La famiglia dei Caliciviridae comprende 4 generi:
I Norovirus sono Virus a singolo filamento di RNA, privi di involucro esterno e di forma irregolarmente sferica, ad infettività variabile (la dose infettante è generalmente di 10-100 unità virali, sono eliminati in grande quantità con le feci (108-1010/g feci).
Il genoma dei Norovirus è un filamento di RNA costituito da 3 ORF (Open Reading Frame), ossia frammenti di RNA codificante.
Nell’RNA dei Norovirus si distinguono:
Sono considerati una delle principali cause di gastroenteriti in Europa e nel mondo industrializzato:
Regno Unito: il 15,7 % di tutte le infezioni legate al consumo di vegetali e frutta sono causate dalla contaminazione da Norovirus.
Danimarca: (estate 2005) sono stati notificati più di 1100 casi gastroenterici causate dal consumo di una fornitura di lamponi contaminati con genotipi diversi di Norovirus.
Svezia: (2006) si sono verificati vari episodi tra i quali:
Il Sistema di Allerta comunitario ha inoltre registrato nel 2006:
in Danimarca: 2 epidemie collegate al consumo di ostriche (coinvolte 46 persone in un party). Le ostriche provenivano da UK e Francia.
in Olanda: epidemia collegata al consumo di ostriche contaminate da Norovirus. Le ostriche provenivano dalla Francia.
Uno studio condotto in Italia ha evidenziato la presenza di Norovirus in campioni di mitili rilevando che l’assunzione di molluschi crudi rappresenta, nel sud della nostra nazione, il principale fattore di rischio.
I Norovirus sono stati responsabili di epidemie gastroenteriche anche durante crociere:
Luglio – Novembre 2002
due epidemie a bordo di navi da crociera della stessa compagnia.
Ottobre 2003
epidemia a bordo di una nave da crociera nel Mediterraneo.
Gennaio 2005
epidemia a bordo di una nave da crociera nei Caraibi;
epidemia a bordo di una nave da crociera in Florida.
La causa del manifestarsi così frequente di tali patologie durante le crociere è legata al fatto che i focolai epidemici vengono individuati e denunciati più rapidamente rispetto a quanto avvenga sulla terraferma.
La vicinanza degli alloggi in nave potrebbe accrescere le occasioni di contatto.
Periodo di incubazione: 1-3 giorni
Sintomi: febbre, vomito, diarrea e nausea.
Nei bambini i sintomi sono più lievi, a differenza delle altre gastroenteriti virali.
La malattia ha decorso acuto ed è considerata autolimitante, infatti di solito la guarigione avviene spontaneamente entro 2-3 giorni senza bisogno di ricovero.
Le vie di diffusione dell’infezione sono varie:
Le potenziali fonti di contaminazione da Norovirus sono:
La fonte di contaminazione principale è rappresentata sempre dagli alimenti.
Le caratteristiche biologiche, fisico-chimiche ed epidemiologiche dei Norovirus ne rendono difficile il controllo.
Il virus è resistente al congelamento e al calore a 60°, alle soluzioni clorinate, al pH di 2.7, ai trattamenti con etere, etanolo o detergenti.
La cottura a vapore o la pulizia dei crostacei non è quindi sufficiente ad eliminare il rischio di infezione virale.
La decontaminazione delle superfici può essere ottenuta con soluzioni contenenti ipoclorito concentrato 5000ppm.
Le misure preventive principali sono la decontaminazione ambientale e la prevenzione della contaminazione di acqua e cibo e, se possibile, isolamento di tutti i soggetti infetti.
Gli alimenti maggiormente coinvolti nelle infezioni virali sono:
in entrambi i casi il veicolo dell’infezione da Norovirus è rappresentato dall’acqua contaminata.
Contaminazione primaria
I virus possono venire a contatto con gli alimenti nelle prime fasi di produzione tramite:
Contaminazione secondaria
La contaminazione virale può verificarsi anche nelle fasi successive di produzione, ossia durante la lavorazione e la distribuzione dell’alimento:
I molluschi bivalvi sono scavatori sessili o sedimentari, che si nutrono di piccole particelle alimentari presenti nelle acque o nei sedimenti, mediante un meccanismo di filtrazione.
Attraverso l’attivo meccanismo di filtrazione accumulano anche particelle batteriche e virali eventualmente presenti nelle acque.
Rappresentano un veicolo di malattia per l’uomo in quanto sono alimenti consumati di frequente per i loro importanti apporti nutrizionali.
La ricerca di virus può essere effettuata tramite:
La tecnica biomolecolare è quella di elezione poiché ha una maggiore sensibilità, specificità, rapidità di esecuzione e può essere applicata anche su matrici alimentari complesse.
In particolare si utilizza la Real Time PCR per la determinazione di Norovirus.
Per la ricerca di Norovirus da matrice alimentare si distinguono quattro fasi:
La PCR real-time permette di quantificare i prodotti di amplificazione grazie ad un sistema basato sulla rilevazione della fluorescenza.
Per la ricerca di Norovirus in molluschi bivalvi si utilizza la chimica TaqMan.
In PCR Real Time si amplifica un frammento di genoma compreso tra ORF 1 e ORF 2 in quanto presenta minori mutazioni intraspecie. Ridisegnato da Virus sequence database.
Criteri microbiologici applicabili ai prodotti alimentari.
I criteri microbiologici devono specificare il numero delle unità campionarie da prelevare, il metodo analitico e il numero delle unità campionarie che dovrebbero essere conformi al limite.
I criteri microbiologici indicano come orientarsi per l’accettabilità di un prodotto e dei relativi processi di lavorazione, manipolazione e distribuzione, in base all’assenza, alla presenza o al numero di microrganismi e/o in base alla quantità delle relative tossine/metaboliti.
Revisione dei criteri microbiologici in base all’evoluzione e ai progressi scientifici, tecnologici e metodologici nel settore.
Nei consideranda iniziali si legge che:
1. Introduzione al corso di Biotecnologie applicate all'ispezione degli alimenti di origine animale
2. Struttura del DNA, estrazione, amplificazione
3. Polymerase chain reaction PCR
5. Evoluzioni della tecnica PCR
6. Introduzione alla proteomica
7. Ricerca di patogeni mediante tecniche biomolecolari Escherichia coli
8. Ricerca di patogeni mediante tecniche biomolecolari Campylobacter
9. Ricerca di virus mediante tecniche biomolecolari: Norovirus
10. Identificazione di specie mediante tecniche biomolecolari
11. O.G.M.