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Ludovico Dipineto » 16.Psittacidi: Malattia del Becco e delle Penne (PBFD)


PBFD

Definizione
Patologia infettiva ad eziologia virale caratterizzata da immunodepressione e da peculiari lesioni alle penne e al becco. Rappresenta una delle principali patologie degli psittacidi.

Eziologia
L’agente eziologico della PBFD è un virus appartenente alla famiglia Circoviridae.
La famiglia Circoviridae comprende 2 generi:

  • Gyrovirus (virus dell’anemia infettiva del pollo)
  • Circovirus (circovirus 1 e 2 del suino; virus della malattie del becco e delle penne degli psittacidi; circovirus del piccione; circovirus del canarino; circovirus dell’oca):
    • sono i più piccoli virus patogeni a DNA con diametro di 14-17 nm,
    • genoma costituito da un singolo filamento circolare di DNA,
    • virioni privi di envelope,
    • replicazione intranucleare con formazione di corpi inclusi,
    • resistenti ai comuni disinfettanti, etere, cloroformio e alte temperature,
    • non cresce in vitro → è stato caratterizzato purificandolo dalla cute (follicoli delle penne) degli animali infetti.
Circovirus visto al Microscopio elettronico con contrasto negativo.

Circovirus visto al Microscopio elettronico con contrasto negativo.


PBFD – Epidemiologia

La malattia del becco e delle penne è stata descritta in più di 60 specie di psittacidi con una maggiore prevalenza nel pappagallo ecletto (Eclectus roratus), nel cacatua (Cacatua galeritra) e nel cenerino (Psitticus erithacus).
Colpisce prevalentemente soggetti giovani (< 3 anni di età).

Trasmissione
L’infezione avviene via aerosol o per ingestione di materiale contaminato.
Fonti di contagio: pulviscolo delle penne, feci, rigurgito.

La malattia è caratterizzata da:

  • elevata morbilità (50-100%)
  • elevata mortalità (1-100%)

PBFD – Patogenesi

La patogenesi della PBFD è poco nota. Il virus ha uno spiccato tropismo per gli epiteli ma il sito primario di replicazione rimane tuttora sconosciuto. Il tratto gastrointestinale è considerato un organo bersaglio della replicazione ed escrezione virale. La replicazione virale avverrebbe nel fegato all’inizio della malattia e probabilmente continuerebbe durante la forma cronica.
Una forma cerebellare è stata talvolta associata con la forma acuta di PBFD nei pulcini di Cacatua galerita. Spesso è stata osservata anche morte improvvisa. Molti uccelli infetti muoiono entro sei mesi, a volte un anno, dall’esordio dei segni clinici.

Le infezioni secondarie sono comuni ed includono:

  • cryptosporidiosi,
  • infezioni batteriche,
  • infezioni virali,
  • micosi.

Caratteri della malattia

Sintomatologia

Forma Iperacuta

  • anoressia,
  • vomito e diarrea,
  • stasi del gozzo,
  • leucopenia,
  • lievi alterazioni alle penne (necrosi, rottura, emorragie),
  • morte.

Forma Subacuta/Cronica

  • lesioni distrofiche di penne e becco,
  • alterazione del colore delle penne,
  • immunodepressione,
  • morte per infezioni secondarie.
Cacatua (Cacatua galeritra) con evidenti alterazioni del piumaggio.

Cacatua (Cacatua galeritra) con evidenti alterazioni del piumaggio.

Particolare della rottura e distrofia delle penne del collo in un Cacatua galeritra

Particolare della rottura e distrofia delle penne del collo in un Cacatua galeritra


PBFD – Lesioni

Le lesioni macroscopiche sono caratterizzate da:

  • distrofia delle penne,
  • deformità del becco,
  • necrosi del palato,
  • deformità degli arti e delle unghie (raramente),
  • necrosi epatica.

All’esame isto-patologico, si osservano vari gradi di necrosi e flogosi a livello delle penne distrofiche:

  • necrosi multifocale e/o diffusa a livello dell’epitelio basale delle penne,
  • infiltrati di cellule infiammatorie costituite da eterofili e mononucleati associati o meno ad emorragie a livello della polpa.

PBFD – Diagnosi

Campioni
I campioni idonei per il rilievo dell’acido nucleico sono rappresentati da:

  • cellule bianche del sangue,
  • tamponi della polpa delle penne,
  • tessuti raccolti in sede necroscopica.

I campioni di sangue dovrebbero essere raccolti in provette contenenti eparina.

Isolamento ed Identificazione
Il virus non è mai stato propagato in embrioni o colture cellulari ma può essere identificato e caratterizzato purificandolo a partire da omogenati di cute di animali infetti.
L’acido nucleico può essere estratto ed identificato con elettroforesi in gel di agar oppure può essere visualizzato mediante microscopia elettronica.
L’identificazione, inoltre, può essere effettuata mediante PCR.
Infine, si può ricorrere all’inibizione dell’emagglutinazione su omogenati di follicoli delle penne.

PBFD – Diagnosi differenziale

La PBFD può essere messa in diagnosi differenziale con varie patologie:

  • Polyomavirus – può causare perdita delle penne analogamente alla PBFD, in particolare negli ondulati. Generalmente il Polyomavirus causa alta mortalità nei nidiacei senza provocare necessariamente anormalità delle penne.
  • Malattie epatiche – possono determinare strie sulle penne e cambi di colore.
  • Malnutrizione – può causare anormalità delle penne e cambi di colore.
  • Autodeplumazione – lo stress in molti pappagalli può causare autodeplumazione che può essere confusa con la PBFD.

I rilievi anamnestici ed un esame clinico dettagliato possono aiutare nella diagnosi. Tuttavia, in caso di dubbio, è necessario ricorrere ad esami di laboratorio per avere la conferma diagnostica.

PBFD – Terapia

Non esiste alcuna terapia funzionale.
La prognosi è infausta e la mortalità può raggiungere il 100%.
In caso di conferma diagnostica si consiglia l’eutanasia. Se tale opzione viene scartata, è necessario impostare una terapia sintomatica basata sull’uso di:

  • fluidi
  • integratori vitaminici
  • antibiotici (per prevenire infezioni secondarie)
  • antiinfiammatori (?)
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Progetto "Campus Virtuale" dell'Università degli Studi di Napoli Federico II, realizzato con il cofinanziamento dell'Unione europea. Asse V - Società dell'informazione - Obiettivo Operativo 5.1 e-Government ed e-Inclusion

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