Le possibili tecniche
Sono sostanze in grado di variare la densità delle strutture anatomiche dove si localizzano.
Solfato di Bario (BaSO4)
E’ insolubile in acqua e viene somministrato come sospensione al 1 o 2%.
Non viene assorbito!
Utilizzo: Opacizzazione del tubo digerente (per os o per clisma).
Controindicazioni:
Mezzi di contrasto iodati:
Controindicazioni: Nessuna
Attenzione alle possibili reazioni allergiche.
Controindicazioni relative all’utilizzo del mezzo di contrasto endovenoso:
Sono comunque controindicazioni relative, ed è sempre il radiologo, che decide se somministrare il contrasto, magari dopo una adeguata preparazione del paziente.
Nella TC Spirale il contrasto endovenoso viene somministrato “a bolo”.
E’ importante conoscere i tempi di circolo, per “centrare” la giusta finestra temporale:
Indicazioni all’utilizzo del contrasto:
Tomografia Computerizzata con mezzi di contrasto
Nell’immagine: dissecazione dell’arco aortico con visibilità del flap intimale.
Presenza di trombi ipodensi all’interno delle aa. polmonari. Il lume pervio dei vasi è iperdenso per la presenza di mezzi di contrasto.
Riducono la densità delle strutture dove si localizzano.
Possono essere usati per ottenere un doppio contrasto.
Acqua: utile per lo studio dello stomaco e del duodeno, con o senza utilizzo di miorilassanti.
Aria: utile per lo studio dello stomaco; principalmente utilizzata per clisma nello studio del colon previa ipotonizzazione delle pareti con Buscopan.
Si avvale di scansioni TC spirale a strato sottile da cui vengono generate immagini bidimensionali ad alta risoluzione.
Attraverso un sofisticato software vengono successivamente ricostruite immagini tridimensionali simulanti quelle ottenute con l’endoscopia convenzionale.
Endoscopia virtuale: Limiti
L’acquisizione volumetrica permette ricostruzioni retrospettive multiplanari e tridimensionali:
Scopi
Le tecniche SSD e MIP utilizzano solo il 10% delle informazioni disponibili.
Il rendering volumetrico utilizza invece tutte le informazioni a disposizione.
SSD Limiti
MIP (Maximum Intensity Projection)
Analizza ogni voxel lungo la linea dell’osservatore e seleziona quello con la massima intensità, che viene poi utilizzato per generare il volume.
MIP: Limiti
3D Volume rendering
Gli elementi basilari del ragionamento e questioni su cui riflettere:
Si parlerà di:
1. Introduzione e Radiologia Tradizionale
2. Tecniche di Radiologia tradizionale
3. Principi di Tomografia Computerizzata
4. Tecniche di Tomografia Computerizzata
5. Risonanza Magnetica Nucleare
7. Ecografia
8. Torace I
9. Torace II
10. PET e Percorsi Diagnostici
11. Distretto cranio-encefalico e rachide
12. Lo Studio delle Articolazioni
13. La diagnostica per immagini nella valutazione dei tessuti molli
15. Lo Studio del Tenue e del Colon
16. Il Fegato
17. Vie Biliari
18. Pancreas
19. Tiroide
20. Paratiroidi
1. Introduzione e Radiologia Tradizionale
2. Tecniche di Radiologia tradizionale
3. Principi di Tomografia Computerizzata
4. Tecniche di Tomografia Computerizzata
5. Risonanza Magnetica Nucleare
7. Ecografia
8. Torace I
9. Torace II
10. PET e Percorsi Diagnostici
11. Distretto cranio-encefalico e rachide
12. Lo Studio delle Articolazioni
13. La diagnostica per immagini nella valutazione dei tessuti molli
16. Il Fegato
17. Vie Biliari
18. Pancreas
19. Tiroide
20. Paratiroidi
21. Surrene
I podcast del corso sono disponibili anche su iTunesU e tramite Feed RSS.