Goldschmidt MH, Dunstan RW, Stannard AA, von Tscharner C,Walder EJ,,Yager JA – Histological Classification of epithelial and melanocytic tumors of the skin of domestic animals – WHO , 1998
Tumori dell’epidermide
BENIGNI
MALIGNI
Tumori epiteliali senza differenziazione squamosa o degli annessi
Tumori epiteliali con differenziazione degli annessi
Tumori delle ghiandole sebacee e di quelle modificate
Tumori delle ghiandole apocrine e di quelle modificate
Tumori delle ghiandole eccrine
Tumore epiteliale benigno degli epiteli polistratificati e non. Colpisce i cani adulti dove si evidenzia come neoformazione singola sessile o peduncolata.
Nei cani giovani può essere multiplo, si parla di “Papillomatosi” (orale, cutanea e oculare) e ha eziologia virale.
Nel gatto è raro e la sede più frequente è il condotto uditivo esterno.
Istologicamente risulta costituito da un asse fibro-vascolare ramificato ricoperto da un’epitelio squamoso iperplastico. Le cellule dello strato granuloso contengono numerosi e grandi granuli di cheratoialina. “Coilociti” possono essere evidenziati nello strato spinoso e cellule fantasma (ghost cells) nello strato corneo.
Tumore maligno frequente sia nel cane che nel gatto in seguito all’esposizione protratta alle radiazioni solari. Nel cane colpisce i soggetti adulti o anziani con predilezione di alcune razze e dei Cani a pelo corto e poco pigmentato. Siti preferenziali sono: tronco, arti,scroto, labbra, dita ma anche palpebre, naso. Nel gatto si osserva soprattutto nelle razze a mantello chiaro e i siti più colpiti sono le orecchie, le narici, le palpebre e le labbra.
Istologicamente è caratterizzato da nidi, isole e cordoni di cellule epiteliali a vari gradi di differenziazione squamosa che prendono origine dall’epidermide ed invadono il derma e l’ipoderma.
Le cellule hanno nuclei grossi ed ipercromatici, nucleoli voluminosi, in genere singoli e citoplasma ampio ed eosinofilo.
Ben evidenti i ponti intercellulari e le caratteristiche “perle cornee”:strati concentrici di cheratina circondate da cellule squamose.
Tumore epiteliale benigno che prende origine sia dalle cellule basali dell’epidermide che dagli annessi.
Meno frequente nel cane che nel gatto (adulto e razze himalayan e persiana), dove è spesso cistico e pigmentato. Solitamente si evidenza come nodulo solitario a livello di testa, collo, arti e dorso.
Istologicamente è caratterizzato da lobuli, isole, cordoni di piccole cellule ovali o poliedriche, con nucleo ipercromatico e citoplasma scarso, contenenti occasionalmente melanina. Frequenti le figure mitotiche.
Tumore a basso grado di malignità, frequente nel gatto (15-26%) ma raro nel cane (4-12%), che prende origine sia dalle cellule basali dell’epidermide che dagli annessi. Sono colpiti sia gli animali adulti che anziani e predilige i gatti siamesi e i cani cocker spaniel, siberian husky e kerry blue. Sedi elettive sono: testa, collo, tronco e arti.
Si differenzia dal Basalioma per la sua natura invasiva, spesso accompagnata da fibroplasia dermica.
Acantoma infundibolare cheratinizzante o Epitelioma intracutaneo cornificante
Tumore benigno del cane che prende origine dal follicolo pilifero. Colpisce cani giovani/adulti, maschi, e soprattutto volpini, elkhound norvegesi (forma generalizzata), yorkshire, collie (forma localizzata). Si evidenzia come un nodulo singolo dermico o sottocutaneo talvolta con evidente poro centrale dal quale fuoriesce cheratina a livello di dorso, collo, torace, arti.
Istologicamente il poro è delimitato da un epitelio squamoso in via di cheratinizzazione contenente “piccoli” granuli intracitoplasmatici di cheratoialina. Il centro risulta ripieno di cheratina spesso disposta a formare lamelle concentriche. Esternamente ed intorno alla cavità centrale cordoni di cellule che formano piccole cisti cornee. La rottura della parete può indurre la fuoriuscita della cheratina con conseguente reazione granulomatosa.
Tumore benigno che deriva e ripropone il germe pilifero primitivo.
Comune nel cane (4-9 anni) e nel gatto, si evidenzia come neoformazione esofitica, di varia grandezza, per lo più alopecica e talvolta ulcerata, a livello di testa e collo.
Istologicamente è caratterizzato da nastri, isole e cordoni di cellule simili alle cellule basali immerse in uno stroma più o meno abbondante.
Tumore benigno del cane (1-3%) e del gatto (1.5-4%) che prende origine da tutti e 3 i segmenti del follicolo pilifero. Colpisce gli animali adulti e si manifesta come un unico nodulo intradermico multilobulato localizzato a livello di testa, collo, zampe e coda nel gatto, lombi, torace e cosce nel cane.
Istologicamente è caratterizzato :
Frequente è la variante cistica: caratterizzata da un’unica grande cisti o da più cisti di varia grandezza ripiene di cheratina.
Tumore benigno che origina dalla matrice del pelo. Frequente nel cane (2-7 anni e nelle razze kerry blue terrier, barboncini) raro nel gatto e si manifesta come una massa intradermica fissa e alopecica a livello di spalla, dorso, fianchi, arti.
1. Significato ed impiego dell'istologia patologica
2. Tecniche di prelievo, fissazione, inclusione e colorazione dei preparati patologici
3. Tecniche di prelievo, fissazione, inclusione e colorazione dei preparati patologici II
4. Istopatologia dei processi regressivi: pigmentazioni patologiche
5. Istopatologia dei processi regressivi: degenerazioni intracellulari
6. Istopatologia dei processi regressivi: degenerazioni extracellulari
8. Le cellule del processo infiammatorio
9. Angioflogosi e classificazione
10. Istoflogosi: Istoflogosi aspecifiche
11. Istoflogosi specifiche: granulomi immunologici I
12. Istoflogosi specifiche: granulomi immunologici II
13. Istoflogosi specifiche: granulomi da corpo estraneo
16. Tumori epiteliali: caratteristiche istologiche I
17. Tumori epiteliali: caratteristiche istologiche II
18. Tumori mesenchimali: caratteristiche istologiche I
19. Tumori mesenchimali: caratteristiche istologiche II