Screening
Impieghi clinici:
Doppler e Doppler imaging
Ecografia contrastografica
Ecografia endocavitaria ed endoscopica
Ecografia interventistica
Ecografia intraoperatoria
Onda: propagazione di una perturbazione di uno stato fisico non accompagnata da trasporto di materia.
Gli UltraSuoni (US) sono un particolare tipo di onde meccaniche, cioè onde elastiche, le cui modalità di propagazione dipendono dalle forze elastiche che legano tra loro le particelle dei mezzi attraversati.
Queste onde non possono, quindi, propagarsi nel vuoto in assenza di materia.
L’orecchio umano è in grado di percepire onde meccaniche, definite sonore, di frequenza compresa tra 20 e 20000 cicli al secondo (Hz); quelle di frequenza inferiore sono chiamate infrasuoni, quelle di frequenza superiore ultrasuoni (US).
Lunghezza d’onda (l) è la distanza tra due picchi successivi dell’onda; si misura in metri: l = c/f.
Frequenza (f) è il numero di cicli al sec.; si misura in Hz.
Velocità di propagazione (c) è la distanza percorsa dall’onda nell’unità di tempo; si misura in m/sec.
Periodo (T) è il tempo necessario perché passino due successive compressioni nello stesso punto.
Ampiezza dell’onda (A) è l’altezza dell’onda
Intensità (I) indica la potenza del fascio e si misura in W/cm2.
Il mezzo attraversato dagli ultrasuoni è caratterizzato dai seguenti parametri:
L’importanza dell’impedenza acustica in diagnostica ultrasonografica è data dal fatto che in corrispondenza delle superfici di separazione tra mezzi ad impedenza acustica diversa (interfacce acustiche), hanno luogo i fenomeni di riflessione e di diffusione da cui originano gli echi alla base della formazione delle immagini ecografiche.
L’impedenza acustica è la forza con la quale ogni mezzo si oppone al passaggio degli ultrasuoni ed è il prodotto della densità del mezzo per la velocità di propagazione degli ultrasuoni e si misura in Rayls.
In ecografia la generazione e la ricezione degli ultrasuoni avvengono attraverso appositi strumenti definiti trasduttori, in grado di convertire energia elettrica in energia meccanica ad alta frequenza, e viceversa.
Il trasduttore utilizza un cristallo con proprietà piezoelettriche, che, eccitato da un impulso elettrico, genera il fascio di ultrasuoni.
Strutture cristalline costituite da molecole asimmetriche, con cariche positive e negative separate ai due estremi detti dipoli.
Se si applica tensione ai dipoli, questi si allineano ed il cristallo varia di dimensioni (pochi millesimi di millimetro).
La frequenza di vibrazione del cristallo è legata in genere allo spessore dello stesso.
Le interazioni fondamentali che intervengono tra un fascio di ultrasuoni ed il mezzo in cui si propaga sono:
DIFFUSIONE O SCATTERING è la diffusione in tutte le direzioni che il fascio ultrasonoro subisce quando incontra una superficie irregolare o tante piccole superfici orientate in modo diverso.
DISPERSIONE O DIFFRAZIONE è il fenomeno che il fascio ultrasonoro subisce quando incontra particelle più piccole della sua lunghezza d’onda.
ASSORBIMENTO è la trasformazione dell’energia acustica in energia termica (80%),che il fascio ultrasonoro subisce nell’attraversare i tessuti.
ATTENUAZIONE è la riduzione della intensità che il fascio ultrasonoro subisce nell’attraversare i tessuti; dipende in gran parte dall’assorbimento ma anche da riflessione, diffusione e allargamento del fascio.
Ogni variazione di qualità del mezzo su cui corre l’onda genera una riflessione dell’onda stessa (eco).
Cioè per ogni variazione di impedenza acustica incontrata dal fascio, una parte delle onde viene riflessa e torna indietro, mentre la parte restante prosegue il suo percorso.
Il trasduttore alterna le sue funzioni di trasmissione e ricezione:
L’informazione sull’intensità dell’eco da rappresentare deriva dall’ampiezza del segnale elettrico generatosi nel trasduttore a seguito dell’interazione su esso dell’onda di ritorno.
L’informazione di posizione si ricava da due parametri:
ANALISI DELL’EFFETTO DOPPLER (analisi spettrale continua o pulsata)
Descrizione
Evoluzione
Strutture con impedenza acustica particolarmente elevata possono causare la completa riflessione del fascio ultrasonoro. Tale fenomeno produce posteriormente un’ombra acustica priva di echi, dovuta al fatto che i tessuti situati in piani posteriori non vengono raggiunti dal fascio di US.
Può essere prodotto da calcoli, gas, strutture ossee e strutture fibrose dense (cicatrici).
L’artefatto consiste nell’aumento di intensità degli echi posti nella zona a valle di una raccolta liquida. Il fascio di US, che attraversa un liquido, non viene nè assorbito nè attenuato e non produce echi. Nei tessuti che stanno a lato della raccolta liquida il fascio subisce invece i normali fenomeni di attenuazione.
Ne deriva che a valle della raccolta liquida arrivano segnali di diversa intensità, essendo più intensi quelli che hanno attraversato la raccolta stessa: il tessuto situato posteriormente alla raccolta liquida emette segnali molto più intensi rispetto ai circostanti.
Rappresentazione delle frequenze Doppler medie
Power Doppler
Rappresentazione dell’integrale dell’ampiezza del segnale Doppler
Gli elementi basilari del ragionamento e questioni su cui riflettere:
Si parlerà di
Diagnostica per Immagini del Torace:
1. Introduzione e Radiologia Tradizionale
2. Tecniche di Radiologia tradizionale
3. Principi di Tomografia Computerizzata
4. Tecniche di Tomografia Computerizzata
5. Risonanza Magnetica Nucleare
7. Ecografia
8. Torace I
9. Torace II
10. PET e Percorsi Diagnostici
11. Distretto cranio-encefalico e rachide
12. Lo Studio delle Articolazioni
13. La diagnostica per immagini nella valutazione dei tessuti molli
15. Lo Studio del Tenue e del Colon
16. Il Fegato
17. Vie Biliari
18. Pancreas
19. Tiroide
20. Paratiroidi
1. Introduzione e Radiologia Tradizionale
2. Tecniche di Radiologia tradizionale
3. Principi di Tomografia Computerizzata
4. Tecniche di Tomografia Computerizzata
5. Risonanza Magnetica Nucleare
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8. Torace I
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10. PET e Percorsi Diagnostici
11. Distretto cranio-encefalico e rachide
12. Lo Studio delle Articolazioni
13. La diagnostica per immagini nella valutazione dei tessuti molli
16. Il Fegato
17. Vie Biliari
18. Pancreas
19. Tiroide
20. Paratiroidi
21. Surrene
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