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Rocco Pititto » 15.Presentazione di casi esemplari: Victor, Kaspar Hauser, Helen Keller


I disturbi del linguaggio

  • Le ricerche compiute sui disturbi delle facoltà linguistiche (bambini “selvaggi” o sordo-muti) hanno evidenziato l’importanza e il ruolo decisivo del linguaggio nella strutturazione della personalità degli individui e nella stessa percezione della realtà.
  • L’affermarsi del pensiero nell’uomo e il consolidamento di ogni comportamento intelligente sono legati allo sviluppo del linguaggio.
  • In assenza del linguaggio (afasia), o in casi di “povertà dello stimolo” o di disturbi che ne limitano l’apprendimento, sono palesi le conseguenze negative sul piano dello sviluppo mentale e del comportamento.

Forum sull’afasia

Victor: il “ragazzo selvaggio”

  • Nel 1799, in Francia, fu ritrovato un ragazzo abbandonato nei boschi dell’Aveyron. Questo bambino, all’epoca del suo ritrovamento, camminava a quattro zampe, si nutriva di ghiande e viveva come un animale. Ovviamente non parlava, perché non aveva mai udito parlare.
  • Ribattezzato Victor, di lui si prese cura il dottor Itard (1744-1838), che cercò d’insegnargli a parlare e d’istruirlo. Nonostante tutti i suoi sforzi, il “ragazzo selvaggio” non acquisì mai il linguaggio. Perché?
  • Le ipotesi principali sono 2: o perché sordo o perché debole mentale (probabilmente autistico). La seconda appare più verosimile.

L’enfant sauvage di F. Truffaut

  • Dal caso Victor è stato tratto un celebre film del regista francese F. Truffaut. Il film ricostruisce, con fedeltà documentaristica, le difficoltà e gli alterni risultati degli esperimenti ai quali Itard sottopone Victor, nel tentativo di restituire al ragazzo l’uso del linguaggio.
  • E’ dunque la storia di un’iniziazione al linguaggio di un ragazzo che ne è escluso. Il film è anche una sconfessione delle teorie pedagogiche illuministiche incarnate dal dottore, convinto che Victor abbia conservato delle facoltà innate e che possa essere restituito ottimisticamente alla “civiltà”.
  • In verità, Victor è uno psicopatico, un bambino cioè, le cui capacità comunicative sono state seriamente compromesse a causa di carenze affettive precedenti il suo soggiorno nella foresta.

Un’analisi del film di Truffaut

Locandina Film

L’enigma di Kaspar Hauser

  • Un altro caso esemplare di disturbo linguistico è quello di Kaspar Hauser (Germania, XIX° secolo), privo di qualsiasi forma di linguaggio fino all’età di 16 anni.
  • Con il linguaggio, Kaspar acquisisce anche la capacità di astrazione, che sino ad allora non possedeva: appresi i primi rudimenti del linguaggio e del pensiero, egli divenne una celebrità, per poi morire assassinato poco dopo.
  • Il suo caso è paradigmatico poiché ci mostra l’esplosione delle facoltà mentali che si verifica in genere nel bambino quando, nel corso del terzo anno di vita, avviene la scoperta del linguaggio.
  • Dalla storia di Kaspar, narrata da Anselm von Feuerbach, fu tratto un famoso film del regista tedesco W. Herzog, L’enigma di Kaspar Hauser (1974).

Locandina del film

Il caso di Helen Keller

  • Lo sviluppo psichico di Helen Keller (1880-1950), cieco-sorda dalla nascita, è legato alla scoperta, mediata dalla sua istitutrice Anne Mansfield Sullivan, che tutte le cose hanno un nome e che conoscendo il nome si conoscono anche le cose.
  • A partire dalla conquista della prima parola, “acqua”, cominciò per la Keller la faticosa ricostruzione della propria personalità, che era stata compromessa dal suo handicap.
  • Pennisi: “Helen è la unica che si pone subito il problema della riappropriazione del linguaggio parlato come luogo della riunificazione intellettiva e reificazione cognitiva dell’astrazione semiotica” (A. Pennisi, Le lingue mutole, p. 68).

Il racconto della vita di Helen Keller

  • Anche la storia della Keller ha ispirato un film, “Anna dei miracoli“, del regista americano A. Penn (1963).
  • Del film sono importanti, nella nostra prospettiva, i diversi flash-back che riaffiorano nella mente della protagonista, mai chiari, mai nitidi, ma sempre sfocati perché riflesso della propria menomazione visiva che non le consente di delineare chiaramente i volti.
  • Intenso è anche lo scontro soprattutto fisico, oltre che psicologico, che insegnante ed allieva dovranno affrontare prima di riuscire a far si che quest’ultima si liberi dalle catene che le impediscono di rapportarsi al mondo. Queste catene sono direttamente legate, come in tutti i casi che abbiamo esaminato, alla mancanza del linguaggio.

Locandina del film

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