Digestione gastrica:Il chimo acido proveniente dallo stomaco contiene materiale proteico parzialmente digerito, carboidrati intaccati in parte dalle diastasi salivare e lipidi praticamente immodificati.
Digestione intestinale:Il chimo acido nell’intestino tenue si mescola con il succo pancreatico, con la bile e il succo enterico;
Si completa l’azione digestiva riducendo tali prodotti a strutture elementari assorbibili attraverso la mucosa intestinale.
Il materiale alimentare sfuggito ai processi enzimatici in sede gastrica ed intestinale , (cavallo, maiale, coniglio) viene sottoposto ad un processo di tipo fermentativo (intestino crasso).
È prodotto dal pancreas esocrino, contiene tre gruppi principali di enzimi: Proteasi, Lipasi e Amilasi.
Costituito da:
1. Fase acquosa: 98 % ricca di bicarbonato di sodio ed in minor grado di cloruri. LA FUNZIONE DEI BICARBONATI è quella di neutralizzare l’acidità del chimo.
2. Fase organica: Rappresentata principalmente da enzimi proteolitici secreti in forma proenzimatica (inattiva). Tra questi:
Tripsinogeno: attivato a tripsina nel duodeno sia ad opera dell’enterochinasi sia mediante un processo autocatalitico accelerato dalla presenza di ioni Calcio.
Tripsina: (endopeptidasi) scinde i legami tra aminoacidi basici (lisina, arginina) agendo all’interno della catena polipeptidica. La tripsina è responsabile altresì dell’attivazione del chimotripsinogeno, procarbossipeptidasi e della proelastasi.
Chimotripsina: idrolizza legami peptidici tra aminoacidi aromatici (tirosina, fenilalanina). In presenza di Ca++ si comporta come la rennina.
Elastasi: idrolizza le scleroproteine dei tendini e legamenti; è specifica per i legami peptidici tra aminoacidi alifatici (valina, leucina, serina).
Carbossipeptidasi: (esopeptidasi) scinde le catene aminoacidiche a livello terminale.
Ribonucleasi: idrolizza gli acidi nucleici.
Amilasi: secreta in forma attiva, agisce sugli amidi (cotti e crudi) trasformandoli in destrine e maltosio.
Lipasi: secreta in forma attiva; ha come substrato i trigliceridi che trasforma in acidi grassi liberi e in 2-monogliceridi. La sua attività è potenziata da ioni calcio e sali biliari.
Funzioni del succo pancreatico
Il dotto pancreatico sbocca separatamente nel cane, bovino, cavallo, maiale e coniglio.
Si ritrova un dotto collettore unico per la secrezione pancreatico-biliare nella pecora, capra, ratto.
Produzioni medie:
Fasi della secrezione:
Cefalica: simile alla fase cefalica della secrezione gastrica, poco volume secreto.
Gastrica: attivata dalla distensione dello stomaco, controllata dal sistema parasimpatico (riflesso gastro-pancreatico) e dalla gastrina.
Intestinale: attivata dalla presenza fisica e chimica del chimo nell’intestino: la secretina stimola la produzione di un succo pancreatico più fluido.
Le prime due fasi sono poco significative nelle specie domestiche.
Fattori che controllano la secrezione:
Secrezione acinosa: acetilcolina, gastrina, CCK, chimodenina.
Secrezione dei duttuli: secretina, GIP, VIP.
La vagotomia elimina la fase cefalica e riduce la fase intestinale. L’attività adrenergica riduce la secrezione di HCO3.
Nella pecora il freddo produce un aumento dei livelli di T3 circolante che inducono un incremento della velocità di transito intestinale e della secrezione di secretina (fino al 50% in più giornaliero).
La secretina:
La colicistochinina – pancreozimina (CCK-PZ):
Prodotto di secrezione degli epatociti. In seguito riversata nel lume duodenale.
Caratteristiche: liquido viscoso, di colore verdastro o verde giallastro di sapore amarissimo (quando non ha soggiornato nella cistifellea).
Composizione:
Acidi billari: acido colico e suoi derivati quali l’ac.chenodesossicolico e litocolico provengono dal metabolismo del colesterolo. Sintetizzati dagli epatociti vengono coniugati con glicina o taurina (formazione di ac. Taurocolico eGlicocolico) e salificati a taurocolato e glicocolato di sodio e di potassio.
Pigmenti billari: bilirubina e biliverdina (prodotto della sua ossidazione). Derivano dal catabolismo dell’emoglobina attuato nella milza, midollo osseo, fegato. Nel crasso vanno incontro a processi di riduzione da cui derivano gli urobilinogeni che previa esposizione alla luce e all’aria (autossidazione) si trasformano in urobiline e stercobiline che danno il caratteristico colore alle feci e alle urine.
Cistifellea. Sebbene non contenga enzimi svolge una fondamentale azione strettamente connessa alla digestione dei grassi.
Il 94% dei sali sono riassorbiti mediante il circolo entero-epatico che si attua prevalentemente a livello di ileo distale con un processo di trasporto attivo:
Lecitina
Nel duodeno diventa lisolecitina (lisofosfatidilcolina) e glicerolfosforilcolina per l’azione di fosfolipasi intestinali. La lisolecitina viene riassorbita e utilizzata come componente dei chilomicroni. Nella pecora rappresenta il 95% dei fosfolipidi della bile.
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Cunningham James G., Manuale di fisiologia veterinaria, Delfino Antonio Editore
Aguggini G., Beghelli V., Giulio L.F., Fisiologia degli Animali Domestici con elementi di Etologia, UTET