Noi siamo esseri umani perché siamo nel linguaggio
«Secondo una tradizione antica, noi, proprio noi, siamo gli esseri che sono in grado di parlare e che perciò possiedono il linguaggio. Né la facoltà del parlare è nell’uomo solo una capacità che si ponga accanto alle altre, sullo stesso piano delle altre. È per contro la facoltà che fa dell’uomo un uomo. Questo tratto è il profilo stesso del suo essere. L’uomo non sarebbe uomo, se non gli fosse concesso di parlare [...], l’essere dell’uomo poggia sul linguaggio. Già all’inizio noi siamo dunque nel linguaggio e con il linguaggio»
(M. Heidegger, In cammino verso il linguaggio, Milano 1973, p. 189.)
La riflessione sul linguaggio in Heidegger, Merleau-Ponty e Mead
Dall’animanità all’umanità: il ruolo del linguaggio
Lo strumento linguistico, che è proprio ed esclusivo dell’essere dell’uomo, non è un mero strumento, di cui un individuo possa o meno disporre; non è neppure un semplice atto dell’organismo umano, nei termini di un processo di stimolo-risposta sul modello behaviorista, e regolato, pertanto, da leggi puramente meccaniche; n’è, ancora, un meccanismo di tipo inconscio, costituito di tracce cerebrali, coordinate secondo le leggi dell’associazionismo. Il linguaggio è, invece, uno strumento vivente “che somiglia ai nostri organi corporei, (uno strumento) più naturale che artificiale” (Merleau-Ponty), e quindi parte della nostra stessa identità.
Intervista di De Mauro sul linguaggio
I problemi della comunicazione
La parola rappresenta l’inizio dell’umanità
Intelligenza umana e intelligenza animale
La storia di Koko e altre storie
N. Goodman e la costruzione dei mondi possibili
Io, tu, noi: i soggetti della comunicazione
1. Perché il linguaggio? Indicazioni preliminari
2. Io, tu, noi: i soggetti della comunicazione
3. L'origine del linguaggio nell'uomo
4. Processi linguistici e processi cognitivi. Le condizioni mentali per l'apprendimento del linguaggio
5. Teoria generale dei segni. Il segno linguistico
6. La teoria degli atti linguistici: Austin e Searle. Intenzionalità e coscienza
7. Produzione linguistica e sistema sociale. Ipotesi Sapir-Whorf e teoria del campo semantico
8. Lo studio delle funzioni del linguaggio: i modelli di Bühler e di Jakobson
9. Firth e Halliday: la classificazione delle funzioni del linguaggio
10. Genesi e sviluppo del linguaggio infantile: Il contributo di J. Piaget e di L. S. Vygotskij
12. Attività mentale e apprendimento del linguaggio. Mente e linguaggio
13. Prestazioni linguistiche, comportamenti individuali e stili familiari
14. Disturbi del linguaggio e ritardo mentale: ipotesi di intervento
15. Presentazione di casi esemplari: Victor, Kaspar Hauser, Helen Keller
Il linguaggio, casa dell'essere
Intelligenza umana e intelligenza artificale
La riflessione sul linguaggio in Heidegger
I problemi della comunicazione
L'origine del linguaggio dell'uomo
La storia di Koko e altre storie
1. Perché il linguaggio? Indicazioni preliminari
2. Io, tu, noi: i soggetti della comunicazione
3. L'origine del linguaggio nell'uomo
4. Processi linguistici e processi cognitivi. Le condizioni mentali per l'apprendimento del linguaggio
5. Teoria generale dei segni. Il segno linguistico
6. La teoria degli atti linguistici: Austin e Searle. Intenzionalità e coscienza
7. Produzione linguistica e sistema sociale. Ipotesi Sapir-Whorf e teoria del campo semantico
8. Lo studio delle funzioni del linguaggio: i modelli di Bühler e di Jakobson
9. Firth e Halliday: la classificazione delle funzioni del linguaggio
10. Genesi e sviluppo del linguaggio infantile: Il contributo di J. Piaget e di L. S. Vygotskij
12. Attività mentale e apprendimento del linguaggio. Mente e linguaggio
13. Prestazioni linguistiche, comportamenti individuali e stili familiari
14. Disturbi del linguaggio e ritardo mentale: ipotesi di intervento
15. Presentazione di casi esemplari: Victor, Kaspar Hauser, Helen Keller
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