Componenti del sangue. Tratto da: DL Nelson e MM Cox “I Principi di biochimica di Lehninger” ed. Zanichelli.
Funzioni
Nel plasma troviamo:
Interesse clinico e studio delle proteine plasmatiche
Rivestono un ruolo strategico nell’ambito del metabolismo proteico generale.
Stretta relazione tra metabolismo proteico del fegato e quello degli altri organi e tessuti.
Facilmente disponibili ed analizzabili, consentono di ottenere informazioni preziose sullo stato del metabolismo proteico generale.
Sono costituite da specie molecolari proteiche molto diverse tra di loro per quanto riguarda:
Sono presenti nel plasma in ragione di 65-82 g/L.
Catabolismo
La velocità di degradazione delle proteine plasmatiche é elevata:
Separazione proteine plasmatiche
In base a:
Elettroforesi
Metodo d’elezione per la separazione e studio delle proteine plasmatiche.
La separazione elettroforetica identifica:
Albumina
Sintesi: Fegato
1. Pressione oncotica
A causa della sua massa molecolare relativamente bassa e della sua concentrazione elevata rispetto alle altre proteine plasmatiche è la principale responsabile (80%) dell’azione osmotica esercitata dalle proteine.
Pressione oncotica che contribuisce al controllo del volume del sangue e dei liquidi interstiziali e tessutali.
Pressione oncotica totale del plasma umano = 28.0 mm Hg
Pressione oncotica Albumina = 21.8 mm Hg
Albumina è coinvolta nella regolazione di scambio idrico tra compartimento vascolare (CV) e quello extravascolare (CEV).
Diminuizione della concentrazione di Albumina determina alterazioni della pressione oncotica con aumento della ritenzione di liquido nel CEV: EDEMA per valori di Albumina al di sotto 25 g/l circa.
2. Trasporto
Proteina trasportatrice non specifica di sostanze lipofiliche e non:
3. Nutrizione
Funzione nutrizionale: riserva di aminoacidi.
Nel plasma sono presenti molti enzimi proteolitici che costituiscono un sistema proteasico è alla base di cascate enzimatiche:
Questi enzimi proteolitici possiedono relativa specificità, in condizioni patologiche si possono trovare anche enzimi provenienti da leucociti o tissutali.
La loro attività è regolata dalla diversa affinità per i vari substrati lo stesso vale per i loro inibitori.
L’ omeostasi funzionale si stabilisce grazie ad un equilibrio dinamico non solo all’interno dei singoli sistemi ma anche tra le diverse famiglie.
Ne consegue che il consumo eccessivo di un inibitore può provocare effetti patologici su altri sistemi.
α1-Antitripsina /α1-At
Singola catena, glicoproteina, 54 kDa.
Inibitore di proteasi seriniche extracellulari (liberate in corso d’infiammazione da leucociti, fegato, pancreas,etc.).
Responsabile del 90% potere antiproteinasico del plasma.
Sintesi epatica, emivita 4-6 gg.
Esistono molte varianti genetiche: fenotipo MM presente nell’ 80% della popolazione.
Valori riferimento : 80-220 mg/dl.
α2-Macroglobulina /α2-At
PM 725 kda.
Sintesi: Fegato, macrofagi.
E’ in grado di legare ed inibire 4 classi di proteasi seriniche, tioliche, carbossiliche, metallo proteasi.
Chiave di volta delle interazioni tra i sistemi: coagulativi, fibrinolitici e callicreinici (vedi diapositiva seguente).
Interviene nella modulazione della risposta immune umorale e forse anche cellulare.
Valori riferimento: 150-400 mg/dl.
Pur svolgendo un compito molto rilevante non ha un grande valore diagnostico.
Ferro
Funzioni:
Ruolo svolto tramite:
Fe inorganico viene solubilizzato e ionizzato dal succo gastrico, ridotto e chelato.
Assorbito a livello del duodeno.
Fe-eme è assorbito come complesso porfirinico.
Metabolismo ferro è un sistema chiuso (scambi esterno <0.05%).
Ferro è ossidato dalla ceruloplasmina e trasportato nel plasma dalla transferrina che provvede alla sua distribuzione ai tessuti attraverso il recettore della transferrina presente su tutte le cellule.
La transferrina provvede anche al riciclaggio del ferro dalle cellule reticoloendoteliali nel processo di degradazione dell’emoglobina.
Il ferro captato dalla cellula viene immagazzinato nella ferritina (deposito) e che può denaturarsi ad emosiderina, deposito più stabile.
Ferro
Si ha dissociazione del ferro dal complesso e suo utilizzo mentre il recettore-Tf viene riciclato sulla superficie cellulare.
Ferro assorbito dalla cellula entra in un pool “chelatabile”, usato per le necessità cellulari, la quota di ferro non usato è depositato sotto una forma non tossica: ferritina.
24 subunità (tipo H,L,G), sfera vuota con sei canali che può contenere fino a 4500 atomi di ferro come idrossifosfatoferrico
Nel plasma circola ferritina plasmatica, formata solo da subunità L e subunità glicosilate G, quota di ferro bassa:
Ceruloplasmina
E’ coinvolta in:
Transferrina /Tf β globulina
Glicoproteina, PM 79 kDa.
Sintesi: Fegato, ghiandola mammaria, ovaio, linfociti, macrofagi.
Funzione: Trasporto di Fe3+ dall’intestino, dalle cellule del SRE, dagli epatociti a tessuti eritroidi e non, può legare anche altri metalli bivalenti o trivalenti, circa i 4/5 dello scambio riguarda l’eritropoiesi.
Presenta due siti di legame per il Fe3+ per molecola.
1 mg Tf trasporta 1,25 mg Fe3+.
Valori riferimento : 200-300 mg/dl.
Aptoglobina/ Hp α2-globulina
Famiglia di Glicoproteine (18,5%)
PM = 90-400 kDa
Polimorfismo genetico
Struttura tetramerica α2β2 unite da ponti disolfuro
Funzione: complessano HbO2 derivata da emolisi vasale
HbO2 che circola libera nel plasma si dissocia in 2 dimeri αβ di ossiemoglobina e forma complessi stabili con Hp.
Tali complessi non superano la soglia renale e quindi:
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29. Metabolismo del Fegato - Parte seconda
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32. Metabolismo del tessuto muscolare scheletrico