La strategia relazionale nell’indagine anamnestica
Prof. Roberto Vitelli
“La storia del paziente fornisce dati sfumati, mentre il medico anela a fatti concreti. La tendenza ad applicare la tecnologia, tuttavia, non è soltanto indotta dal desiderio di certezza: essa è considerata un sostituto efficace del tempo. Ciò nonostante, una ricerca inglese ha dimostrato che il 75 % dell’informazione che permette la diagnosi corretta deriva da un’anamnesi dettagliata …” (Bernard Lown (1996): L’arte perduta di guarire. Garzanti Editore, Milano).
È per tale motivo che Bernard Lown, Professore emerito di Cardiologia alla Harvard School of Public Health, una delle massime autorità in campo cardiologico, ha più volte richiamato l’attenzione sull’importanza del momento anamnestico all’interno della pratica medica.
Da sempre la pratica medica tratta due realtà:
Si tratta di due realtà diverse, ancorché inscindibili, che si esprimono su due registri autonomi:
Lo scopo dell’anamnesi è primariamente quello di ottenere informazioni utili ai fini della diagnosi, ma anche quello di stabilire un rapporto e di comprendere l’esperienza vissuta dal paziente sia rispetto alla propria condizione di malattia sia rispetto all’incontro con il medico.
Avendo, dunque, la finalità di gettare le prime basi per un rapporto di fiducia tra l’operatore sanitario ed il paziente, come facilmente si potrà intuire, sarà necessario:
L’intervista potrà essere articolata in:
Ma le cose in realtà non sono poi così semplici come potrebbe sembrare!
E questo per numerose ragioni!
Un titolo come “la strategia relazionale nell’indagine anamnestica” potrebbe far pensare ad una serie di “tecniche di intervento”, centrate appunto sulla relazione, da adottare intenzionalmente al momento della raccolta delle informazioni anamnestiche. Regole chiare, univoche e soprattutto a portata di mano … le cose purtroppo, appunto, sono molto più complesse!!!
Numerose prospettive teoriche in campo psicologico sottolineano l’impossibilità di disgiungere ed immaginare un soggetto al di fuori del campo intersoggettivo che lo vincola e lo determina:
Ad esempio:
Un sistema è “un complesso d’elementi in interazione”, tale che:
L. Von Bertalanffy (1967), Il sistema uomo: la psicologia nel mondo moderno. ISEDI Editore, Milano.
Riferito al rapporto medico-paziente ciò significa:
L. Von Bertalanffy (1967), Il sistema uomo: la psicologia nel mondo moderno. ISEDI Editore, Milano.
“La comunicazione produce effetti di senso (punto di vista semantico), che nascono dalla messa in interazione (punto di vista pragmatico) di strutture concatenate di comportamenti (punto di vista sintattico)”, Jacques Miermont (1987).
Volendo semplificare al massimo, anche a rischio di non essere proprio precisi, possiamo affermare che le componenti digitali sono riferite ai segni linguistici ed alle regole che sovraintendono all’articolazione di tali segni all’interno di una data lingua (regole grammaticali e sintattiche), mentre le componenti analogiche sono primariamente identificabili con le componenti non verbali della comunicazione.
La comunicazione non verbale è definita dalle seguenti componenti:
La comunicazione risulta, dunque, dall’azione congiunta di componenti digitali ed analogiche. Queste due componenti possono talvolta non concordare.
È quanto sosteneva lo stesso Freud quando scriveva nel 1901: “Chi ha occhi per vedere e orecchie per intendere si convince che ai mortali non è possibile celare nessun segreto. Chi tace con le labbra chiacchiera con la punta delle dita, si tradisce attraverso tutti i pori [...]“.
La conversazione
Gli aspetti formali:
“Logic and Conversation” (1989):
(Grice, 1989)
“Se lo statuto dell’uomo non è lo statuto della cosa [...] la medicina che accostasse l’uomo con le metodiche positive delle scienze della natura spiegherebbe dei fatti, ma non comprenderebbe dei significati, l’umano resterebbe fuori della sua portata, perché un fatto spogliato del suo significato, è per definizione in-umano [...]“.
“In occasione di qualsiasi malattia, l’ordine della mia esistenza subisce un profondo capovolgimento, che non è un’implicanza secondaria che si aggiunge alla malattia come sua inevitabile “conseguenza psicologica”, ma ne è piuttosto l’essenza”. (Galimberti, 1991)
“Non vorrei chiedere troppo tempo al mio medico. Vorrei soltanto che riflettesse per cinque minuti sulla mia situazione [...] che penetrasse la mia anima e osservasse la mia carne per giungere a capire la mia malattia [...] Quando prescrive analisi del sangue e radiografie ossee, vorrei invece che analizzasse attentamente me, oltre la mia prostata, cercando a tentoni il mio spirito. Senza questo percorso, non sono nient’altro che la mia malattia.” (Anatole Broyard)
Fisiogenesi dei Segni e Sintomi toracici – Apparato Cardiovascolare e Respiratorio
1. Introduzione al Corso Integrato di Metodologia Clinica
2. ANAMNESI - Il sintomo DOLORE
3. La strategia relazionale nell'indagine anamnestica
4. Fisiogenesi dei Segni e Sintomi toracici – Apparato Cardiovascolare e Respiratorio
5. Fisiogenesi dei Segni e Sintomi addominali - Apparato Gastroenterico
6. Fisiogenesi dei segni a carico di capo e collo: la tiroide - Ernie parete addominale
7. Fisiogenesi delle sindromi dolorose addominali acute
8. La diagnostica endoscopica dell'apparato digerente superiore
9. Principi generali ed obiettivi della Evidence Based Medicine (EBM)
10. EBM ed indagini diagnostiche
11. Significato ed utilità per la clinica delle metanalisi e revisioni sistematiche
Bernard Lown (1996), L'arte perduta di guarire. Garzanti Editore, Milano.
Antonio Pezzano (2004), Le Tecnologie Diagnostiche ed il rapporto Medico-Paziente. Giornale Italiano di Cardiologia Pratica, 2,3, 53-56.
L. Von Bertalanffy (1967), Il sistema uomo: la psicologia nel mondo moderno. ISEDI Editore, Milano.
Miermont, J. (1986), Pragmatica delle comunicazioni. In: J. Miermont, Dictionnaire des thérapies familiales. Théories et pratiques.
Tr. It. Dizionario delle Terapie Familiari. Teorie e Pratiche, 1993. Edizioni Borla, Roma.
Watzlawick P., Beavin, J.H. e Jackson, D.D. (1967). Pragmatics of Human Communication. W.W. Norton, New York. Tr. it.: Pragmatica della Comunicazione Umana, 1971, Astrolabio Roma.
Freud, s. (1901), Frammenti di un'analisi di isteria (caso clinico di Dora), in: Opere di Sigmund Freud, IV volume. Bollati Boringhieri, Torino.
Grice, P. “Logica e conversazione”, in Logica e conversazione, Il Mulino, 1993, pp. 55-76.
Grice, P. “Ancora su logica e conversazione”, in Logica e conversazione, Il Mulino, 1993, pp. 91-93.
Galimberti, U. (1991), Introduzione. In: K. Jaspers, Il medico nell'età della tecnica. Raffaello Cortina, Milano.
Anatole Broyard, “New York Times Magazines”, 26 Agosto 1990; in B. Lown (1997), L'arte perduta di guarire, Garzanti Editore.
Jaspers, K. (1991): Il medico nell'età della tecnica. Raffaello Cortina, Milano.
1. Introduzione al Corso Integrato di Metodologia Clinica
2. ANAMNESI - Il sintomo DOLORE
3. La strategia relazionale nell'indagine anamnestica
4. Fisiogenesi dei Segni e Sintomi toracici – Apparato Cardiovascolare e Respiratorio
5. Fisiogenesi dei Segni e Sintomi addominali - Apparato Gastroenterico
7. Fisiogenesi delle sindromi dolorose addominali acute
8. La diagnostica endoscopica dell'apparato digerente superiore
9. Principi generali ed obiettivi della Evidence Based Medicine (EBM)
10. EBM ed indagini diagnostiche
11. Significato ed utilità per la clinica delle metanalisi e revisioni sistematiche
13. Gli screening e i sistemi di prevenzione
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