La parete gastrica è costituita da diversi strati. Partendo dall’interno:
La dislocazione dell’abomaso è un problema multifattoriale, le cui cause possono ricercarsi nell’alimentazione, nella gestione aziendale e nella bovina stessa.
Essa si verifica quando l’abomaso si sposta dalla sua collocazione normale, nella parte ventrale destra dell’addome, verso il lato sinistro (più frequentemente) o destro dell’animale e, in questo caso, può essere ulteriormente aggravata dalla torsione dell’organo sull’asse mesenterico. Anche se questa patologia può presentarsi in qualunque momento, la maggior parte dei casi di dislocazione si verifica entro il primo mese dal parto.
Non esiste una causa specifica per la dislocazione dell’abomaso ma una serie di fattori predisponenti. In generale, qualunque motivo causi all’animale inappetenza – e perciò una minore assunzione di sostanza secca – può essere un fattore inducente dislocazione.
Un passaggio troppo veloce dalle razioni ad alto contenuto in fibra ( immediato pre-parto) a quelle ad alta percentuale di concentrati; condizioni di scarso spazio alla mangiatoia, lettiera sporca, abbeveratoi non correttamente posizionati, insilati e foraggi ammuffiti o di scarsa appetibilità; parti difficili, collasso puerperale, metriti, mastiti, ritenzioni placentari, chetosi ecc. sono tutti fattori che predispongono alla dislocazione abomasale, in quanto influiscono sull’appetito dell’animale.
Il periodo successivo al parto inoltre rappresenta un momento decisamene critico anche per l’improvviso spazio che si viene a creare in cavità addominale dopo lo svuotamento e la retrazione dell’utero.
Particolarmente grave è la dislocazione abomasale seguita da torsione che determina schiacciamento dei vasi ematici e linfatici con conseguente stasi, che se la situazione perdura porta all’infarcimento emorragico con successiva necrosi della mucosa, che può estendersi in profondità interessando tutta la parete.
Se la dislocazione abomasale con torsione non viene risolta, si instaurano ipopotassiemia, ipocloremia, alcalosi metabolica seguita da acidosi , grave disidratazione e shock con morte dell’animale.
L’abomaso dislocato appare fortemente dilatato e ripieno di liquido sanguinolento brunastro. La mucosa è arrossata ed edematosa, e nei casi più gravi presenta i segni dell’infarcimento emorragico e della necrosi che possono portare alla rottura dell’organo.
Talvolta omaso e reticolo possono essere coinvolti nel movimento rotatorio dell’abomaso.
Frequente nel cane, in particolare le razze di grossa taglia, e nel suino, in particolare nella scrofa dopo il parto.
Se la torsione è totale (180°-360°) si verifica uno stiramento con compressione dei vasi con conseguente stasi a monte e ischemia a valle.
Lo stomaco,inoltre, andrà incontro a dilatazione.
Nella rotazione lo stomaco trascina anche la milza.
Frequente nel suino e nel bovino, più rara nel cane e nel cavallo, rarissima nel gatto.
Può essere poco profonda non oltrepassando la muscolaris mucosae (erosione gastrica), o più profonda estendendosi nella sottomucosa (ulcera).
L’ulcera gastrica è il risultato di uno squilibrio fra fenomeni aggressivi/distruttivi e fenomeni difensivi.
Più precisamente è il risultato di un:
Qualsiasi sostanza che ha il potere di forzare la barriera mucosa, esponendo la mucosa gastrica all’effetto delle secrezioni gastriche, può avere effetto ulcerogeno.
Il potere di forzare la barriera è legato alla liposolubilità di una sostanza, cioè alla sua capacità di attraversare lo strato fosfolipidico delle membrane cellulari delle cellule dell’epitelio gastrico.
Quando una sostanza combina in se entrambe le capacità di attraversare la membrana cellulare delle cellule dell’epitelio gastrico e di diminuire l’effetto protettivo della barriera della mucosa,d etermina una desquamazione dell’epitelio e si realizza un aumento del flusso a ritroso di ioni H+ che diffondono nella mucosa.
La diffusione di ioni H+ nella mucosa determina:
Le zone di mucosa devitalizzate dall’emorragia subiscono la digestione peptica delle sostanze gastriche e si formano lesioni erosive (erosione peptica).
Alla base della lesione erosiva vi è una necrosi coagulativa e al di sopra di essa si stende un essudato fibrinoso mentre al di sotto di essa, nella lamina propria ancora indenne, si ha una essudazione siero granulocitaria, e formazione di un tessuto di granulazione dal quale poi origina la proliferazione connettivale che da origine alla cicatrice.
La retrazione del tessuto cicatriziale determina una introflessione della mucosa indenne verso il fondo dell’ulcera.
Sono considerate le cause più comuni di vomito sia nel cane che nel gatto.
Poco studiate.
Solo 15 pubblicazioni negli ultimi 25 anni!
Negli altri animali sono decisamente meno frequenti.
Negli animali da produzione, la patologia infiammatoria dello stomaco riguarda principalmente gli animali molto giovani (agnelli vitelli suinetti) ed in genere è parte di complessi di lesioni causate da agenti infettivi.
Negli animali da compagnia, a parte le patologie infettive dei cuccioli, diviene patologia degli animali più anziani.
Bovini e ovini
Suini
- virus: peste suina classica;
- batteri: clostridiosi.
BRADSOT
Agente eziologico: clostridium septicum.
Gastrotossiemia iperacuta altamente letale che colpisce gli agnelli di 6-18 mesi in paesi a clima molto freddo.
Insorge in seguito all’assunzione di alimenti gelati che determinano necrosi della mucosa abomasale. Nell’ambito dei focolai necrotici le spore del clostrium danno vita alle frome vegetative che sono tossigene.
La lesione è caratterizzata da un’abomasite emorragica, con necrosi diffusa.
La parete abomasale è ispessita per il grave edema e possono essere presenti bolle di gas.
Negli animali la gastrite,a meno che non sia molto grave e acuta, non dà lesioni anatomopatologiche eclatanti ed anche la sintomatologia è solitamente scarsa rappresentata da episodi ricorrenti di vomito.
La diagnosi è infatti sempre supportata dall’esame istologico eseguito su biopsie effettuate mediante endoscopia.
Istologicamente si considerano:
Detta anche gastrite cronica attiva è caratterizzata da infiltrazione di linfociti e plasmacellule, raramente granulociti neutrofili, nella lamina propria e da un modico aumento del connettivo stromale.
L’epitelio gastrico può presentarsi assottigliato o anche eroso.
E’ caratterizzata da infiltrazione di linfociti plasmacellule, aumento del connettivo stromale, diminuzione fino alla scomparsa delle cellule delle ghiandole gastriche.
L’epitelio si presenta appiattito con scomparsa delle pliche.
E’ caratterizzata macroscopicamente dalla presenza di pliche rilevate e ingrossate, che a volte assumono fisionomia polipoide, ricoperte da muco denso e vischioso.
Istologicamente si ha una ipertrofia-iperplasia delle ghiandole con fenomeni anche di metaplasia mucosa.
La gastrite ipertrofica si osserva nel cane, (razza basenji particolarmente colpita), associata a gastroenteropatia proteinodisperdente e occasionalmente nei suini macellati.
Può presentarsi in forma focale (granuloma gastroenterico) o in forma diffusa.
Istologicamente è caratterizzata da infiltrazione di eosinofili nella lamina propria e talvolta anche nella sottomucosa.
E’ associata a fenomeni di ipersensibilità alimentari, a infestioni parassitarie, o a fenomeni immunomediati.
I tumori gastrici sono molto rari negli animali domestici, tra questi il più colpito è il cane.
L’età di insorgenza varia dai 3 ai 16 anni con una età media di 9.5 anni.
Maggiormente predisposti i maschi con un rapporto di 17:7 per i carcinomi.
Non sembra esserci predisposizione di razza. Suggerita una predisposizione genetica nel pastore belga.
Tumori primari epiteliali (Tumori ghiandolari)
Tumori primari non epiteliali (Tumori non ghiandolari)
I tumori benigni si sviluppano per lo più come masse a superficie liscia non ulcerata, sporgenti nel lume gastrico.
Istologicamente sono caratterizzati da strutture papillari e tubulari (adenoma tubulo-papillare) ricoperte da cellule epiteliali pluristratificate ma senza caratteri di malignità.
Adenocarcinoma tubulare gastrico. Cellule maligne che invadon la sottomucosa. Ematossilina eosina.
Le neoplasie maligne (carcinomi) presentano crescita infiltrativa causando scomparsa delle pliche gastriche e ulcerazioni della mucosa.
Istologicamente le cellule neoplastiche, formano strutture tubulari e/o papillari. Elemento diagnostico e prognostico fondamentale è lo sconfinamento da parte della proliferazione neoplastica della membrana basale con invasione della sottomucosa fino allo strato muscolare e sieroso.
Un reperto istologico comune è la presenza di cellule epiteliali secernenti muco che presentano un ampio citoplasma con un grosso vacuolo che spinge il nucleo alla periferia (aspetto ad”anello con castone”- signet ring carcinoma.
I più frequenti sono i leiomiomie i leiomiosarcomi.
Macroscopicamente sono rotondi o ovalari, di dimensioni variabili da 0.5 a 24 cm, capsulati e sporgenti nel lume ricoperti da mucosa intatta. La superficie di taglio è rosa-biancastra e ha un aspetto asciutto e consistenza piuttosto dura.
Il sito più frequente di insorgenza è la giunzione gastroesofagea, seguita dal cardias, fondo e piloro.
Istologicamente sono caratterizzati da fasci di cellule fusate che proliferano in varie direzioni a volte fondendosi le une con le altre. In sezione longitudinale, le cellule neoplastcihe mostrano un abbondante citoplasma eosinofilico e nuclei leggermente allungati con cromatina a piccolissime zolle e nucleoli piccoli.
Le cellule sono fortemente PAS positive per la presenza di glicogeno.
1. Introduzione all'anatomia patologica
2. Anatomia patologica della milza
3. Anatomia patologica dei linfonodi - linfoadeniti
5. Lesioni della cavità orale: stomatiti vescicolari e papulo-pustolose
6. Lesioni della cavità orale: stomatiti erosivo-ulcerose
8. Anatomia patologica dello stomaco