Strutture specializzate che hanno la proprietà di trasformare differenti tipi di energia in impulsi elettrici.
Classificazione
In base alla loro morfologia e funzione sono divisi:
Classificazione in base alla loro sede e funzione
Propriocettori: posti nei muscoli, tendini, articolazioni.
Esterocettori propriocettivi: recettori cutanei (tattili, dolorifici, termici).
Esterocettori telecettivi: recettori specifici della retina, dell’orecchio interno, della mucosa nasale.
Enterocettori: trasmettono impulsi provenienti dagli organi interni (visceri cavi, cuore).
Midollo spinale – Funzioni riflesse
Se il midollo spinale fosse isolato dalle strutture encefaliche superiori, esso mostrerebbe anche allora un’autonomia funzionale rilevante; tale capacità è alla base della integrazione di molti stimoli e della realizzazione di molti riflessi.
Riflesso estensorio
E’ un riflesso cosiddetto monosinaptico, in quanto risulta molto semplice in conseguenza del fatto che l’arco diastaltico o riflesso che lo sostiene è costituito da due sole unità neuroniche : una sensitiva e l’altra motrice. E’ un riflesso rapido in quanto le anse dell’arco sono composte da fibre di diametro notevole con una velocità di conduzione elevata (70-120 m/sec).
Il neurone sensitivo è costituito fondamentalmente da:
Il motoneurone pertanto opera una integrazione dell’informazione ricevuta ed è in grado di attivare, mediante suo prolungamento neuritico, la contrazione del muscolo da cui è originato lo stimolo.
Riflesso inverso da stiramento
Lo stiramento passivo di un muscolo se effettuato in maniera vigorosa ne provoca il rilasciamento; ciò è conseguenza della attività di particolari recettori, cosiddetti “organi tendinei del Golgi” posti a livello tendineo.
Ogni recettore è in grado di convogliare lo stimolo ad un interneurone, conseguentemente esso libera un mediatore inibente (glicina) con funzione iperpolarizzante il motoneurone che innerva il muscolo da cui si è avviato lo stimolo, ciò induce una inibizione dello stesso.
Riflesso flessorio
Conseguente alle stimolazioni dei recettori dolorifici o termici di specifiche aree cutanee degli arti sia anteriore che posteriore; esso consiste nella flessione sul tronco dell’arto stimolato o delle dita sul metatarso o metacarpo.
Funzione: l’animale tende a sottrarsi allo stimolo dolorifico (riflesso fasico protettivo).
Anatomicamente: l’arco diastaltico di un riflesso flessorio è costituito da più unità neuroniche; infatti lo stimolo prima di arrivare ai motoneuroni che daranno luogo alla risposta flessoria.giunge al midollo con una fibra sensitiva che attraversa più unità neuroniche associative.
Molti riflessi vengono utilizzati nella pratica cinica:
Riflesso della suzione
Negli animali lattanti (tipico ad es. nel vitello) la zona reflessogena incaricata al controllo della suzione è situata nelle regioni innervate dalla II branca del trigemino e dal IX paio di nervi cranici; la stimolazione di tali centri determina una reazione dei muscoli delle labbra, delle guance e della lingua.
Tipico dei poligastrici neonati viene evocato dal contatto del latte con la mucosa della parete posteriore del cavo orale e della faringe.
Le due labbra della doccia per contrazione della propria muscolatura formano un canale chiuso che porta il latte dall’esofago all’omaso-abomaso.
Il centro è nelle strutture vagali bulbari. L’ansa afferente è nel nervo laringeo e l’ansa efferente è nel vago.
Il bolo e la presenza di liquidi induce una zona della cavità buccale (istmo delle fauci) alla attuazione del riflesso che consente la progressione dei suddetti nel canale alimentare.
Via afferente: fibre del glossofaringeo, del vago e del trigemino.
Centro riflesso: neuroni del nucleo ambiguo.
Vie efferenti motrici: contenute nel vago e glossofaringeo (mm velo palatino e faringe), trigemino (mm del pavimento della bocca), facciale (mm elevatori del velo palatino e stilo-joideo), ipoglosso (mm della lingua e osso joide).
Riflesso fondamentale in quanto ha la funzione di allontanare dallo stomaco sostanze ingerite potenzialmente tossiche o divenute tali per cattiva digestione. Il centro di questo riflesso ha sede nel bulbo.
Riflessi digestivi specifici dei ruminanti
Sono fenomeni peculiari di tali specie, legati alla morfologia e funzionalità del loro caratteristico apparato digerente, distinguiamo:
Tali riflessi hanno i loro centri di integrazione posti a livello del tronco dell’encefalo.
Complesso di centri e fibre nervose che tengono sotto controllo, coordinandole, tutte le attività viscerali.
Dal punto di vista morfologico-funzionale basa cioè la sua attività sull’arco riflesso, che consta di una branca sensitiva afferente, di centri riflessi vegetativi situati a diversi livelli dell’asse cerebro-spinale e di una branca motrice o viscerale.
Il sistema vegetativo è stato suddiviso didatticamente in due grandi sezioni in base alla sede di origine della componente motrice:
N.B.: Il simpatico e il parasimpatico presiedono all’innervazione degli stessi effettori viscerali, tuttavia l’azione svolta risulta il più delle volte antagonista.
Diversi farmaci possono selettivamente esaltare od inibire ciascuno dei due sistemi (parasimpatico o simpatico mimetici o litici).
Mediatore chimico del simpatico è la noradrenalina e del parasimpatico l’acetilcolina.
1. Fisiologia della digestione nei monogastrici - Prima parte
2. Fisiologia della digestione nei monogastrici - Seconda parte
3. Fisiologia della digestione nei poligastrici - Prima parte
4. Fisiologia della digestione nei poligastrici - Seconda parte
5. Processi digestivi a livello intestinale - Prima parte
6. Processi digestivi a livello intestinale - Seconda parte
7. Il Fegato
8. Fisiologia dell'apparato cardio-circolatorio - Prima parte
9. Fisiologia dell'apparato cardio-circolatorio - Seconda parte
10. Fisiologia dell'apparato cardio circolatorio - Terza parte
11. Cenni di elettrocardiografia
12. Fisiologia renale - Prima parte
13. Fisiologia renale - Seconda parte
14. Fisiologia renale - Terza parte
15. Fisiologia renale - Quarta parte
17. Fisiologia del SNC - Prima parte
18. Fisiologia del SNC - Seconda parte
19. Fisiologia del SNP - Terza parte
Manuale di fisiologia veterinaria. Cunningham James G. Delfino Antonio Editore
Fisiologia degli Animali Domestici con elementi di Etologia. G. Aguggini, V. Beghelli, L.F. Giulio UTET