Cos’è la citologia diagnostica a cosa serve, quali sono i vantaggi, i limiti e i pericoli
Nasce come tecnica di indagine collaterale alla quale il medico ricorre, per determinare e differenziare la natura delle alterazioni evidenziate nel corso dell’esame clinico, con lo scopo di giungere ad una diagnosi definitiva, o comunque, identificare il processo patologico generale, e quindi di stabilire le ulteriori indagini diagnostiche o gli interventi terapeutici da effettuare.
Recentemente è andata ad occupare un posto di notevole rilievo nella diagnostica neoplastica.
Vantaggi
La diagnosi istologica rimane la più attendibile e l’unica in grado di dare una risposta esatta sul tipo e sul grado di un tumore.
Vi sono dei casi in cui la diagnosi istologica può essere carente e talvolta impossibile e al contrario quella citologica risultare più facile.
Questi casi sono due e sono: i melanomi scarsamente pigmentati o apigmentati e i mastocitomi degranulati.
Limiti
Possibilità di errori
I falsi positivi devono essere evitati!
Nel caso di diagnosi incerta, è compito del citologo chiedere la ripetizione del prelievo o l’indagine istologica.
La diagnosi istologica rimane la più attendibile e l’unica in grado di dare una risposta esatta sul tipo e sul grado di un tumore.
L’esame citologico deve quindi essere confinato a diagnosi pre-operatorie o nel follow-up di patologie già diagnosticate, non deve essere necessariamente e inequivocabilmente diagnostico e quando possibile deve essere sempre seguito dall’esame istologico.
Per fare un prelievo citologico servono:
E’ preferibile usare:
E’ importante che il prelievo e l’allestimento del preparato siano di ottima qualità.
Quando e perché eseguire un prelievo citologico, dove eseguirlo e come condurlo.
E’ consigliato eseguire un prelievo citologico in caso di:
Le tecniche di prelievo variano in base:alla localizzazione anatomica, al tipo di lesione, alla possibilità di contenimento dell'animale.
L’impiego di più tecniche di prelievo sulla stessa lesione è il modo più sicuro di ottenere un preparato di buona qualità.
Le tecniche per eseguire uno striscio sono:
La tecnica migliore è quella che dà risultati migliori.
Si consiglia di allestire quanti più strisci è possibile.
La Fissazione dipende dal tipo di Colorazione che si utilizzerà.
I Fissativi utilizzati sono: Alcool metilico, Alcool etilico o Fissativi spray.
Il metodo da noi usato è la fissazione combinata aria e alcool.
Le Colorazioni utilizzate sono: Diff-Quick, Hemacolor, May-Grunwald Giemsa, Wright.
Sono tutte colorazioni di tipo ematologico.
Si inizia a piccolo ingrandimento percorrendo completamente lo striscio con movimenti a greca.
Ciò serve per valutare la qualità del preparato e precisamente:
Si passa poi alla lettura a forte ingrandimento per valutare:
Non bisogna mai fare diagnosi se lo striscio è scarsamente cellulare.
Non bisogna mai fare diagnosi se il tessuto osservato non corrisponde a quello atteso.
Molto dipende, comunque, dall’esperienza del citopatologo.
1. Significato ed impiego dell'istologia patologica
2. Tecniche di prelievo, fissazione, inclusione e colorazione dei preparati patologici
3. Tecniche di prelievo, fissazione, inclusione e colorazione dei preparati patologici II
4. Istopatologia dei processi regressivi: pigmentazioni patologiche
5. Istopatologia dei processi regressivi: degenerazioni intracellulari
6. Istopatologia dei processi regressivi: degenerazioni extracellulari
8. Le cellule del processo infiammatorio
9. Angioflogosi e classificazione
10. Istoflogosi: Istoflogosi aspecifiche
11. Istoflogosi specifiche: granulomi immunologici I
12. Istoflogosi specifiche: granulomi immunologici II
13. Istoflogosi specifiche: granulomi da corpo estraneo
16. Tumori epiteliali: caratteristiche istologiche I
17. Tumori epiteliali: caratteristiche istologiche II
18. Tumori mesenchimali: caratteristiche istologiche I
19. Tumori mesenchimali: caratteristiche istologiche II