici: Austin e Searle. Intenzionalità e coscienza
7. Produzione linguistica e sistema sociale. Ipotesi Sapir-Whorf e teoria del campo semantico
8. Lo studio delle funzioni del linguaggio: i modelli di Bühler e di Jakobson
9. Firth e Halliday: la classificazione delle funzioni del linguaggio
10. Genesi e sviluppo del linguaggio infantile: Il contributo di J. Piaget e di L. S. Vygotskij
12. Attività mentale e apprendimento del linguaggio. Mente e linguaggio
13. Prestazioni linguistiche, comportamenti individuali e stili familiari
14. Disturbi del linguaggio e ritardo mentale: ipotesi di intervento
15. Presentazione di casi esemplari: Victor, Kaspar Hauser, Helen Keller
Gli atti linguistici: aspetti semantici e pragmatici
Il cervello è un computer digitale?
Il significato della filosofia di Austin
1. Perché il linguaggio? Indicazioni preliminari
2. Io, tu, noi: i soggetti della comunicazione
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5. Teoria generale dei segni. Il segno linguistico
6. La teoria degli atti linguistici: Austin e Searle. Intenzionalità e coscienza
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8. Lo studio delle funzioni del linguaggio: i modelli di Bühler e di Jakobson
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10. Genesi e sviluppo del linguaggio infantile: Il contributo di J. Piaget e di L. S. Vygotskij
12. Attività mentale e apprendimento del linguaggio. Mente e linguaggio
13. Prestazioni linguistiche, comportamenti individuali e stili familiari
14. Disturbi del linguaggio e ritardo mentale: ipotesi di intervento
15. Presentazione di casi esemplari: Victor, Kaspar Hauser, Helen Keller
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