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Carla Lucini » 6.Apparato tegumentario


Cute

Fig 1. Schema della cute dei Teleostei con muscolatura sottostante. Fonte: modificata da Lagler

Fig 1. Schema della cute dei Teleostei con muscolatura sottostante. Fonte: modificata da Lagler


Epidermide

La pelle dei pesci può essere divisa, procedendo dall’esterno all’interno, in epidermide, derma e sottocute, quest’ultimo molto poco sviluppato (Fig 1). L’epidermide e il derma sono divisi da una membrana limitante.

Epidermide

L’epidermide, nella sua regione basale, presenta uno strato germinativo. Le cellule di nuova formazione si spostano verso gli strati superficiali. Nell’epidermide vi sono:

  • cellule mucose, il cui muco difende l’animale dalle infezioni e contribuisce all’impermeabilità della cute;
  • cellule clavate (a dispetto del nome, possono avere varie forme). Contengono una sostanza di allarme (pterina) che viene rilasciata da un animale ferito o in pericolo e provoca la fuga degli altri animali del branco;
  • bottoni gustativi (osservabili per lo più nell’epidermide del capo);
  • ghiandole velenose (solo in alcune specie), associate a raggi spinosi della pinna dorsale e a spine dell’opercolo.

Sulla superficie dell’epidermide si può trovare una cuticola, prodotta dalla secrezione cellulare.

Epidermide di trota

Epidermide di trota


Epidermide – tubercoli nuziali

Solo nel periodo della riproduzione di alcuni pesci di acqua dolce (Ciprinidi e Catostomidi) si formano delle strutture cornee (tubercoli nuziali) dovute a cheratinizzazione dell’epidermide.

Ciprinide con tubercoli nuziali. Fonte: modificata da Winfield

Ciprinide con tubercoli nuziali. Fonte: modificata da Winfield

Schema della sezione di un tubercolo. Fonte: modificata da Winfield

Schema della sezione di un tubercolo. Fonte: modificata da Winfield


Epidermide – ghiandole luminose

Le ghiandole luminose, presenti nei teleostei marini, sono formate da fotociti (p) il cui secreto è di nutrimento per batteri simbionti luminosi. La massa dei fotociti è delimitata da uno strato riflettente (r). Alcune cellule contengono pigmenti che assorbono la luce (f), e contribuiscono alla formazione del corpo gelatinoso o lente (gb).

Fotoforo. Fonte: modificata da Zaccone

Fotoforo. Fonte: modificata da Zaccone


Derma – scaglie

Derma

Il derma è composto da connettivo lasso nella sua componente superficiale e da connettivo fibroso in quella basale. In esso decorrono nervi e vasi. Quest’ultimi svolgono anche una funzione respiratoria negli animali di piccola taglia. Nel derma sono presenti le scaglie o altri elementi del dermascheletro quali le ossa superficiali del cranio e i cromatofori.
Le scaglie sono strutture ossee sottili, trasparenti e ricoperte da un sottile strato di connettivo dermico e dall’ epidermide. Sono embricate, cioè disposte come le tegole di un tetto. La porzione infossata nel derma è quella craniale, mentre quella esterna è la caudale. Possono essere ridotte, come nell’Anguilla, o ben sviluppate e riconducibili morfologicamente a due tipi: scaglie cicloidi e ctenoidi. Le scaglie cicloidi hanno il margine posteriore arrotondato, e sono tipiche dei Teleostei filogeneticamente più antichi quali i Salmonidi. Le scaglie ctenoidi presentano invece il margine caudale seghettato e sono caratteristiche dei Teleostei più recenti. Entrambi i tipi di scaglie presentano degli annuli concentrici che sono il risultato dell’accrescimento discontinuo dell’animale, dovuto a diversi fattori quali temperatura e disponibilità di cibo. Negli Acipenseridi vi sono scaglie ganoidi molto ridotte e scudi ossei allineati in file sul corpo dell’animale.

Tipi di scaglie. Fonte: modificata da Ommanney

Tipi di scaglie. Fonte: modificata da Ommanney


Derma – cromatofori

I cromatofori sono situati generalmente in due strati principali: uno nel derma più superficiale (verso l’epidermide) e l’altro nel derma più profondo (verso il sottocute). I cromatofori comprendono i melanofori (pigmenti neri), xantofori (gialli), eritrofori (rossi) e cristalli di guanina che riflettono la luce (iridofori). I pigmenti possono spostarsi nella cellula, causando così cambiamenti nell’intensità del colore sotto impulso ormonale e/o nervoso.

Scaglie in sezioni di cute a piccolo (in alto) e forte (in basso) ingrandimento

Scaglie in sezioni di cute a piccolo (in alto) e forte (in basso) ingrandimento


I materiali di supporto della lezione

Zaccone et al, Acta Histoch., 2010;

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