Definizione
Clamidiosi è un termine generico per indicare l’infezione sostenuta da Chlamydophila psittaci negli uccelli, nell’uomo o altri mammiferi.
Negli uccelli è un’infezione con un decorso che va da acuto a cronico/asintomatico.
L’infezione intestinale inapparente può dare origine ai portatori sani, eliminatori intermittenti della Chlamydia.
La Chlamydophila psittaci è agente di zoonosi.
Psittacosi → infezione trasmessa all’uomo dagli Psittacidi.
Ornitosi → infezione trasmessa all’uomo da uccelli diversi dagli Psittacidi.
Ordine: Chlamydiales.
Famiglia: Chlamydiaceae.
Genere: Chlamydophila.
Specie: Chlamydophila psittaci.
Recente classificazione della famiglia in 2 generi e 9 specie:
Microrganismi rotondeggianti, con una parete cellulare simile a quella dei Gram- (priva dell’acido muramico), immobili e caratterizzati da parassitismo endocellulare obbligato, definiti “energy parasites” poiché dall’ospite attingono energia, non avendo enzimi necessari alla sua produzione.
Morfologia
Corpo elementare (CE): forma infettante extracellulare che si attacca alle cellule bersaglio dell’epitelio colonnare e penetra nella cellula – denso, sferico, piccolo (ø 0,2-0,3 μm) – immobile, manca di flagelli e pili.
Corpo iniziale o reticolare (CR): forma scarsamente infettante intracellulare, metabolicamente attiva, che si divide per scissione binaria – più grande del CE (ø 0,6-1,5 μm).
1. Adesione e penetrazione del CE
2. Trasformazione del CE metabolicamente inerte in CR metabolicamente attivo (8 h p.i.)
3. Moltiplicazione del CR per scissione binaria e produzione di CR (10-20 h p.i.)
I CR sono incapaci di generare un proprio ATP, per cui sono costretti ad approvvigionarsene dai mitocondri della cellula ospite, attraverso una loro ATP-ADP traslocasi, e poi lo trasformano in ADP grazie ad una propria ATPasi.
I CR possiedono proiezioni superficiali cilindriche (18), che penetrano nella membrana endosomica permettendo la penetrazione di nutrienti dal citoplasma dell’ospite.
4. Maturazione dei CR non infettanti in CE infettanti (dopo 20-25 h p.i.)
5. Rilascio di CE dalla cellula ospite (dopo 48-72 h p.i.)
Il numero di CE che si liberano da una cellula è molto variabile (da 10 a circa 1000) e dipende da vari fattori fra cui il ceppo di chlamydia, il tipo di cellula ospite, le condizioni colturali.
Durante il ciclo di sviluppo nella cellula ospite, un lipopolisaccaride specifico della clamidia viene espresso sulla superficie della cellula infetta, forse per ridurre la fluidità della membrana plasmatica proteggendo così la clamidia dall’attacco dei linfociti T citotossici.
I principali antigeni di Chlamydia sono rappresentati da:
Colorazione
La chlamydia è sufficientemente grande da essere osservata al microscopio ottico o a contrasto di fase (800x). In base al tipo di colorazione impiegata la chlamydia apparirà:
Le lesioni causate da Chlamydia sono indotte da vari eventi patogenetici:
Resistenza agli agenti chimico-fisici
Le Chlamydie eliminate con le feci come corpi elementari sono resistenti nell’ambiente: 6 mesi nella lettiera e nelle penne essiccate dopo l’eliminazione dagli animali infetti.
Oltre agli uccelli domestici, 160 specie di uccelli selvatici possono essere ospiti transitori o permanenti di Chlamydia.
I giovani sono più sensibili degli adulti – Gli adulti possono non manifestare la malattia fino a quando non si verifica una condizione stressante (ad es. trasporto).
Le specie aviari più colpite dall’infezione sono:
Trasmissione
La trasmissione dell’infezione avviene per via orizzontale:
Caratteri della malattia
Sintomatologia
Forma iperacuta: soprattutto nei giovani, decorso brevissimo, morte anche senza sintomi, oppure possibili sintomi a carico di più apparati: respiratorio, enterico (diarrea verdastra) e nervoso.
Forma acuta: rapida insorgenza di sintomi, quali sinusite, congiuntivite, difficoltà respiratorie con marcata depressione e anoressia, decorso breve, alta morbilità (80%) e mortalità (30%).
Forma subacuta/subclinica: blanda sintomatologia e ritardi di crescita, mortalità ridotta ma perdurante nel gruppo.
Forma latente cronica: la Chlamydia diffonde moderatamente sugli epiteli, soprattutto enterici, da cui viene eliminata intermittentemente con le feci e nelle cellule del sistema reticolo-istiocitario (splenomegalia) – stress ed infezioni concomitanti, precarie condizioni igieniche, carenze alimentari, etc. possono risvegliare l’infezione con la comparsa di sintomatologia.
Lesioni
A seconda della forma clinica si possono trovare lesioni più o meno imponenti ed estese a vari apparati:
La diagnosi può essere formulata mediante la dimostrazione diretta della Chlamydia:
Isolamento ed identificazione
Possono essere raggiunti mediante l’uso di colture cellulari e/o uova embrionate, nonché mediante indagini sierologiche.
I campioni da impiegare possono essere rappresentati da sacchi aerei, milza, pericardio, cuore, polmoni, fegato, reni, intestino (colon), tamponi coanali, orofaringei e oculari, tamponi cloacali e feci (raccolte per 3 giorni consecutivi). Inoltre, possono essere utilizzati sangue, raschiato congiuntivale, liquidi peritoneali, essudati.
Colture cellulari
Le linee cellulari più utilizzate sono McCoy, HeLa, Vero, BHK 21, BGM, cellule L di topo, L929.
Dopo 2-3 oppure 5-6 gg. di incubazione si osservano le tipiche inclusioni mediante l’immunofluorescenza diretta o indiretta, colorazioni immunoistochimiche, colorazioni istochimiche (colorazione di Gimenez, Giemsa, Macchiavello).
Uova embrionate
Inoculazione nel sacco vitellino di uova embrionate di pollo incubate per 6-7 giorni a 39°C:
si osserva morte dell’embrione dopo 3-10 giorni p.i. e congestione vascolare del sacco vitellino. Successivamente si eseguono vetrini ad impronta o si raccoglie il contenuto del sacco vitellino e si inocula in colture cellulari.
La presenza di chlamydia si dimostra con l’uso di colorazioni appropriate, fissazione del complemento, immunofluorescenza diretta o indiretta, ELISA diretta o indiretta.
Sierologia
Per il trattamente è fondamentale sapere la sensibilità agli antibiotici della Chlamydia.
Può essere impiegata negli psittacidi la Doxiciclina: 50mg/Kg PO o IM fino a 100mg/Kg IM; 200mg/litro se somministrata in acqua da bere e fino ad 1gr./kg se addizionata al pastone per 45 gg.
Profilassi
Isolamento dei soggetti/allevamento da possibili portatori o eliminatori (uccelli selvatici, uomo, attrezzature, ecc.).
2. Coniglio: Sindrome Gastroenterica (SGE)
3. Coniglio: Sindrome Respiratoria
4. Coniglio: Malattia Emorragica Virale (MEV)
5. Mixomatosi
7. Furetto: Gastrite Infettiva
11. Furetto: Proliferative Bowel Disease
12. Anfibi e Rettili: Introduzione all'Erpetofauna
13. Anfibi e Rettili: Principali Patologie Batteriche