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Fulvia Bovera » 10.Allevamento della faraona


Classificazione

  • Classe: Uccelli, Sottoclasse: Neorniti, Ordine: Galliformi, Sottordine: Galli,
  • Famiglia: Numididi, Genere: Numidia, Specie: Numidia meleagris.

Esistono 8 specie nella famiglia dei Numididi. La Numidia meleagris è la più diffusa. La Numida meleagris è stata suddivisa in diverse sottospecie che presentano l’elmo corneo di foggia assai diversa: meleagris, sabyi, galeata, mitrata, major.

La nostra attuale faraona domestica deriverebbe dalla Numida meleagris galeata originaria dell’Africa occidentale, introdotta in America e in Europa dai Portoghesi all’epoca delle grandi scoperte geografiche.

Nell’antichità venne dapprima addomesticata solo la sottospecie marocchina, Numida meleagris sabyi, più tardi i Romani importarono in Europa anche la sottospecie dell’Africa nordorientale, Numida meleagris meleagris.

Morfologia

  • Corpo dal profilo curvilineo. Testa nuda con cimiero corneo ricoprente un processo osseo del cranio e con bargigli cartilaginei di colore rosso.
  • Penne fittamente seminate di macchie bianche. Collo, guance e nuca ricoperte di rade e penne setoliformi.
  • Piede con dita relativamente corte.
  • Assenza di speroni in entrambi i sessi.
  • Dimensioni medie (maschio 1.8 kg, femmina 2 kg).
  • Le razze vengono divise, in base alle caratteristiche del piumaggio, in: faraone a manto regolarmente perlato (camosciata, grigia, lilla), a manto con perlature ridotte (azzurra, fulvetta, paonata), depigmentate (albina).
Un esemplare di Numidia meleagris o gallina faraona

Un esemplare di Numidia meleagris o gallina faraona


La mitologia

Conosciuta fin dai tempi antichi, esiste una leggenda sulla nascita di questa specie.

Meleagro, figlio di Enea, re di Calidone in Etolia, e di Altea uccise un cinghiale inviato da Diana, dea della caccia a devastare i campi. Nacque però una disputa sul destinatario della preda e Meleagro uccise due fratelli di sua madre. La madre, allora, uccise Meleagro con una malediazione (o, secondo Ovidio, bruciandolo vivo) e si suicidò.

Le sorelle di Meleagro piangevano continuamente avvinghiate alle tombe e allora Diana le trasformò in uccelli e volle che sul piumaggio portassero il segno delle tante lacrime versate (le perlature biancastre).

Alcune particolarità della specie

La faraona è un animale molto timido che preferisce la corsa ed è capace di piccoli voli.

Il dimorfismo sessuale è molto poco evidente: In genere, i bargigli e la caruncola nasale sono più sviluppati nel maschio. Le femmine si distinguono bene per la caratteristica emissione di suoni striduli.

Animale “sociale” tende a formare sempre piccoli gruppi. Allo stato libero, trascorre la notte appollaiata sugli alberi.

Particolari della testa della faraona

Particolari della testa della faraona


Alcune particolarità della specie

Data la sua timidezza, la faraona tenuta in cattività può andare incontro a veri e propri attacchi di “panico”.

Le cause scatenanti possono essere molteplici. Vengono generalmente divise in cause estrinseche che comprendono l’abbaiare dei cani oppure l’ingresso nel capannone di allevamento di animali “estranei” come gatti, topi, uccelli, ecc.; e cause intrinseche come rottura di vetri, caduta di qualche oggetto.

Il panico si propaga rapidamente a tutti i soggetti allevati anche se divisi in piccoli lotti e si manifesta con la comparsa di comportamenti convulsi, in particolare con corse o voli all’impazzata all’interno del capannone. Tale comportamento può risultare molto pericoloso se l’animale incontra lungo la traiettoria della corsa o del volo degli ostacoli.

Le principali produzioni

La gallina faraona viene allevata essenzialmente per la produzione di carne, molto ricercata e apprezzata dagli intenditori.

La produzione di uova, da destinare quasi esclusivamente all’incubazione, è stagionale e può raggiungere i 100 – 200 pezzi all’anno a seconda del tipo di allevamento.

Sono uova piccole (45 g) con guscio durissimo e colorato in rosso mattone slavato, di forma ovoide con poli acuto e ottuso ben distinguibili.

Un uovo di faraona

Un uovo di faraona


Tecniche di allevamento

La faraona può essere allevata:

  • in batteria;
  • in capannoni in clausura parziale;
  • in semilibertà.

L’allevamento in batteria è riservato esclusivamente alle femmine che devono produrre uova da destinare all’incubazione. In questo caso l’inseminazione è strumentale, ma va detto che la faraona mal si adatta ad un allevamento di questo tipo. Meglio quindi l’allevamento a terra in clausura parziale, sia per la produzione di carne che per i riproduttori.

Relativamente ai riproduttori, con questa tecnica di allevamento la fecondazione sarà ovviamente naturale ed il rapporto maschi:femmine nel capannone sarà di 1:4 – 5.

Questo tipo di allevamento va bene per gruppi piuttosto numerosi di animali (almeno un migliaio di capi) e bisogna fare molta attenzione che nel capannone di allevamento non ci siano ostacoli (fili pendenti o altro).

Allevamento della faraona in batteria

Le caratteristiche delle gabbie e la struttura degli allevamenti sono sovrapponibili a quelle della gallina ovaiola.


Allevamento in clausura parziale

Da notare la presenza di un elemento di arricchimento ambientale fondamentale per rispondere alle esigenze della specie: i posatoi che, in questo caso, sono rappresentati da semplici assi di legno disposte trasversalmente negli angoli in modo da ostacolare quanto meno possibile la libertà degli animali.

Allevamento delle faraone in capannoni in semiclausura

Allevamento delle faraone in capannoni in semiclausura


Allevamento in semilibertà

Faraone in semi-libertà

Faraone in semi-libertà


Allevamento in semilibertà

In questo tipo di allevamento gli animali vengono allevati all’aperto in un’area recintata avendo a disposizione un’area coperta dove trovano collocazione mangiatoie e abbeveratoi e dove possono trasferirsi in caso di condizioni climatiche avverse.

Questo tipo di allevamento, possibile soltanto in aree climatiche temperate, può essere condotto con due modalità:

  • Allevamento “raggruppato”, con grossi gruppi da 300 – 500 unità e densità di 6 – 7 animali per metro quadro.
  • Allevamento “disseminato”, con lotti di 800 – 1000 capi divisi in piccoli gruppi con densità da 10 animali per metro quadro.

Allevamento dei faraoncini

Da 1 giorno fino a 3 settimane (faraoncini “pasturati”) i pulcini vengono allevati su lettiera chiusi in cerchi al cui centro si trovano le madri artificiali.

La temperatura sotto cappa, inizialmente di 32°C, viene progressivamente ridotta con una media di 4 °C a settimana fino ad arrivare alla quarta settimana a 18 – 20 °C.

Le densità di allevamento sono: 25 – 30 capi/mq fino a 3 settimane, 15 capi/mq fino a 45 gg, 10 capi/mq fino a 5 mesi (riproduttori) e successivamente, 5 – 6 capi/mq.

Si preferisce utilizzare un pavimento listellato, avendo cura di utilizzare nei primissimi giorni fogli di cartone ricoperti da uno strato di lettiera per evitare lesioni podali.

Allevamento dei faraoncini

Faraoncini di due giorni (da sx a dx) appartenenti alle razze: Bianca, Grigia, Lilla, Paonata, Azzurra. Si noti l’identica striatura del capo nei pulcini delle razze Grigia e Lilla (secondo e terzo); Paonata e Azzurra (quarto e quinto).

Faraoncini

Faraoncini


La produzione di carne

Allevamento a terra, a sessi separati, in capannoni in muratura simili a quelli per i boiler con una densità pari a 15 capi/mq.

A 14 settimane i soggetti raggiungono pesi di 1.25 kg (maschi) e 1.2 kg (femmine) e sono pronti per la macellazione.

Gli indici di conversione alimentare si aggirano tra 2.8 e 3.3 e la carne presenta caratteristiche chimico-nutrizionali molto interessanti, come si può vedere dalla tabella.


Produzione delle uova

La deposizione inizia verso i 7 mesi (28 settimane) di età. In condizioni naturali, la deposizione inizia in primavera, quando le giornate si allungano, e prosegue fino a settembre – ottobre.

Adottando opportuni programmi luminosi (16 ore di luce al giorno) possono ottenersi uova tutto l’anno (fino a 200 uova/anno). Le faraone, in genere, restano in produzione per 2 o 3 cicli di allevamento.

Quando si ricorre alla fecondazione artificiale (allevamento in batteria), poiché il maschio di faraona produce scarse quantità di seme, spesso viene utilizzato come donatore di seme il pollo domestico. Gli incroci che nascono avranno uguale mole e caratteristiche organolettiche delle carni rispetto alle comuni faraone, produrranno uova con una percentuale di schiudibilità variabile in funzione del tipo di seme utilizzato ma la loro progenie è sterile (i cosiddetti “muli”).

Incubazione delle uova

Le uova prodotte vengono raccolte due volte al giorno e pulite mediante fumigazioni con formaldeide. Dopo la pulizia le uova vengono conservate a 12 – 15 °C fino ad un massimo di 7 gg. A 18 °C l’embrione comincia a svilupparsi e ciò può essere causa di mortalità embrionale.

Vengono quindi incubate in incubatrici artificiali alla temperatura di 37.6 °C, umidità del 70 % e vengono voltate almeno tre volte al giorno. L’incubazione dura 26 – 28 gg per la faraona, 24 – 25 gg per gli incroci.

Alimentazione da 0 a 9 settimane

In questo primo periodo, dopo 5 – 6 gg di alimentazione con un mangime a tasso proteico del 23 – 24 %, si attua una dieta il cui valore proteico oscilla intorno al 21 % (lipidi 4 %, fibra 3 – 5 %, ceneri 7 %, estrattivi inazotati 55 %) con una integrazione vitaminico – minerale simile a quella utilizzata per i tacchini.

Miscele con le caratteristiche sopra riportate, fornite dall’industria mangimistica per l’allevamento del pulcino, possono usarsi liberamente per la faraona da carne.

Alimentazione da 9 a 12 settimane

È il periodo del finissaggio. L’esperienza ha dimostrato che l’aggiunta di mais a parte (o macinato e mescolato alla miscela ordinaria del primo periodo in modo da mantenere un tasso proteico del 19 %) risponde benissimo.

Pur non essendo ancora conosciute le esigenze nutritive della faraona, con un piano alimentare come sopra detto si possono ottenere buoni risultati, con indici di conversione, in questa fase, pari a circa 4:1.

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