Il termine displasia significa alterato sviluppo è viene comunemente usato in riferimento a processi proliferativi cellulari anormali, con alterazione del volume, delle proprietà cromatiche della cellula stessa e della sua organizzazione strutturale.
Le displasie si osservano più frequentemente negli epiteli, sia di rivestimento che ghiandolari, e precedono spesso nel tempo la comparsa del cancro.
La prima modificazione morfologicamente documentabile consiste nell’aumento dell’attività proliferativa.
Nella displasia la proliferazione non rispetta le regole del normale ricambio cellulare proprie del tessuto in cui si manifesta.
a. Alterazioni della proliferazione
La valutazione si fonda sull’osservazione della:
Distribuzione delle mitosi
Rappresenta il parametro più valido perché nella displasia è sempre alterato. Nelle displasie le mitosi sono distribuite anche al di fuori delle normali sedi di proliferazione ed in genere il grado del disordine topografico esprime il grado di displasia.
Nei rivestimenti epiteliali, specie se pluristratificati, le mitosi sono presenti anche al di fuori dello strato basale e parabasale e quanto più le mitosi si avvicinano allo strato superficiale tanto più grave è la displasia.
Indice mitotico
Esso risulta sempre aumentato essendo generalmente l’incremento proporzionato all’entità della displasia.
Morfologia delle mitosi
Il reperto di mitosi atipiche è un segno grave. Atipie sono osservabili in ogni fase del ciclo mitotico.
Alterazioni architetturali
Le alterazioni nei processi di proliferazione delle cellule displastiche portano a modificazioni della normale architettura del tessuto.
Nel fegato l’iperplasia cellulare displastica è focale-nodulare così come nell’intestino dove causa la formazione di polipi adenomatosi.
La displasia si osserva più frequentemente negli epiteli e precede spesso la comparsa del cancro.
Secondo la gravità del disordine strutturale dell’epitelio proliferatoe dell’atipia cellulare si distinguono 3 gradi di displasia:lieve, media e grave.
DISPLASIA LIEVE: l’epitelio conserva la normale stratificazione ma le cellule basali, aumentate di numero, presentano un nucleo voluminoso ed ipercromatico.
DISPLASIA MEDIA: le alterazioni hanno caratteri intermedi tra la lieve e la grave.
DISPLASIA GRAVE : la stratificazione dell’epitelio è profondamente alterata e le cellule notevolmente aumentate di numero, presentano nucleo voluminoso, ipercromatico, irregolare.
Significa sviluppo a ritroso. La somiglianza morfologica con il tessuto di partenza appare notevolmente ridotta o assente e le cellule tendono ad assumere caratteri primitivi. Poiché è difficile che le cellule differenziate possano regredire sul piano differenziativo, è probabile che le cellule neoplastiche vengano bloccate ad un certo stadio di maturazione.
L’ atipia caratterizza in linea di massima i processi tumorali maligni. Si distingue una atipia cellulare ed una atipia strutturale.
L’atipia cellulare è espressa:dal polimorfismo e dal polimetrismo delle cellule, dalla ipercromasia nucleare, dalle alterazioni del rapporto nucleo/citoplasma, più spesso a favore del nucleo, dallo sviluppo dell’apparato nucleolare,dalle anomalie cariocinetiche con mitosi asimmetriche e pluripolari.
Polimorfismo e polimetrismo delle cellule, ipercromasia nucleare, alterazione del rapporto nucleo/citoplasma
Anomalie del citoplasma
Il citoplasma è blu scuro per l’elevata attività di sintesi. Inoltre, in rapporto al grado di differenziazione del tumore possono essere presenti attività specifiche come secrezioni, granuli. Per esempio nel Cancro dello stomaco l’accumulo di mucine è tale che il nucleo viene spinto alla periferia, c.d. cellule ad anello con castone.
Atipia a livello di tessuto
Staging o Stadiazione clinica delle neoplasie
È la valutazione del grado di diffusione della malattia tumorale nell’organismo. Il sistema più usato è il TNM dove con:
Lo Staging è specifico per ogni organo o tessuto nel quale è presente una neoplasia maligna.
Si utilizzano criteri clinici e patologici che sono utilizzati per la definizione della terapia, la prognosi, e per studi statistici utili per determinare la progressione della neoplasia.
Grading istologico
1. Significato ed impiego dell'istologia patologica
2. Tecniche di prelievo, fissazione, inclusione e colorazione dei preparati patologici
3. Tecniche di prelievo, fissazione, inclusione e colorazione dei preparati patologici II
4. Istopatologia dei processi regressivi: pigmentazioni patologiche
5. Istopatologia dei processi regressivi: degenerazioni intracellulari
6. Istopatologia dei processi regressivi: degenerazioni extracellulari
8. Le cellule del processo infiammatorio
9. Angioflogosi e classificazione
10. Istoflogosi: Istoflogosi aspecifiche
11. Istoflogosi specifiche: granulomi immunologici I
12. Istoflogosi specifiche: granulomi immunologici II
13. Istoflogosi specifiche: granulomi da corpo estraneo
16. Tumori epiteliali: caratteristiche istologiche I
17. Tumori epiteliali: caratteristiche istologiche II
18. Tumori mesenchimali: caratteristiche istologiche I
19. Tumori mesenchimali: caratteristiche istologiche II