Nata nel 1928 come archivio sonoro delle voci di militari, uomini di governo, scrittori e poeti, e delle registrazioni di bollettini e proclami di guerra, nel tempo la Discoteca di Stato si è arricchita con documenti di folklore, musica, teatro, danza, cinema. Oggi include anche un Museo dell’Audiovisivo e comprende nel suo patrimonio sonoro diverse collezioni, per un totale di oltre 300.000 supporti, con registrazioni di manifestazioni culturali promosse dall'istituto o da altri enti attraverso donazioni e convenzioni. Attualmente disponibile online è il materiale dal Novecento a oggi, con nuove digitalizzazioni aggiunte settimanalmente.
La suddivisione tematica aiuta a catalogare i contenuti, a cominciare da "La parola dei Grandi", primo gruppo di voci della prima metà degli anni Venti. Enorme l’archivio musicale e teatrale, centinaia le voci storiche presenti. In base alla legge sul copyright di alcuni brani possono essere ascoltati online solo i primi trenta secondi. Nella storia dei materiali sono raccontate anche le varie fasi della digitalizzazione.
Le risorse sono pubbliche e consultabili tramite un catalogo a schede, con le accessioni fino al 1990 circa e tramite un catalogo in linea, una parte del quale consultabile in rete, con vasta possibilità di ricerca sui documenti e sui dati riguardanti le edizioni. Necessaria la registrazione gratuita.
Buona le opzioni d'uso, tra cui FAQ, RSS e orientamento per la navigazione. La ricerca avviene per titolo, autore o esecutore.