Foto tratte da P.S. Marcato
I linfonodi meseraici sono aumentati di volume, duri, di aspetto lardaceo uniforme, sarcomatoide senza segni di necrosi e di calcificazione nel bovino, talvolta con questi segni nei piccoli ruminanti.
Istologicamente è caratterizzata da un’infiltrazione di macrofagi epitelioidi ricchi di micobatteri e cellule giganti.
L’actinomicosi nel bovino è sostenuta da Actinomyces bovis (G +) che penetra nella pelle attraverso lesioni traumatiche causate da reste di graminacee alla gengiva e al periodonzio cui seguono piogranulomi e, se si estendono alla mandibola, periostite ossificante ed osteite rarefacente.
L’actinomicosi nel suino è sostenuta da A. suis , rararmente da A. bovis e si manifesta con una mastite piogranulomatosa.
L’actinobacillosi nel bovino è sostenuta da Actinobacillus lignieresii (G – ) che induce lesioni cutanee a livello della regione parotidea e della gola, a livello della lingua che si ingrossa e si indurisce (c.d. lingua di legno) e dei linfonodi della testa, del torace e del collo, talvolta anche a livello del polmone. La patogenesi è la stessa della actinomicosi.
L’actinobacillosi nel suino sostenuta da A. lignieresii è caratterizzata da lesioni del padiglione auricolare inducendo la c.d. pachidermia auricolare actinomicotica.
Il padiglione appare notevolmente ingrossato, duro, quasi ligneo.
Il piogranuloma risulta costituito da un ammasso di batteri circondati da
numerosi neutrofili, macrofagi, plasmacellule e alcune cellule giganti e da un vallo di tessuto di granulazione che evolve in tessuto connettivo.
Nei tessuti questi agenti oltre alla reazione piogranulomatosa sono responsabili del “Fenomeno di Splendore-Hoeppli”. Questo è rappresentato dalla formazione di un materiale ialino, acidofilo, glicoproteico, PAS + , contenente Ig, che si dispone come una corona o raggiera di sporgenze a forma di clave intorno a ciascuna microcolonia.
Frequente, sia nel cavallo che nel suino, era la localizzazione a livello del funicolo spermatico (c.d. funicolite spermatica piogranulomatosa o fungo del cordone testicolare) in seguito alle ferite da castrazione.Nei carnivori lo S. aureus, insieme ad altri batteri del genere Pseudomonas, Proteus, Streptococcus, induce una lesione sottocutanea tipica ma infrequente anche conosciuta come “Pseudomicetoma stafilococcico”.
N.B.:Bisogna differenziarlo da quello dermatofitico frequente nei gatti Persiani.
Pseudomicetoma stafilococcico. Colonie batteriche circondate da macrofagi e cellule giganti. E.E.
Pseudomicetoma dermatofitico. Ife fungine che formano “granuli” circondate da granulociti, macrofagi e cellule giganti. E.E.
Il nodulo ha una caratteristica consistenza soda elastica, gommosa dovuta alla presenza di macrofagi epitelioidi e cellule giganti collegati da propaggini citoplasmatiche per cui sembrano riuniti in un sincizio cellulare.
Comprende un gruppo di lesioni ad eziologia sconosciuta, a carattere proliferativo riscontrabili a carico della cute e nell’ambito della cavità orale. Nel gatto si può manifestare in 3 diversi tipi di lesioni:
Istologicamente è caratterizzato da una infiltrazione cellulare polimorfa (eosinofili, mastociti, macrofagi) e da una necrosi a focolai del connettivo (collagenolisi) circondata da cellule giganti e cellule epitelioidi disposte a palizzata. E.E.
La patogenesi è ancora sconosciuta, vi sono 2 ipotesi patogenetiche: una su
base immuno-allergica e l’altra su base ereditaria.
Lesioni cutanee più comuni sono:
Istologicamente le lesioni sono costituite da macrofagi, linfociti plasmacellule. Le leishmanie possono essere in sede intra e extracellulare. E.E.
Nei macrofagi, le leishmanie si presentano sotto forma di amastigoti cioè di corpiccioli rotondi od ovalari con un cinetoplasto piriforme periferico. Diff Quick
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