Campylobacter è classificato tra i “patogeni emergenti” in quanto sconosciuto fino a qualche decennio fa.
È stato isolato nella maggioranza dei casi di enterite umana di origine alimentare.
I Campylobacter sono un gruppo di batteri su cui è in corso un’intensa opera di revisione critica delle conoscenze.
Campylobacter è tra i principali patogeni veicolati dagli alimenti è responsabile di patologie gastroenteriche più di Salmonella spp., Shigella spp. ed E. coli O157H7.
ENTER-NET Italia, Sezione nazionale della rete europea di sorveglianza per gli enterobatteri patogeni coordinato dall’ISS, segnala nel 2005 un aumento degli isolamenti da campioni clinici di Campylobacter spp. (78,2 % C. jejuni e 4,1 % a C. coli).
Il genere Campylobacter comprende 15 tra specie e sottospecie; 12 di esse sono responsabili di patologie dell’uomo e degli animali.
Specie di interesse patologico: C. jejuni, C. coli, C. lari, C. upsaliensis, C. mucosalis.
(C. jejuni e C. coli rientrano nel sottogruppo dei Campylobacter termofili perchè crescono bene a 42°-43°C).
Fattori di patogenicità
I principali fattori di patogenicità di Campylobacter sono rappresentati dalla mobilità (solo i ceppi mobili sono patogeni), e dalla capacità di sintetizzare alcune proteine come le adesine (che si legano ai recettori specifici degli enterociti), le invasine (permettono di invadere la sottomucosa) e delle potenti citotossine e enterotossine.
Le specie coinvolte nell’insorgenza di patologie sono:
L’infezione da Campylobacter è contratta attraverso l’assunzione per os di alimenti contaminati. Giunto a livello intestinale la morfologia spiraliforme e la presenza dei flagelli gli permettono di muoversi nel muco della parete intestinale.
Aderisce alle cellule epiteliali enteriche probabilmente grazie alle adesine poste sui flagelli. L’adesione alle cellule HeLa è correlata alla virulenza dell’infezione.
Il movimento flagellare e l’adesione favoriscono l’instaurarsi dell’infezione.
I Campylobacter giunti a livello intestinale, invadono le Caco-2 cells tramite le invasine formando dei vacuoli interni (l’internalizzazione forse avviene con meccanismi di endocitosi microtubuli-dipendenti).
L’organismo reagisce all’invasione e alla produzione di enterotossine attivando le cellule della difesa immunitaria.
Biopsie e autopsie hanno evidenziato la formazione di enterite infiammatoria acuta in presenza di C. jejuni, i tessuti coinvolti mostrano edema della lamina propria con infiltrazione di neutrofili, cellule mononucleari e talvolta eosinofili.
Si possono manifestare:
Meno frequentemente si instaurano batteriemia, artriti settiche o altre patologie extraintestinali.
Il decesso è raro e riguarda soprattutto le categorie di consumatori a rischio o con patologie intercorrenti.
Il principale serbatoio batterico è rappresentato dal tratto intestinale di un’ampia varietà di animali a sangue caldo (bovini, suini, cani, gatti e soprattutto il pollame).
Le carni di pollame se contaminate dal contenuto fecale durante la macellazione e l’eviscerazione costituiscono la principale via di trasmissione di Campylobacter.
Le carcasse di pollo intere e i vari tagli ottenibili rappresentano la più importante fonte di trasmissione del Campylobacter all’uomo.
Carcasse di pollo intere. Fonte: ars-alimentaria
Rappresentazione schematica delle principali modalità di trasmissione di Campylobacter.Fonti: ars-alimentaria, Cama, Mente critica, Millecase, Ravenna Farmacie, Cuccioli.to, Parrocchiascilla, Zoonosi, Predicazione.
I Campylobacter sono rapidamente uccisi dai trattamenti termici di pastorizzazione (non resistono più di 1 minuto a 60°C) e danneggiati dalle basse temperature, anche se una volta congelati sopravvivono per molti mesi a -20°C.
Sono distrutti dall’essiccamento e dall’O2 atmosferico, dal pH compreso tra 5 e 9 e dai comuni disinfettanti (ipocloriti, fenoli, iodofori e composti dell’ammonio quaternario).
Risultano poco resistenti ai raggi UV e ai raggi γ.
Sopravvivono in ambiente con alte concentrazioni di NaCl (carni salate crude).
Si stanno rapidamente diffondendo, tra gli animali, nell’ambiente e nell’uomo ceppi di Campylobacter antibiotico-resistenti.
Tra il 1997 e il 2001 la percentuale di ceppi di Campylobacter resistenti è salita in misura decisiva, soprattutto contro il ciprofloxacin.
Su 180 ceppi di Campylobacter isolati da carni avicole, il 10% è risultato resistente al ciprofloxacin.
I campioni di alimenti sono collocati, in modo asettico, in provette contenenti Bolton Selective Broth (brodo di arricchimento).
Incubazione (4h 37 °C e 42 °C 24-48h).
Dopo la crescita un’aliquota di 10 μl è prelevata e strisciata su terreno selettivo (Campylobacter blood-free selective medium)
Le piastre sono poste in condizioni di microaereofilia ed incubate a 42 °C per 48 ore.
Prove di riconoscimento del Campylobacter termofilo secondo norma ISO 10272-1:2006(E) *
Questa norma prevede prima l’attuazione di tre prove per la caratterizzazione batterica:
*Manual for Reporting on Zoonoses, Zoonotic Agents, Antimicrobial Resistance and Food-borne Outbreaks in the framework of Directive 2003/99/EC (www.efsa.europa.eu/zoonoses).
Una piccola ansata batterica è sottoposta ad estrazione del DNA mediante l’utilizzo di kit presenti in commercio. La metodica più utilizzata per l’identificazione di specie è la PCR multiplex.
La miscela di amplificazione è composta da:
I prodotti di amplificazione sono separati mediante elettroforesi in gel di agarosio e visualizzati con transilluminatore UV, previa colorazione con bromuro di etidio.
T. Pepe, R. De Dominicis, G. Esposito, I. Ventrone, P. M. Fratamico, and M. Cortesi. Detection of Campylobacter from Poultry Carcass Skin Samples at Slaughter in Southern Italy. Journal of Food Protection, Vol. 72, No. 8, 2009, Pages 1718–1721
1. Introduzione al corso di Biotecnologie applicate all'ispezione degli alimenti di origine animale
2. Struttura del DNA, estrazione, amplificazione
3. Polymerase chain reaction PCR
5. Evoluzioni della tecnica PCR
6. Introduzione alla proteomica
7. Ricerca di patogeni mediante tecniche biomolecolari Escherichia coli
8. Ricerca di patogeni mediante tecniche biomolecolari Campylobacter
9. Ricerca di virus mediante tecniche biomolecolari: Norovirus
10. Identificazione di specie mediante tecniche biomolecolari
11. O.G.M.