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Giovanni Vesce » 24.Arresto cardio-respiratorio e rianimazione cardiopolmonare


Arresto cardio-respiratorio

L’arresto cardiorespiratorio (ACR) o arresto cardiopolmonare (ACP) è un’interruzione del funzionamento cardiaco e dell’attività respiratoria spontanei ed efficaci.

Cause di arresto cardio-respiratorio

  • Ipossia
  • Ipercapnia
  • Acidemia
  • Ipo / Ipertermia
  • Ipo / Iperkalemia
  • Ipocalcemia
  • Anomalie cardiovascolari
  • Anemia
  • Stimoli vagali
  • Iperdosaggio di Farmaci

Diagnosi

Deve essere precoce!

Segni clinici di arresto:

  • Assenza di battito cardiaco udibile o di polso palpabile
  • Assenza del respiro
  • Midriasi Pupillare
  • Mucose ischemiche/cianotiche
  • Prolungamento del tempo riempimento capillare

Diagnosi in anestesia

L’ACR può essere prevenuto!

Segni:

  • Riduzione/arresto dell’attività respiratoria
  • Aritmie cardiache, (bradicardia, CVP, …)
  • Aumento del TRC
  • Ipotensione arteriosa
  • Alterazioni ECG
  • Alterazioni capnometria e pulsossimetria

Considerazioni preliminari

Motivi per non eseguire una RCR:

  • Malato terminale, incurabile, …
  • Inadeguata perfusione cerebrale (> 15 min.)
  • Volontà del proprietario

Trattamento dell’ACR

Primi interventi

Immediati simultanei continui

  • A) Vie aeree (Airway)
  • B) Respirazione (Breathing)
  • C) Circolazione (Circulation)

Interventi secondari

  • D) Farmaci (Drugs)
  • E) Elettrocardiogramma (ECG)
  • F) Fluidi (Fluids)

A: Vie aeree (airway)

  • Verifica pervietà vie aeree
  • Inserire un tracheotubo
  • Se l’intubazione non è possibile

=> Tracheostomia

Valutare compliance toracica con una ventilazione a pressione positiva intermittente (IPPV)


B: Respirazione (breathing)

Sospendere/antagonizzare eventuali anestetici !!!

  • Ventilazione a pressione positiva intermittente (IPPV)
  • Frequenza: 10/20 atti respiratori/min.
  • 100 % O2 (se non disponibile: aria atmosferica e ambu)
  • Pressione inspiratoria: 20 cm H2O
  • Volume tidalico 15 ml/kg

C: Circolazione (circulation)

  • Compressione toracica esterna (CTE)
  • Compressione cardiaca interna (CCI)

1) Compressione toracica esterna (CTE)

  • Decubito laterale dx o dorsale
  • Testa in posizione declive
  • Compressioni effettuate sull’area cardiaca (4°/5° spazio intercostale sinistro)
  • 60/80 compressioni/min fino a 100/120
  • Rapporto compressione/rilassamento 1:1
  • Forza compressoria utile a deformare il torace del 30 %
  • Posizione delle mani: varia in base alla taglia del paziente

Sincronica tra insufflazione e compressione

  • L’insufflazione del polmone deve avvenire tra una compressione e la successiva
  • Se l’operatore è solo: alternare 1 ventilazione a 10 compressioni
  • Tecnica alternativa: compressione e ventilazione simultanee (CVS)

2) Compressione cardiaca interna (CCI)

Si effettua in caso di:

  • Intervento a torace aperto
  • Significativo trauma toracico
  • Versamento pleurico
  • Pneumotorace
  • Tamponamento cardiaco
  • Ernia diaframmatica
  • CTE inefficace

CCI: Tecnica

  • Incisione della cute al 5° spazio intercostale Sx. Dissezione smussa dei mm intercostali
  • Divaricare lo spazio intercostale
  • Incidere il pericardio longitudinalmente, inferiormente al nervo frenico
  • Massaggiare il cuore comprimendo i ventricoli dalla punta verso la base, utilizzando le superfici palmari delle dita e/o delle mani
  • Per migliorare il flusso cerebrale si può effettuare la compressione o il clampaggio dell’aorta addominale

CCI: Vantaggi

  • La CCI fornisce il 50-60% della normale gittata cardiaca rispetto al 25-50% della CTE
  • Visualizzazione diretta del cuore per valutarne direttamente l’attività
  • Rilevamento e correzione immediata di patologie intratoraciche
  • Rilevamento e correzione immediata di fibrillazione ventricolare
  • Permette il clampaggio dell’aorta
  • Permette di praticare un’iniezione intra-cardiaca

D: Farmaci (drugs) – F: Fluidi (fluids)

Fluidoterapia -> aumenta il ritorno venoso: Ringer Lattato 10/20 ml/Kg o Destrosio 5 %

In corso di grave emorragia: sangue intero o soluzione fisiologica ipertonica (NaCl 7,5%) 3-10 ml/Kg in associazione con colloidi (Destrano 70) a 5-20 ml/kg

In presenza di grave acidosi metabolica: Bicarbonato di sodio 0,5-1 mEq/kg

Adrenalina

  • bassa dose (0,01-0,02 mg/kg);
  • alta dose (0,1-0,2 mg/kg);
  • intratracheale (dosaggi 2-5 volte maggiori);
  • intracardiaca.

Elettrocardiogramma (ECG)

3 tipi di Arresto Cardiaco

  • Asistolia: Assenza di attività cardiaca elettrica e meccanica : ECG caratterizzato da una linea piatta
  • Dissociazione ElettroMeccanica (DEM): Presenza di attività cardiaca elettrica in assenza di attività meccanica. ECG normale
  • Fibrillazione ventricolare: Perdita dell’efficacia della contrazione muscolare per depolarizzazione asincrona (erratica) delle fibre del miocardio. ECG: oscillazioni (ampie o fini) incoordinate della linea isoelettrica

Terapia per asistolia e DEM

  • Adrenalina: 0,01-0,02 mg/kg e.v.
  • Atropina: 0,05-0,1 mg/kg ev
  • Calcio:
    • Ca Cloruro al 10% 5-20 mg/kg
    • Ca Gluconato: al 10% 10-40 mg/kg
  • Desametazone E.S.: 4-8 mg/kg e.v.

Defibrillazione ventricolare

Defibrillazione elettrica

  • Pazienti sotto i 7 kg: 2 Joules/kg
  • Pazienti tra 8 e 40 kg: 5 Joules/kg
  • Pazienti sopra i 40 kg: 5-10 Joules/kg

Defibrillazione farmacologica

  • Lidocaina ev: 2-6 mg/kg, lentamente
  • KCl e.v.: 1 mg/kg

Conclusioni

  • L’ACR è una situazione di emergenza che deve essere trattata senza indugi.
  • IL paziente deve essere sottoposto immediatamente a ventilazione artificiale e a sostegno circolatorio per proteggere gli organi vitali.
  • Il trattamento farmacologico adeguato si basa sull’esame dell’ECG e su parametri vitali.

Domande

1. Quale farmaco è più indicato per il trattamento di contrazioni ventricolari premature?

  • a) gluconato di calcio
  • b) adrenalina
  • c) lidocaina

2. In quale delle seguenti aritmie la terapia farmacologica prevede la somministrazione di adrenalina per via endovenosa?

  • a) contrazioni ventricolari premature
  • b) bradicardia sinusale
  • c) asistolia ventricolare

3. In caso di arresto cardiaco in quale ordine vanno effettuate le seguenti manovre: A) massaggio cardiaco, B) ventilazione artificiale, C) terapia farmacologica:

  • a) A-B-C
  • b) C-B-A
  • c) B-A-C
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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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